Questa mattina, mercoledA� 8 aprile, alle ore 10.00 presso la Sala Consiglio Scientifico, in via Sommarive 18 – Povo (TN) la Fondazione Bruno Kessler propone “The Open Internet of Things” un seminario di David Orban.
Al di lA� delle visioni di medio o lungo periodo su ubiquitus computing ed altri paradigmi, gli oggetti intelligenti stanno giA� emergendo persino nella��elettronica di consumo. Il panorame delle tecnologie ben identificabili e chiuse sta rapidamente evolvendo in un ecosistema dove macchine fotografiche a�?senzientia�? che scattano solo se chi A? inquadrato sorride (e non ha gli occhi chiusi) convivono e comunicano con numerosi oggetti internet-connessi che non sono nA� computer nA� telefoni.
Solo l’adozione di una architettura aperta puo’ permettere che la nuova generazione di Internet (Internet of Things), la rete distribuita di sensori intelligenti, fiorisca. Un approccio interoperabile permetterA� di sfruttare al meglio l’enorme potenziale e generare valore per la civiltA� umana, per come sarA� ridefinita dalla rete di centinaia o migliaia di milioni di nuovi oggetti, gli spime.
David Orban A? un imprenditore e un visionario. Per il suo contributo alla diffusione della conoscenza della��accelerazione del cambiamento tecnologico A? stato insignito della carica di Advisor e direttore europeo dalla prestigiosa Singularity University. A? uno dei fondatori e Chief Evangelist di WideTag, Inc., una start-up a elevato profilo tecnologico che sviluppa una infrastruttura aperta per la prossima Internet delle Cose, David ne plasma la visione strategica sviluppando i criteri e le fasi di comunicazione necessari al suo progresso costruttivo.
David supera i limiti della specializzazione, contribuendo alla nascita di un nuovo Rinascimento. Egli afferma a�?La mia visione si colloca alla��incrocio tra tecnologia e societA�, di cui auspico una��evoluzione comune.a�? Il motto di David Orban A?: a�?Qual A? la domanda che dovrei fare?a�? Questo concetto racchiude il suo approccio per accelerare i cicli di invenzione e innovazione necessari a costruire il Nuovo Mondo.