TEATRO – Gli appuntamenti per adulti, ragazzi e bambini dal 4 al 6 marzo in Trentino
TEATRO RAGAZZI
STORO a�� domenica 4 marzo 2018 a�� Teatro Oratorio Parrocchiale – ore 17.30
UN AMICO ACCANTO
Compagnia Teatrale Mattioli
drammaturgia e regia di Monica Mattioli e Monica Parmagnani
con Alice Bossi e Monica Mattioli
Questa A? la storia di un piccolo dragone che A? al mondo “solo”.
A? strano il nostro piccolo dragone. O forse strano proprio non A?: si porta dentro al cuore la convinzione che esista al mondo un altro con cui dividere lo spazio, il tempo, il gioco e i suoi pensieri. A? convinto che la��incontro lo farA� stare bene.
In veritA� lui non sa chi e come possa essere la��altro, perA? vuole trovarlo e averlo accanto, per colmare la sua solitudine.
Ed A? perciA? che non si trattiene e parte, per andare verso l’ignoto a braccia spalancate per cercare un amico.
Quando ogni speranza sembra perduta ecco sul suo cammino una mela, la prima che lo chiamerA� col suo proprio nome. E per Drotto, il dragone, questo A? il regalo piA? bello della sua vita. Da qui un susseguirsi di sorprese ed emozioni segneranno profondamente la��anima del protagonista.
Un amico accanto A? uno spettacolo poetico e divertente che con grande semplicitA� tocca temi delicati e spesso difficili da far arrivare ai grandi e piccini: il piccolo protagonista, iniziando il viaggio alla ricerca di un amico, scopre che anche i momenti dolorosi, se si accettano, si trasformano in una grande ricchezza.
RASSEGNA a�?A TEATRO CON MAMMA E PAPAa��a�?
MORI a�� domenica 4 marzo 2018 a�� Teatro Sociale a�?Gustavo Modenaa�? – ore 16.30
DEsPRESSO
Associazione Clochart
regia e drammaturgia di Michele Comite
con Alessandra Carraro e Michele Comite
DEsPRESSO vede come interpreti due attori clown, Alessandra e Michele. Alessandra A? una persona con la sindrome di down, portatrice di una disabilitA� intellettiva, si troverA� nel mezzo della crisi depressiva di Michele e cercherA� con tutte le sue forze intellettuali, fisiche ed emotive di aiutare Michele. Lo spettacolo usa il linguaggio semplice e poetico del clown ed A? adatto sia ad un pubblico giovane che adulto.
Quella che viene raccontata A? la relazione ed il legame fra due fratelli, che vengono messi in difficoltA� a causa della depressione sofferta da Michele. L’immagine che viene rappresentata mira a rovesciare lo stereotipo della persona con disabilitA� fragile e bisognosa, che necessita solo di supporto. Si vuole cosA� raccontare come le persone con disabilitA� sappiano essere creatrici di bene collettivo.
Al termine dello spettacolo domenicale merenda per tutti a cura di MandacarA?
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RASSEGNA DI TEATRO RAGAZZI a�?TEATRO A GONFIE VELEa�?
NAGO a�� domenica 4 marzo 2018 a�� Teatro a�?Casa della ComunitA�a�? a�� ore 16.30
IL MAGO DI OZ
Teatrino della��erba matta
Dorothy vuole tornare a casa, la��omino di paglia ha bisogno di un cervello, la��uomo di latta desidera un cuore perchA� crede di essere privo di sentimenti e, ancora, il leone re della foresta A? alla ricerca del coraggio.
Solamente Oz li puA? accontentare.
Maa�� ahimA?, si viene a scoprire che Oz non esistea��
BasterA� un pugno di segatura, un cuore di carta e una bottiglia con un liquido verde per rassicurare i protagonisti.
Tutti possono fare tutto, perchA� giA� dentro di noi ci sono le risorse per poter realizzare i nostri sogni.
EtA� consigliata: dai 3 anni
Ingresso unico a�� 4,00
PROSA
LEDRO a�� lunedA� 5 marzo 2018 a�� Centro Culturale Locca di Concei – ore 21.00
OTHELLO, la H A? mutaa��
Una co-produzione Il Rossetti Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, AGDI
testi di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda a�� arrangiamenti musicali Lorenzo Scuda
con gli Oblivion – Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli
regia degli Oblivion
2013. 200 anni dalla nascita di Giuseppe Verdi. 200 anni dalla nascita di Richard Wagner. 10 anni di Obliviona�� Nel 1603 Shakespeare scrive Othello. Otello A? la prima parodia mai scritta dagli Oblivion.
