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XENIA – Sabato 25 ottobre a Pergine, giornata dedicata a Vera Mercer

Sabato 25 ottobre alle ore 18 inaugurazione presso gli spazi espositivi del Teatro di Pergine della mostra a�?I?I�I?I?I� a�� VERA MERCERa�?,A�alle ore 23 alA�Castello di Pergine presentazione del libroA�a�?Vera Mercer a��Particular Portraitsa�? e alleA�ore 02 alA�Castello di Pergine inziativaa�?L’ora che non c’A?a�?

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L’iniziativa A? organizzata dall’Arci del Trentino con il contributo della Provincia Autonoma di Trento in collaborazione con il Comune di Pergine, il Teatro Comunale di Pergine e Castel Pergine.

Questa mostra, dislocata tra il Castello e gli spazi espositivi del Teatro di Pergine rappresenta l’approdo finale e piA? esteso di quell’esposizione che ne A? stato l’anticipo, ossia a�?Silenzi di lucea�? curata da Fulvio De Pellegrin presso la Galleria Argo di Trento lo scorso maggio.

La mostra rimarrA� aperta e visibile gratuitamente presso gli spazi espositivi del Teatro di Pergine fino a lunedA� 10 novembre con i seguenti orari: da martedA� a domenica ore 16.00 a�� 19.00; sabato ore 10.00 a�� 12.00 / 16.00 a�� 19.00

Nella sede di Castel Pergine si potranno ammirare alcune opere della fotografa statunitense e dell’artista Paolo Dolzan a�?Vera Mercer a�� Still Life; Vera Mercer/Paolo dolzan a�� Photosculpturesa�?.

Sempre sabato 25, alle ore 23.00 ci sarA� la presentazione del libro a�?Vera Mercer a�� Particular Portraitsa�?. A seguire dalle ore 02.00 a�?L’ora che non c’A?a�? omaggio a Vera Mercer, in collaborazione con Aria Teatro. Un’ora tra musica, parole e performance durante il ritorno all’ora solare, quando le lancette tornano indietro e quindi l’iniziativa si concluderA� nella stessa ora in cui A? iniziata.

Informazioni artistiche

a�?Xeniaa�? A? il titolo di questa ampia e duplice esposizione di opere della fotografa statunitense Vera Mercer. Nel mondo occidentale una delle piA? antiche rappresentazioni artistiche in questo senso, sono gli affreschi parietali rinvenuti nelle abitazioni dell’antica Grecia, i cosiddettixenia, che attraverso le immagini di vivande celebravano il rito dell’ospitalitA�.

La mostra esprime dunque i valori contenuti nell’antico rituale di ospitalitA� della xenia, nel quale A? oggi riposta la volontA� di riportare in uso lo scambio ed il confronto artistico in modo trasversale rispetto alle differenti generazioni.

Davanti alle Still Life di Vera Mercer (visibili negli spazi del Castello) non si puA? prescindere dagli elementi impiegati nella composizione: spontanea e non casuale, per esempio, la scelta di fotografare il capo mozzato di un toro, oppure un polipo, un galletto, accostati a composizioni floreali, raffinate stoviglie, cristalli e candele.

Gli elementi sono quelli tradizionali della natura morta nel suo affacciarsi come filone di genere, a cavallo tra il XVI e il XVII secolo e tali rimangono le allusioni e il simbolismo del hic et nunc, della falsa contrapposizione tra vita e morte, nell’osservazione di forme vitali mutuate dall’immobilitA� in forme morte, ma non per questo incapaci di rianimare con la loro presenza l’occhio dell’osservatore.

Per questo motivo, la convergenza dei caratteri squisitamente estetici della fotografia di Vera Mercer supera i confini oggettivi dello strumento impiegato per materializzare l’idea, e in quest’ottica, dovendo valutare le componenti cromatiche, compositive e soprattutto luministiche, fatico a non collocare il suo lavoro nel campo della pittura, piuttosto che in quello della fotografia. La ricchezza di rimandi, non solo riferibili al repertorio di immagini della tradizione della natura morta, ma anche alle immagini che hanno delineato il percorso di questa artista, sono molteplici.

Informazioni sull’artista

Vera Mercer nasce a Berlino nel novembre del 1936. Il padre, Franz Mertz, A? stato scenografo di un importante teatro tedesco e ha avuto su di lei una forte influenza. Mercer si diploma in danza e in ginnastica e piA? tardi sposerA� il giovane artista svizzero-rumeno, Daniel Spoerri. Insieme al marito, si trasferisce a Perigi dove inizia la sua carriera di fotografa all’interno del movimento del Noveau Realisme, cominciando una collaborazione con lo scultore Jean Tinguely.

Dopo la fine del matrimonio, la sua carriera si arricchisce, lavora con importanti riviste, da Vogue a Elle e realizza celebri scatti che immortalano Samuel Beckett, Marcel Duchamp, Andy Warhol.

Nei primi anni Sessanta realizza il primo a�?wall-sizea�? per la casa automobilistica Opel. Un altro grande muro della fotografia, creato con le immagini scattate durante gli ultimi giorni delle bancarelle di Parigi, A? stato completato nei primi anni settanta.

PiA? tardi lavora per John Morford, architetto e interior designer di Hong Kong, specializzato nella progettazione di ristoranti in Asia. CosA�, nel 1994, Vera Mercer realizza quattro grandi murales fotografici per il Park Hyatt Hotel di Tokyo.

A partire dal 1998 espone mostre personali in tutto il Messico, presso la Galeria de la Escuela Nationale de Pintura, Scultura y Grabado “La Esmeralda”, la Galeria “Rosana” a CittA� del Messico, e la Fototeca de Veracruz. Del 2007 sono due grandi mostre a Guanajuato e Merida.

Del 2010 A? invece la personale al Kommunale Galerie di Berlino, in Germania. Il Centro Bemis per le arti contemporanee di Omaha (USA) ha esposto le sue nature morte nel 2011 e nel 2012. Sempre di questi anni sono le mostre personali alla Galerie Jordanow (Monaco di Baviera) al Werkhallen (Bonn) e al Sherry Leedy (Kansas City, USA). Le sue opere sono state inoltrate presentate in varie mostre collettive ad Amburgo, Lincoln (Nebraska), Tokyo, Trieste e in altre sedi in Austria e Cina.

Per informazioni:

Arci del Trentino, 0461 231300 ; Andrea La Malfa, 340 9839167

www.arcideltrentino.it

www.veramercer.com

 

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