Dagli interventi alla Cerimonia di laurea, oggi in Piazza Duomo, la��incoraggiamento a neolaureati e neolaureate a credere in sA� e a fare la propria parte nella societA� con competenza e passione
Trento, 22 ottobre 2016 a�� Spingersi oltre il limite e vivere gli ostacoli come una��opportunitA� per diventare migliori e per allargare i propri orizzonti, senza avere paura della diversitA�. A? un messaggio di incoraggiamento quello che A? emerso in modo trasversale in tutti i vari interventi che oggi, in una Piazza Duomo affollata e festosa, hanno fatto da cornice alla Cerimonia pubblica di laurea. Avere il mondo come orizzonte ed essere consapevoli dei legami maturati negli anni di UniversitA� a Trento A? la��invito che A? stato rivolto ai 584 neolaureati e neolaureate che hanno preso parte oggi insieme a familiari e amici a questo importante momento di passaggio che A? la proclamazione della laurea. Una cerimonia arrivata alla sua terza edizione, organizzata dalla��UniversitA� in collaborazione con il Comune di Trento e con la Provincia autonoma di Trento.
Il programma si A? aperto pochi minuti prima delle 11 con il Corteo accademico che A? partito dal Rettorato per raggiungere Piazza Duomo. A segnare la��avvio della cerimonia la��Inno nazionale e il benvenuto del rettore della��UniversitA� di Trento, Paolo Collini. Quindi i saluti istituzionali.
A�Se Trento A? una delle capitali della qualitA� della vita e si candida a capitale italiana della cultura per il 2018 a�� ha detto il sindaco di Trento Alessandro Andreatta a�� A? anche grazie a voi giovani che ci aiutate a investire nell’essenziale, che A? il miglioramento di noi stessi e della societA� in cui viviamoA�. Ha proseguito: A�Avete raggiunto una tappa importante per il vostro futuro personale e professionale. Fuori ca��A? una realtA� che sembra un poa�� ostile e avara nei vostri confronti. Eppure che ha bisogno di voi. Il vostro orizzonte A? il mondo. Dovunque andiate, qualunque sia la vostra scelta, vi auguro di fare la vostra parte, di prendervi il posto che meritate, di esprimere sempre il meglio di voi stessiA�.
Ai neodottori che questa mattina affollavano la piazza Luca Zeni, assessore alla salute e alle politiche sociali della Provincia autonoma di Trento, ha ricordato: A�La Provincia ha molto a cuore la��autonomia da intendere come la volontA� di mettere al centro la persona e voi oggi siete alla conclusione di un percorso che vi ha dato la possibilitA� di camminare con le vostre gambe. Voi avete la consapevolezza di aver acquisito degli strumenti importantiA�. Quindi ha concluso: A�La��auspicio e la��augurio sono che possiate ripensare con soddisfazione e orgoglio agli anni di studio che avete vissuto qui e che manteniate legami di affetto con la comunitA� trentina che vi ha accolto e accompagnatoA�.
Il rettore Paolo Collini ha concentrato il suo intervento sulla visione aperta e internazionale della��UniversitA� di Trento e dei suoi laureati: A�In un’epoca in cui i confini sembrano inasprirsi, questa universitA� ha cercato di insegnarvi a superarli. Vi ha allenato a raccogliere la sfida dell’andare oltre e ha cercato di farvi cittadini del mondo mostrandovi che superare i confini A? un’opportunitA�, non una minacciaA�. Sempre rivolto ai giovani in piazza ha proseguito: A�Avete scelto di essere parte della comunitA� accademica, della cittadinanza, di questa terra che A? speciale, non soltanto dal punto di vista naturalistico o del patrimonio culturale. Portate via competenza, consapevolezza, maturitA�, esperienze e relazioni personali. Avete imparato a essere persone piA? consapevoli e a far bene il vostro lavoro con impegno e passione. Ora seguite le vostre aspirazioni e fate nella societA� e nel lavoro la vostra parte. Sarete sempre in relazione con la��UniversitA� di Trento, anche aderendo alla comunitA� Alumni UniTrento, cosA� come questo ateneo e questa cittA� saranno sempre nel vostro cuoreA�.
Palco quindi per la��ospite della cerimonia: Andrea Cambruzzi, laureato in Ingegneria dei Materiali a UniTrento e ora ingegnere alla Schindler AufzA?ge di Ebikon in Svizzera, la��azienda che ha ideato e prodotto a�?Solar Impulsea�?, il primo aereo a energia solare ad aver completato il giro del mondo. Da Cambruzzi il consiglio ai neolaureati di cogliere nelle crisi una spinta verso scelte piA? coraggiose e ambiziose. Positivo il bilancio del dottorato all’estero: A? stato arricchimento personale, acquisizione di un’altra lingua e allargamento delle competenze professionali e gli ha insegnato che A�il miglior modo per imparare A? provareA�. Ha fatto gli auguri per la carriera con la��immagine della vita come un viaggio in mongolfiera: occorre scegliere la corrente giusta e alleggerirsi dalla zavorra per poter raggiungere i propri obiettivi.