Otello A? la prima opera di Verdi in cui si avverte chiaramente l’influsso di Wagner. Otello A? anche la prima parodia mai scritta dagli Oblivion. La��inevitabile, ahinoi, si A? compiutoa�� Un nuovo progetto speciale per gli Oblivion. Due secoli di critica musicale e teatrale condensati in una rivoluzionaria scoperta: la differenza tra la��Otello verdiano e quello shakespeariano? Ea�� la��Ha��. E cosA� si compie il misfatto e il doppio bicentenario Verdi a�� Wagner viene comicamente profanato alla maniera degli Obliviona��
Gli Oblivion, accolgono la sfida lanciata dalla numerologia dando vita ad un evento eccezionale: a�?Othello, la��H A? muta…a�? Il Moro ritorna per la��ultima volta in scena amato e tradito dai cinque alfieri canterini. Una��orgia tra Wagner, Verdi e Shakespeare nella quale a Rossini spetta il ruolo di voyeur. Un pianista con un piano ben preciso accompagnerA� gli Oblivion in un percorso shakespeariano alternativo. Da Otello a BalOtello in tutti i Mori, in tutti i Iaghia��. La classica vicenda Shakesperiana prende pieghe del tutto inattese e capita che i nobili personaggi verdiani si dimentichino i testi di Arrigo Boito per usare quelli di Mogol o di Zuccheroa��
Teatro comico musicale al suo meglio, con tanto talento dispensato senza avarizia, arricchito dagli equilibrismi canori e dai montaggi beffardi ma impeccabili cui ci hanno abituati questi 5 formidabili attori e cantanti, diventati in poche stagioni beniamini del pubblico teatrale, seguiti da centinaia di migliaia di spettatori anche su Internet.
Instancabili e in continuo fermento creativo, i cinque Oblivion tornano in tour con il loro a�?Othello, la H A? mutaa�? che ha debuttato il 17 agosto 2013 al prestigioso Ravello Festival che ne ha commissionato la creazione in occasione delle celebrazioni wagneriane e verdiane. In a�?Othello, la H A? mutaa�? gli Oblivion – ovvero Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli – demoliscono a colpi di grottesca ironia sia l’Othello di Shakespeare che l’Otello di Verdi in uno show in cui, oltre a cantare, recitano e si dirigono, con musiche tutte dal vivo e un soggetto unico. Al loro fianco sul palco, il maestro Denis Biancucci, sesta entitA� di questo delirio teatrale, che li accompagna al pianoforte e ingaggia con loro anche un esilarante match a colpi musicali. La consulenza registica A? di un grande nome del teatro italiano: Giorgio Gallione.
In novanta minuti il quintetto gioca a tutto campo con arie d’opera, canzoni pop, citazioni irriverenti e gag esilaranti. Le vicende di Otello, Desdemona, Cassio e Iago vengono rivisitate passando per Elio e le Storie Tese, Gianna Nannini, Lucio Battisti, Rettore, i classici Disney, l’Ave Maria (quella di Schubert ma non solo…), Little Tony, Pupo e molti altri. Nello stesso modo anche le arie di Verdi vengono riviste e mixate con il coro della Champions League, con Freddy Mercury, con l’Hully Gully, mentre i testi di Shakespeare vengono riscritti in stile Ligabue, Vasco Rossi, Dario Fo. a�?Othello, la H A? mutaa�? diventa uno spasso nel quale la parodia, genere teatrale del quale gli Oblivion sonomaestri, non riguarda solo le vicende, ma si estende alle note di Verdi e alle parole di Boito e Shakespeare. Un esperimento ardito che i cinque artisti affrontano con totale naturalezza.
VarietA� di linguaggi, a�?esercizi di stilea�? e tante citazioni pop per uno show che non mancherA� di divertire e conquistare ogni tipo di pubblico teatrale, dal piA? esigente al piA? scanzonato.
PROSA
RIVA DEL GARDA a�� martedA� 6 marzo 2018 a�� Sala Garda / Palazzo dei Congressi – ore 21.00
LA FAMIGLIA CANTERINA
The Singing Family
testo e regia di Giorgio U. Bozzo
con Le Sorelle Marinetti (Nicola Olivieri, Matteo Minerva e Marco Lugli), Giulia Mattarella, Jacopo Bruno e il trio jazz della��Orchestra Maniscalchi
Un originale spettacolo teatral-musicale che regala a qualunque tipo di pubblico divertimento e ottima musica, con un cast di grandi professionisti.
La proposta A? semplice: trascorrere una serata a teatro calati in una��atmosfera decisamente vintage a�� quella della fine degli anni Trenta a�� condita di sketch coreografie e aneddoti sul costume e la cultura del tempo e cullati dalla bellissima musica delle orchestre leggere della��Eiar (la��antenata della RAI, che a Torino aveva sede in via Arsenale).
