Una classica infanzia degli anni Ottanta, vissuta nella periferia industriale di una grande cittA� del Nord, fra tegolini del Mulino Bianco e compagni di scuola strafottenti; una banale adolescenza anni Novanta, condita di musica grunge, cortei studenteschi e serate in discoteca; una comune giovinezza a cavallo del nuovo secolo, fatta di inconcludenti anni universitari e lavoro che non si trova.
Ritratto tipico di un trentenne italiano. Solo che, quando il trentenne in questione si chiama Aram e ha un padre iraniano, le cose si complicano un poa��… a�?Io sono uno di quelli che si riempiono lo zainetto di esplosivo e fanno saltare la metropolitana di Londraa�� Se uno alto, biondo venisse qui a dirti: ho lo zainetto pieno di bombea�� tu ti metteresti a ridere, no?a�� Ma se te lo dico io? Un brivido ti viene, no? Solo perchA� sono basso e nero. Che poi non sono neanche tanto nero, al limite un po’ olivastroa��” In bilico fra incanto, ironia e tragedia, MI CHIAMO ARAM E SONO ITALIANOA�racconta la storia dei nuovi italiani, i figli degli immigrati, le cosiddette “seconde generazioni”. Attraverso la voce della��attore protagonista, Aram Kian, Gabriele Vacis costruisce un testo che A? uno stralcio di vita e di memoria e, insieme, uno sguardo al futuro di una societA� che impara, giorno per giorno, a dare un significato alla��aggettivo a�?multietnicaa�?.
Nidodiragno Produzioni
MI CHIAMO ARAM E SONO ITALIANO
Storie da Synagosyty di Gabriele Vacis e Aram Kian
con Aram Kian
regia di Gabriele Vacis
NAGO a�� venerdA� 31 gennaio 2014 a�� Teatro Casa della ComunitA� a�� ore 21.00