I quasi 600 in piazza hanno ascoltato con interesse la��esperienza del giovane testimonial UniTrento. A partecipare alla terza edizione della cerimonia pubblica ca��era una rappresentanza di chi si A? laureato nel periodo giugno 2016/ottobre 2016, laureati del Collegio di Merito Bernardo Clesio della��UniversitA� di Trento e dei corsi di laurea del primo ciclo dei dipartimenti di Economia e Management, Ingegneria civile, ambientale e meccanica, Ingegneria e Scienza della��informazione, Ingegneria industriale, Fisica, Matematica, Psicologia e Scienze cognitive, Lettere e Filosofia, Sociologia e Ricerca sociale e del Cibio – Centro di Biologia integrata.
A Dario Mirossi, miglior laureato tra i partecipanti alla cerimonia, il compito di prendere la parola a nome di tutte le colleghe e di tutti i colleghi. Da parte sua la gratitudine per la cittA�, aperta e stimolante, che lo ha accolto. Per la serietA� e l’umanitA� dei professori e l’efficienza del personale tecnico e amministrativo dell’Ateneo. Per i colleghi e coinquilini con i quali ha percorso un tratto di strada importante. Sente di essere cresciuto in autostima. A�Compito dello studente a�� dice a�� A? maturare delle strategie per superare le prove con disinvoltura. Dobbiamo cercare i nostri strumenti per superare gli ostacoli e dare il nostro contributoA�.
Sulle note della��Inno europeo si A? arrivati alla��atto della consegna delle pergamene. I primi a salire sul palco sono stati i laureati del Collegio di Merito Bernardo Clesio della��UniversitA� di Trento, che hanno ricevuto il diploma dalle mani del rettore Paolo Collini e di Maurizio Giangiulio, delegato del rettore per il Collegio di Merito. Giangiulio ha ricordato come il Collegio sia una comunitA� di giovani impegnati in studi sia umanistici sia scientifici, provenienti da ogni parte da��Italia e dalla��estero, nella quale viene favorito la��interscambio di punti di vista e di tematiche di studio, la��approfondimento, il confronto, il dibattito e il rapporto con la cittadinanza anche attraverso un programma di proposte culturali. Una residenza nel cuore della cittA�, che ogni anno apre le porte a 28 nuovi giovani motivati, impegnati e con un buon rendimento negli studi e dA� loro la possibilitA� di rendere piA? ricca la propria esperienza universitaria e di ottenere maggiori competenze per la vita professionale.
A consegnare il diploma a tutti gli altri neolaureati e neolaureate sono stati Collini e il prorettore vicario, Flavio Deflorian.
Ci si A? quindi avviati al termine con i saluti del rettore, il canto della��inno degli universitari a�?Gaudeamus Igitura�?, la proclamazione da parte del rettore e il lancio dei tocchi in aria i sulle note della��a�?Hallelujaha�? di HA�ndel.
A margine della cerimonia A? arrivato anche il saluto del presidente del Consiglio di amministrazione della��UniversitA� Innocenzo Cipolletta che, per un contrattempo, non A? riuscito a presenziare alla cerimonia. A�Questo giorno A?, per molti di voi laureati dell’UniversitA� di Trento, un giorno in cui termina un percorso di vita e ne inizia un altro. Termina il periodo dell’apprendimento e degli esami che ha fin qui caratterizzato la vostra vita. Inizia il periodo d’immersione nella vita professionale, nell’etA� adulta delle responsabilitA� e delle realizzazioni. Ma A? una frattura fittizia, perchA� voi non siete cambiati e non dovete cambiare. Il mio augurio A? che manteniate sempre quella voglia di apprendere e quella pratica di curiositA� che serve per entrare dentro nuovi argomenti e nuove materie, mentre evolvete verso una professione, un lavoro, un’impresa da creareA�. Ha poi aggiunto: A�Mi auguro che alcuni, molti di voi, possano in un futuro prossimo creare la loro impresa, qui a Trento o altrove. Riuscireste cosA� a realizzare un vostro progetto e a contribuire alla crescita del territorio e del paese. Questo A? un modo per restituire alla societA� una parte di quanto la societA� vi ha dato in questi anni di insegnamento e di investimento nella vostra culturaA�.