Anni in cui la��Italia a�� o meglio la��Italietta a�� sperimentava un regime in preagonia e la��approssimarsi di nuvole nere alla��orizzonte, mentre si illudeva di bastare a se stessa (autarchia) e di aver raggiunto traguardi assoluti di modernitA�.
Ea�� la��Italia dei a�?telefoni bianchia�? di Camerini (le commedie cinematografiche brillanti), delle a�?sale per danzea�? eleganti (un esempio su tutti la Sala Gay di via Pomba di Torino), della radio, delle radiocronache calcistiche, della Fiat Topolino e della Balilla, del pugile Primo Carnera e del trasvolatore Italo Balbo. La��Italia dei nostri nonni a�� in qualche caso dei nostri genitori a��, che seppe trovare un motivo di sorriso e spensieratezza nelle a�?canzoni della radioa�? in un momento tutta��altro che facile.
A intrattenere il pubblico in scena il trio vocale Sorelle Marinetti, i tre attori cantanti che hanno fatto della canzonetta sincopata una missione di vita e di spettacolo e che accanto a una estensiva attivitA� teatrale vantano anche collaborazioni di prestigio, come quella con Arisa a Sanremo (2010), con Simone Cristicchi in un fortunatissimo tour estivo (2011) e con Vinicio Capossela per la��album a�?Marinai profeti e balenea�? (2012).
A dar manforte alle splendide Sorelle Marinetti ci saranno inoltre due dei colleghi della commedia musicale a�?Risate sotto le bombea�?: la bella e brava Francesca Nerozzi (Hairspray, Il Vizietto, Full Monty, Risate sotto le bombe) e il talentuoso Jacopo Bruno (America, Risate sotto le Bombe). Con loro sul palco il trio jazz della��Orchestra Maniscalchi: Christian Schmitz al pianoforte, Adalberto Ferrari al clarinetto e C-melody e Francesco Giorgi al violino.
Il repertorio musicale dello spettacolo
Chi conosce il bellissimo repertorio del Trio Lescano sa bene che buona parte delle canzoni vennero interpretate dalle talentuose sorelline magiaro-olandesi assieme alle migliori voci femminili e maschili di quegli anni.
Lo spettacolo va alla riscoperta di quelle voci e di quelle canzoni, per riportare sul palcoscenico nomi leggendari ai tempi della��E.I.A.R. come, tra gli altri, Silvana Fioresi, Maria Jottini, Lina Termini, Dea Garbaccio, Alberto Rabagliati, Odoardo Spadaro, Enzo Aita, Oscar Carboni, Gianni Di Palma, Alfredo Clerici.
E le canzoni?
Accanto alle piA? note a�� a�?Ma le gambea�?, a�?Maramaoa�?, a�?Pinguino innamoratoa�? a�� verranno spolverati e rimessi a nuovo successi del tempo come a�?Appuntamento con la lunaa�?, a�?La famiglia canterinaa�?, a�?Vieni in riva al marea�?, a�?La-dA�-dA�a�? e molte altre.
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PROSA
TESERO a�� martedA� 6 marzo 2018 a��Teatro Comunale – ore 21.00
DRACULA
ariaTeatro
di Bram Stoker
adattamento e regia Chiara Benedetti e Giuseppe Amato
Dracula A? uno dei pilastri della letteratura gotica, ma anche un classico della letteratura mondiale, che fa nascere quel nuovo mostro che popola gli incubi da allora a oggi: il vampiro, e qui prende vita in uno spettacolo scarno e sottilmente inquietante. Oscuro e profondamente coinvolgente, osa affrontare il tema della paura e del mondo oscuro che alberga nel cuore di ognuno e non solo nel protagonista. Non bisogna leggere infatti il vampiro come un mostro ma come una profonda metafora, come un lato nascosto della��essere umano, cosA� invisibile che non A? possibile vederlo specchiato davanti allo specchio, la sete di sangue A? la sete di eros contro il perbenismo di ogni epoca e nazione, e la��inquietudine che ne deriva A? quella della��uomo che riflette su se stesso. Di una��umanissima paura della��uomo verso la��altro per nulla lontano da se stesso.
Il progetto a�?Draculaa�? rientra in un filone di messe in scena che la compagnia ariaTeatro sta portando avanti da alcuni anni adattando testi letterari, con i quali si vuole dare una visione del teatro come capace di raccontare e di mescolare la narrazione alla��azione, i diversi tempi dei racconti, le atmosfere quasi impossibili da ricreare, come una sfida. Ovviamente la messa in scena sarA� sempre qualcosa di diverso dal testo letterario e le suggestioni che la mente umana crea con la lettura sono irriproducibili. Con la recitazione dal vivo si possono perA? trovare stimoli e spunti nuovi sia per il lettore che giA� conosce il testo, sia per chi lo affronta per la prima volta.