‘Vita di Galileo’ A? la seconda proposta del mese di gennaio per quanto riguarda la stagione Trentooltre. La produzione – della Compagnia Ariateatro di Pergine – va in scena giovedA� 21 gennaio alle ore 21.00 presso il Teatro Cuminetti di Trento.
Vita di Galileo, di Bertolt Brecht (per la regia di Riccardo Bellandi con Chiara Benedetti, Alberto Dall’Abaco, Denis Fontanari, Dario Masciello, Paola Mitri, Andrea Pergolesi, Gabriele Valente, Andrea Zanforlinassistente alla regia Valentina Recchia; elementi scenici e costumi Chiara Benedetti e Anna Lazzarini) rappresenta una delle piA? importanti opere per capire a pieno la cultura del XX secolo.
La��opera ripercorre tutta la vita del grande scienziato pisano, dalla��invenzione del cannocchiale, alla scoperta dei satelliti di Giove, dal processo istituito dal Santa��Uffizio, fino al suo atto di abiura con gli ultimi anni della vecchiaia.
In dissonanza dalla figura di Galileo Galilei tramandataci dagli storici, qui lo studioso assume caratteri piA? umani, mettendone in evidenza paure, timori e incertezze, delineando un uomo logorato dalla voglia di combattere e cedere di fronte al potere.
Al di lA� delle faccende personali narrate nel dramma, Brecht focalizza la sua attenzione sul rapporto tra la ricerca scientifica e il potere, e, ampliando gli orizzonti, sul rapporto lacerante e tutta��oggi lacerato che si interpone fra la cultura nascente e lacultura del potere.
CiA? che fece la sfortuna di Galileo fu la sua mentalitA� diversa, basata sul metodo scientifico. Fu uno scontro tra due linguaggi diversi: da un lato la��empirismo di Galilei, lo studio del particolare fenomeno dal quale formulare una legge universale, pilastro fondamentale del metodo scientifico, dalla��altro, quello convenzionale della��epoca, basato sui dogmi della Chiesa.
La��ottusitA� della��Inquisizione appare superiore alla cecitA� fisica dello scienziato pisano, il quale nonostante la sua fede negli uomini e nella loro ragione, sarA� sconfitto dalla��auctoritas della Chiesa e dalle teorie tolemaico-aristoteliche; condannato alla pena di morte nel 1633, che verrA� poi tramutata in isolamento forzato grazie alla��abiura delle sue tesi.
La��elogio del a�?dubbioa�? La Terra, in quanto creazione di Dio, doveva rappresentare il centro di tutto la��universo, pianeta a�?presceltoa�? e a�?superiorea�? rispetto ad una stella o ad un altro corpo celeste. Questa era la ferrea visione delle cose che imperava nella cultura corrente; e questa insindacabile convinzione, che regalava al genere umano la sicurezza di essere, con la Terra, il centro del disegno divino, inizia a scricchiolare nel momento in cui proprio la��essere umano si pone sul piano del dubbio.
La grandezza della��uomo alberga nella sua mente: in continua evoluzione, la mente non puA? essere da nessuno intrappolata entro schemi decisi e cristallizzati nel tempo per motivi culturali, religiosi, morali. Nel momento in cui sorge la sensazione di essere a�?intrappolatia�? dentro una prigione inesistente la mente diventa piA? forte e sente la necessitA� di scoprire la veritA� per trovare la via di uscita che porta alla libertA�, anche se questo vuol dire correre il rischio di crollare in una crisi esistenziale.
Nella��esaminare la��astrolabio, Brecht fa dire al giovane Andrea: A�Ma noi siamo come intrappolati dentro!A�; questa semplice esclamazione nasconde in sA� tutto il bisogno di conoscenza della��uomo.
A? in questo preciso momento che esplode il tarlo del a�?dubbioa�?, momento di feconda crisi che permette di porsi di fronte alle cose con un punto di vista sempre diverso; e solo attraverso questo processo la��uomo trova la sua vera dimensione di essere vivo e libero.
Questa necessitA� A? insita nella��essere umano; e anche se per tempi piA? o meno lunghi qualcuno sembra riuscire a soffocarla, tornerA� alla luce con tutta la forza dirompente che le A? propria.
E non A? solo un problema filosofico, ma soprattutto umano: ecco che diventa ancora piA? forte la scelta di Brecht dimostrarci il Galileo uomo, con le sue pulsioni, le sue grandezzema anche le paure, lemeschinitA�; A? un ritratto questo che ci permette di sentirci vicini e questa��uomo cosA� grande nella sua dimensione, ma anche cosA� simile a noi.
Serve a ricordarci di non dimenticare la forza del dubbio, la scelta di essere liberi.
Sconti e riduzioni per i giovani, gli studenti universitari, gli allievi delle scuole di teatro e per chi si iscrive alla mailing list di Teatri Possibili Trento mandando una mail a info@teatripossibilitrento.it
I biglietti possono essere acquistati presso la cassa del Teatro Auditorium, presso la cassa del Teatro Sociale o presso la cassa del Teatro Cuminetti da una��ora prima della��inizio dello spettacolo.
Per prenotazioni e informazioni:
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Via Papiria, 8 – 38100 Trento
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