In Prima assoluta, nella produzione del Centro Servizi Culturali S. Chiara, la versione per danzatori e orchestra della��Opera Jazz THE BLACK SAINT AND THE SINNER LADYA�di Charles Mingus
Il calendario della Stagione 2013/14 di musica Jazz del Centro Servizi Culturali S. Chiara, propone per mercoledA� 16 aprile alla��Auditorium a�?Melottia�? di Rovereto la messa in scena della��Opera Jazz di Charles Mingus The Black Saint and The Sinner Lady, uno dei lavori piA? significativi e ambiziosi del compositore e contrabbassista statunitense, figura di assoluta preminenza nel panorama del jazz moderno.
Si tratta di una produzione del Centro Servizi Culturali S. Chiara, realizzata in collaborazione con la Lydian Sound Orchestra e con la Compagnia di danza Abbondanza/Bertoni. Il progetto artistico A? stato illustrato oggi a Trento nel corso di una conferenza stampa dal direttore del CSC, Francesco Nardelli, e dal consulente artistico per il jazz, Vincenzo Costa. Sono intervenuti alla��incontro con i giornalisti il direttore della Lydian Soun Orchestra, Riccardo Brazzale, e i coreografi Antonella Bertoni e Michele Abbondanza.
Mingus concepA� questa��opera come una��ampia composizione, formata da piA? motivi tematici, ritmici e timbrici, innestandovi suggestioni provenienti da altre culture, come il flamenco. Le soluzioni di impasto timbrico degli strumenti e di contrasto dialettico tra solisti e insiemi restano ancora oggi esempi di assoluta originalitA� nel jazz contemporaneo. Con questo album, considerato tra i migliori di tutti i tempi e da lui stesso definito a�?il suo piA? belloa�?, Mingus interpreta il conflitto perpetuo del popolo afroamericano contro un destino avverso che da secoli ne impedisce l’emancipazione e dA� origine a quella che egli chiama a�?ethnic-folk-dance musica�?. CosA� afferma lo stesso Mingus: A�Ho scritto la musica per la danza e per la��ascolto. A? musica sincera, che esprime una parte ampia dei miei pensieriA�.
The Black Saint and The Sinner Lady fu registrato nel 1963, ma non ebbe mai una presentazione dal vivo, per cui la��intenzione della��autore di abbinare alla musica la danza sviluppata in solo, duetto, trio e gruppo, non venne mai realizzata.
A�Il progetto di Mingus a�� ha spiegato Francesco Nardelli a�� viene ora proposto per la prima volta nella sua versione integrale alla��interno della Stagione di Itinerari Jazz di Trento e Rovereto, nella produzione realizzata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara in collaborazione con Lydian Sound Orchestra, che sarA� diretta dal suo fondatore Riccardo Brazzale, e con la Compagnia Abbondanza/Bertoni che porterA� in scena quattro danzatori. In questa inedita realizzazione artistica, la��inserimento della��elemento danzante scardina il sistema , proponendo una significativa novitA� nella produzione concertistica Jazz.
Tutta la creazione artistica di Charles Mingus A? impregnata della sua vicenda biografica. Ma The Black Saint and the Sinner Lady, come ha sottolineato Riccardo Brazzale, il musicista e direttore da��orchestra che realizza per la prima volta questa versione dal vivo, A�A? un unicum anche per i riferimenti autobiografici: A? una specie di racconto della psiche di Mingus, capace di svelare, direttamente con la musica, il suo io multiforme. PiA? che ogni racconto, persino piA? del celebre incipit in a�?Beneath the Underdoga�?, la sua ruvida e drammatica autobiografia, dove egli esordisce con una affermazione fulminante, divenuta celebre: a�?In altre parole, io sono trea�?.A�
Vincenzo Costa ha poi spiegato che questa produzione puA? essere definita una��operazione di a�?artigianato artisticoa�?, in quanto A? stato preso qualcosa che giA� esisteva in modo incompiuto e lo si A? rifinito e concluso. Cercando sempre di immaginare cosa Mingus avrebbe potuto vedere se avesse avuto la possibilitA� di realizzare compiutamente, anche nella parte coreutica, la sua composizione.
