Nell’ambito delle azioni prescritte dal Protocollo di Kyoto e finalizzate ad abbassare l’emissione mondiale di anidride carbonica, la Provincia Autonoma di Trento si A? posta l’obiettivo di una “Provincia a emissioni zero” e per questo vuole sviluppare una serie di iniziative volte ad aumentare gli stock di carbonio negli ecosistemi forestali. Questa strategia viene ad integrare gli indispensabili interventi nel campo del risparmio energetico e dello sviluppo delle energie rinnovabili.
La Provincia ha inoltre previsto, quale collaborazione tra il Dipartimento Risorse Forestali e Montane e l’Assessorato alla SolidarietA� Internazionale, la realizzazione di interventi forestali nei paesi in via di sviluppo, e nello specifico interventi – non previsti dal protocollo di Kyoto e dunque considerati interventi “volontari” – che comportino la tutela di foreste pluviali tropicali, coniugando la difesa del clima e della biodiversitA� con la promozione economica e sociale delle popolazioni locali.
Al fine di sensibilizzare gli operatori delle associazioni che si occupano di cooperazione internazionale e sviluppo, i funzionari di enti interessati ed i tecnici progettisti in merito al tema degli interventi di cooperazione a carattere ambientale, ed informare circa le possibilitA� offerte dall’applicazione del Protocollo di Kyoto, la Provincia autonoma di Trento ed il Dipartimento Risorse forestali e montane hanno organizzato un seminario che si tiene il 18 e 19 settembre presso il Centro forestale Casteller. Un secondo momento informativo, in forma di conferenza e rivolto a tutto il pubblico interessato, si tiene oggi, venerdA� 18 settembre, alle 20.40 presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali.
La serata prevede due interventi: il primo, introduttivo, A? a cura della Sezione di BiodiversitA� Tropicale del Museo Tridentino di Scienze Naturali, che ha partecipato all’iniziativa quale ente funzionale della Provincia operante nel settore della cooperazione ambientale. Michele Menegon e Francesco Rovero introdurranno il concetto di “biodiversitA�” per accentuare l’importanza della foreste pluviali tropicali quali scrigni unici di diversitA� biologica e, al contempo, fonti cruciali di “servizi ecologici” per il sostentamento delle popolazioni umane (acqua, fertilitA� del suolo, risorse forestali, ecc.). Verranno descritti i motivi per cui proteggere la biodiversitA� A? una strategia fondamentale del fare cooperazione ambientale, illustrando l’esperienza decennale di ricerca, conservazione e sostegno alle comunitA� acquisita dal Museo nelle foreste montane della Tanzania.
Il secondo intervento, che piA? si addentrerA� nel tema specifico dell’iniziativa della Provincia, A? a cura di Lucio Brotto, dell’UniversitA� di Padova, che ha conseguito un Master internazionale in Sustainable Tropical Forestry presso l’UniversitA� di Bangor, nel Galles, maturando una rilevante esperienza sulla tematica della fissazione di CO2 tramite progetti in Italia, Costa Rica e PerA?. L’intervento sarA� mirato a fornire esempi pratici di interventi forestali, compensativi delle emissioni di gas serra.
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