Si A? da poco insediata la commissione che ha il compito di definire i dettagli della delega ministeriale sulla��UniversitA� di Trento data alla Provincia di Trento. Si tratta di un processo complesso e delicato, contrassegnato da diverse opzioni-chiave che toccano il ruolo futuro della��ateneo, oltre che da interrogativi operativi, decisivi per il successo della��intera operazione.
Il primo interrogativo riguarda la��aspetto finanziario. Si A? molto parlato del fatto che a�� nel nome del federalismo fiscale a�� la Provincia di Trento si accollerA� le spese di gestione della��ateneo, finora sostenute dal Ministero. Ma questo sarA� sulla base di un accordo di lungo periodo o di un a�?accordo di programmaa�? da rinnovare periodicamente? Inoltre, e questo A? il secondo interrogativo correlato al primo, la commissione si limiterA� a fissare i termini finanziari della delega o si orienterA� verso una legge piA? generale, che comprenda la normazione di altre attivitA� funzionali della��ateneo? Ea�� chiaro che se imboccasse la strada di rivedere alcune procedure di gestione, sorgerebbero nuovi interrogativi, che riguardano a�� in particolare a�� la collocazione della��ateneo trentino rispetto al sistema universitario nazionale. Un esempio rilevante concerne il reclutamento del personale docente e non docente, e quindi i relativi concorsi: (continua a leggere su Giovanni Straffelini’sBlog)