Ventagli di patate con speck e rosmarino: al tavolo dei “Mangiapatate” di Van GoghA�arriva un contorno povero ma ricco di gusto
Vincent Van Gogh, artista dalla personalitA� controversa “tanto geniale quanto incompreso in vita”, fu un pittore olandese (Zundert, 1853 – Auvers-sur-Oise 1890) che con il suo lavoroA�influenzA? profondamente l’arte del XX secolo.
Proveniente da una discendenza di orefici, Vincent aveva altri dieci fratelli, alcuni dei quali erano mercanti d’arte; Theodorus era invece pastore calvinista e i due erano molto legati, tanto che tra loro ci fu una fitta corrispondenza.
Vincent iniziA? a disegnare quand’era ancora bambino e seguA� questa sua inclinazione finchA� non decise di diventare un pittore vero e proprio, all’etA� di trent’anni. I suoi soggetti favoriti erano autoritratti, paesaggi e nature morte, con una forte propensioneA�per i cipressi e i girasoli.
Egli trascorse alcuni anni lavorando come mercante d’arte tra L’Aia, Londra e Parigi; dal 1879 lavorA? anche come missionario A�in una piccola regione mineraria del Belgio, e fu qui che dipinse “I mangiapatate”, nel 1885, di cui scrisse al fratello:
“ho voluto, lavorando, far capire che questa povera gente, che alla luce di una lampada mangia patate servendosi dal piatto con le mani, ha zappato essa stessa la terra dove quelle patate sono cresciute; il quadro, dunque, evoca il lavoro manuale e lascia intendere che quei contadini hanno onestamente meritato di mangiare ciA? che mangiano. Ho voluto che facesse pensare a un modo di vivere completamente diverso dal nostro, di noi esseri civili. Non vorrei assolutamente che tutti si limitassero a trovarlo bello o pregevole“.
Con queste parole Vincent riuscA� bene ad esprimere la sua vocazione etica di pittore, e contribuiscono ad alimentarne lo spirito anche la tecnica che utilizzava, i colori e lo stile della pennellata.
Il nostro Vincent ha giA� detto tutto. Non ci resta che metterci ai fornelli…
VENTAGLI DI PATATE CON SPECK E ROSMARINO
INGREDIENTI (per 2 persone):
4 patate di medie dimensioni
4 fettine di speck (non troppo sottile)
2 rametti di rosmarino
olio d’oliva, sale, pepe
PROCEDIMENTO:
Lavare bene le patate, raschiare la buccia con una spazzola per eliminare ogni eventuale residuo di terra e farle bollire per 1o-15 minuti.
Scolarle, lasciarle intiepidire leggermente e incidere ognuna di esse con un coltello, praticando 5-6 tagli senza affondare completamente la lama.
Tagliare a striscioline lo speck, e con l’aiuto della lama rovesciata di un coltello, inserirle all’interno di ogni fessura, lasciando che sporgano leggermente.
Disporre le patate su una teglia rivestita di carta da forno e condirle con olio, poco sale (lo speck A? giA� molto saporito!), una spolverata di pepe e le foglie di rosmarino.
Continuare la cottura per 20 minuti in forno preriscaldato a 180A� (le patate saranno pronte quando la buccia comincerA� a raggrinzirsi).
P.S.: al posto dello speck si puA? mettere il prosciutto crudo, e le patate preparate in questo modo sono ottime accompagnate da rondelle di scalogno glassate all’aceto balsamico. Un bicchiere di buon vino rosso accompagnerA� egregiamente il pasto.
PER APPROFONDIRE:
Vincent Willem Van Gogh. Biografia estesa
Vincent Van Gogh. Opere divise per categoria
Van Gogh Museum. Sito ufficiale
Van Gogh aveva molto rispetto per chi lavorava sodo. Dubito che distinguesse tra lavori umili e meno umili nel senso svilente che diamo noi oggi. A questo proposito a Milano, la mia città , c’è un laboratorio interessante che spiega ai bambini il valore del lavoro proprio attraverso i dipinti di Van Gogh.
Ti piacerebbe: è una delle mostre già in chiave “expo” e quindi orientata al cibo consumo/produzione di cui Van Gogh ha dato ampia testimonianza coi suoi dipinti 🙂
Scusa, ho dimenticato il link alla mostra di cui il laboratorio è parte http://www.vangoghmilano.it/visite-guidate-e-didattica/
Ciao Emanuela, e grazie per i tuoi commenti!
Purtroppo mi sento di condividere ciò che dici sull’interpretazione che si tende a dare oggi giorno a certi tipi di lavoro… E’ bello però che ci siano iniziative volte a sensibilizzare le persone su questi temi, in particolare i bambini che potranno crescere con un’idea giudiziosa a riguardo 🙂
Se avrò occasione verrò volentieri a visitare la mostra!
Sai che il tuo blog mi piace proprio 😀
Hai fatto un po’ quello che ho provato a fare io col mio Arte e salute (prima su blogosfere http://arteesalute.blogosfere.it/ ora su Chimicare http://arte-e-salute.chimicare.org/ ma è un po’ silente per problemi personali che spero di risolvere al più presto): dove tu hai unito la tua passione per l’arte con quella per la gastronomia io ho unito la passione per la scienza e la medicina con quello per l’arte.
In realtà a un certo punto del mio percorso ho cominciato a maturare l’idea che anche la cucina fosse un arte e che quindi dovevo inserirla nel mio blog quando si coniugava all’arte e quindi con possibili risvolti benefici, ma poi è arrivato quasi subito il trasferimento di piattaforma con tutto quel che ne è seguito. Però qualcosa trovi nel vecchio blog http://arteesalute.blogosfere.it/categoria/cucina_e_gastronomia
Chissà che appena riesco a riprendere in mano le redini del mio blog non si riesca a fare qualcosa insieme. Mi piacerebbe
Darò sicuramente un’occhiata, teniamoci in contatto! Non è mai troppo tardi per (ri)prendere in mano le proprie passioni 😉