ITINERARI FOLK aprirA� lunedA� 2 luglio in Piazza Cesare Battisti a Trento il suo viaggio musicale attorno al mondo con il primo dei dieci concerti in programma per questa edizione 2012.
La scelta di proporre lo spettacolo in Piazza Battisti, e non nel Giardino del Centro S. Chiara dove avranno luogo invece gli altri nove concerti, A? stata dettata dall’esigenza di riproporre a�� nel limite del possibile a�� la particolare ambientazione del cortile di un monastero.
I musicisti e danzatori tibetani del TASHI LHUNPO MONASTERY GROUP proporranno, infatti, con l’accompagnamento di strumenti ancestrali, un programma di danze e canti rituali.
La��origine del Monastero di Tashi Lhunpo in Tibet risale al 1447 e la sua fondazione A? attribuita al primo Dalai Lama, Sua SantitA� Gyalwa Gendun Drup. Tashi Lhunpo A?, con i monasteri di Sera, Gaden e Drepung, uno dei quattro piA? grandi e importanti centri culturali e religiosi del Tibet centrale.
A? stato tradizionalmente il luogo di residenza del Panchen Lama, la seconda autoritA� spirituale dei tibetani dopo il Dalai Lama. A seguito della��invasione cinese del 1959, il Monastero A? stato ricostruito nella��esilio di Bylakuppe, regione del Karnataka nel sud della��India, per raccogliere in modo particolare i monaci provenienti dalla regioni himalayane di Spiti, Khunu, Ladakh, Ghashar e Sangkhar.
Accanto agli studi filosofici, nei monasteri tibetani sono state preservate antichissime tradizioni rituali legate sia al canto che alla danza, nonchA� alle forme del teatro popolare. In seguito alla diaspora tibetana degli anni sessanta, il Monastero di Tashi Lhunpo ha potuto sviluppare, con la��aiuto dei sostenitori occidentali della causa tibetana, una forte attivitA� educativa e culturale, dedicando un particolare interesse al canto e alle danze Cham.
La��attivitA� di spettacolo che ha interessato negli ultimi dieci anni questo gruppo di monaci ha fatto conoscere in tutto il mondo il Monastero di Tashi Lhunpo e la��esperienza accumulata rende questo gruppo il piA? importante e qualificato nella��ambito delle rappresentazioni tradizionali e religiose, unitamente al Tibetan Institute of Performing Arts, la��accademia di arte laica, che ha sede ed opera prevalentemente in Asia.
La serata del 2 luglio A? organizzata dal Centro S. Chiara in collaborazione con la Tibetan Women Association Italy, una onlus riconosciuta dal Governo tibetano in esilio, e con la��Associazione Italia-Tibet del Trentino che, al termine dello spettacolo offriranno al pubblico un bicchiere di the e un biscotto tipico tibetano.
Il programma delle danze e dei canti:
- KHANDRO TENSHUK a�� Preghiera per una lunga vita.
- SEMKYE a�� I monaci pregano affinchA� possano essere alleviate le sofferenze degli esseri umani.
- SHA MA a�� Danza del cervo e del bufalo che sono visti come simboli viventi di un potere miracoloso, capace di distruggere il male e le forze negative.
- CHOED a�� Canto tibetano di meditazione.
- DUR DAK a�� Una danza che ricorda la precarietA� della vita umana.
- KUNRIK a�� E’ una preghiera rivolta al Budda che i monaci eseguono indossando il costume da cerimonia.
- TRUESO RABNE a�� Canto di purificazione e consacrazione con il quale i monaci visualizzano la purificazione della��acqua comune, trasformata nella��acqua del cielo.
- BAKSHI a�� I monaci indossano maschere di 4 diversi colori che rappresentano la pace (bianco), la crescita (giallo), il potere (rosso) e la violenza (nero).
- KANGSO a�� I monaci ci ricordano che facendo una��offerta si compie il desiderio delle divinitA� le quali, in cambio, donano all’uomo una mente serena.
- TAKSEL a�� La��arte del dibattito. Nel Monastero di Tashi Lhunpo i dibattiti si tengono ogni sera, all’esterno del Tempio. Il Rinpoche difende le sue affermazioni e i monaci gli presentano argomentazioni contrarie.
- SHANAK a�� La danza del cappello nero. In Tibet ha luogo alla vigilia di ogni nuovo anno, segnando cosi la vittoria della virtA? sul male.
- SHIJOE a�� I monaci dedicano speciali preghiere rivolte sia alla��ambiente che al benessere del corpo e della mente di tutti gli esseri viventi, per far sA� che possa essere raggiunta la��armonia spirituale universale.