A�Si tratta di una��opera ricca di sonoritA� nuove a�� ha commentato Michele Abbondanza a�� che stimola la creativitA� di un danzatore con ritmi che a�?urlano e piangonoa�? dove si confrontano il bene e il male, il bianco e il nero.A�
A�Ca��A? stato per la prima volta a�� ha concluso Antonella Bertoni a�� un intervento di composizione coreografica, mentre di solito nei contesti musicali jazz si interviene unicamente con la��improvvisazione.A�
Scrive al riguardo il critico Giuseppe Segala: A�Le impronte autobiografiche di Mingus in questa musica sono rintracciabili nel contrasto di episodi lirici e drammatici, nella coralitA� delle voci differenti e nella varietA� degli impasti timbrici, nella stratificazione di culture diverse, ivi compresa quella del flamenco, riferita al fratellastro del musicista, che suonava la chitarra. Nel gusto viscerale per la danza e nella��attrazione per la��azzardo, la scommessa. Come la scelta di realizzare tutto il lavoro su un unico impianto tonale, giocando piuttosto sulla polifonia e sulla variazione di metri e timbri per creare una narrazione densa, ricca di colpi di scena. La musica di Charles Mingus rappresenta un corpus tra i piA? importanti nella storia del jazz: lavori come a�?Tijuana Moodsa�?, a�?Blues and Roots, a�?Mingus Ah Uhma�?, a�?Mingus Dinastya�?, a�?Oh Yeaha�? sono pietre miliari che hanno dato linfa, vigore, ispirazione alla musica afroamericana. La sua concezione di quello che possiamo definire sinfonismo afroamericano, che prende le mosse da Ellington per inoltrarsi in territori inesplorati, resta un esempio per chi si voglia cimentare con un brano di ampie dimensioni nel campo del jazz.
E sotto questo punto di vista The Black Saint and the Sinner Lady (a�?Il santo nero e la peccatricea�?), A? una��opera emblematica. Non una suite intesa nella��accezione tradizionale, come sottolinea Brazzale, bensA� piuttosto a�?un poema sinfonico con una visione da��insieme che, per certi versi, nemmeno Ellington raggiunge nelle sue suite.A�
La ragione per la quale Mingus non portA? mai sul palco questo lavoro sta probabilmente nella difficoltA� di realizzare dal vivo musiche scaturite in larga parte da un lavoro di montaggio nello studio di incisione. Sebbene in un primo momento la��intenzione di abbinare la musica alla danza, espressa nella stessa titolazione dei brani, prevedesse necessariamente uno spettacolo sulla scena.
Il profondo e certosino lavoro di Riccardo Brazzale, in particolare sulla quarta sezione, ha permesso di arrivare a questa realizzazione cinquanta��anni dopo la registrazione in studio di The Black Saint and the Sinner Lady, con il contributo degli ottimi musicisti riuniti nella Lydian Sound Orchestra. Un lavoro altrettanto meticoloso sulle musiche e sulle sue suggestioni ha portato la Compagnia Abbondanza/Bertoni alla creazione di una coreografia originale, senza che vi fosse traccia precedente di questa operazione.
THE BLACK SAINT AND THE SINNER LADY
di Charles Mingus
con la Lydian Sound Orchestra diretta da Riccardo Brazzale
e la Compagnia Abbondanza/Bertoni
Mattia Cigalini sax alto, soprano e tenore
Matt Renzi sax tenore, flauto e oboe
Rossano Emili sax baritono e clarinetti
Fulvio SigurtA� tromba e flicorno
Gianluca Carollo tromba e flicorno
Roberto Rossi trombone
Dario Duso tuba
Paolo Birro pianoforte
Marc Abrams contrabbasso
Mauro Beggio batteria
Yuan Lorenzo, chitarra flamenco
Arrangiamenti e direzione: Riccardo Brazzale
Regia e coreografia Michele Abbondanza e Antonella Bertoni
Danzatori
Eleonora Chiocchini
Tommaso Monza
Carlo Massari
Francesca Zaccaria
Luigi Zeni, fonico
William Trentini, luci
Lydian Sound Orchestra
La��organico, fondato nel 1989 da Riccardo Brazzale, ha affrontato nella sua storia la musica di grandi artisti come Thelonious Monk, Duke Ellington, Jelly Roll Morton e Miles Davis, registrando una decina di album e ospitando solisti illustri, tra cui Kenny Wheeler, Paul Motian, Enrico Rava, Paolo Fresu e suonando in a�?concerto grossoa�? con la Mingus Dynasty.
La��Orchestra si A? aggiudicata il secondo posto come miglior organico italiano nel referendum Top Jazz della rivista Musica Jazz nel 2006, 2008, 2009 e 2012.
Brazzale ha ricevuto nello stesso referendum il premio come miglior arrangiatore e compositore della��anno nel 2008.
http://www.lydiansoundorchestra.com