lunedì , 25 Novembre 2024

“SUICIDI?”
Uno spettacolo di Bebo Storti e Fabrizio Coniglio

VenerdA� 26 ottobre alle ore 21.00 andrA� in scena al Teatro Portland a Trento, a�?Suicidi?a�?, uno spettacolo di Bebo Storti e Fabrizio Coniglio.

Inizia cosA� Materiale Non Conforme, la stagione al Portland organizzata dalla Compagnia ArditodesA�o. Materiale Non Conforme A? una stagione alla��insegna della��impegno, del teatro civile ma che non vuole essere solo intrattenimento bensA� un momento di condivisione e di denuncia.

Non si poteva iniziare meglio. Bebo Storti, attore teatrale e cinematografico, sia comico che drammatico (conosciuto al grande pubblico per la sua partecipazione a programmi come a�?Su la testa!a�? e a�?Mai dire Gola�?), da tempo A? impegnato in spettacoli di forte impegno civile (ricordiamo per esempio a�?Mai Mortia�? e a�?La Nave Fantasmaa�?, firmati con Renato Sarti). In a�?Suicidi?a�? si unisce a Fabrizio Coniglio per raccontare le incredibili vicende di Tangentopoli.

Solo i fatti. Uno in fila alla��altro. E poi testimonianze, coincidenze, destini incrociati. Come nei migliori documentari Bebo Storti e Fabrizio Coniglio ricostruiscono sulla scena quel che accadde nel 1993, in piena epoca tangentopoli, a proposito di tre suicidi eccellenti (davvero furono suicidi? A? questa la domanda che accompagna la piA?ce…): Sergio Castellari, direttore generale degli affari economici del Ministero delle Partecipazioni Statali e consulente della��Eni, Gabriele Cagliari, presidente della��Eni, e Raul Gardini, capo indiscusso della Montedison e maggior azionista sempre della��Eni.

Bebo Storti e Fabrizio Coniglio affrontano un tema difficile come Tangentopoli in maniera ironica e con leggerezza.

In “Suicidi?” siamo di fronte ad una��indagine vera e propria dove sulla scena ci sono un padre e un figlio che giocano ad indagare sui tre casi. Lo spettacolo, che prende le mosse dal libro del giudice Mario Almerighi a�?3 suicidi eccellentia�?, A? teatro civile in forma di commedia, ma con dei risvolti inquietanti.

Ecco allora che il palcoscenico si anima di dialetti, dal pugliese al veneto, e uno dopo la��altro scorre veloce davanti ai nostri occhi una galleria di buffi personaggi: contadini, maggiordomi, compagni di cella, parenti, guardie carcerarie, signore romagnole che chiacchierano del piA? e del meno dal parrucchiere.

Ma perchA� riattraversare quel periodo? PerchA� riparlarne? Tutti sappiamo che era uso comune, in quegli anni, il a�?sistemaa�? delle tangenti; il favore all’amico di partito, al sodale, alla persona a�?vicinaa�? per ideologia e per appartenenza. Una mafia che si stringe attorno all’idea di Patria, ma che poi fa spreco di denaro pubblico. Una classe dirigente e politica che ha perso, se mai l’ha avuto, il senso dello stato, del a�?servire il popoloa�? ma che A? invece terrorizzata dal perdere i propri privilegi, dal veder svanire il potere con i privilegi. E cosA� montagne di danaro pubblico vanno in fumo fra gli anni settanta e gli anni novanta, indebitando lo stato, e quindi i cittadini italiani per i prossimi decenni a venire. Riattraversare quel periodo con queste tre vicende A? anche un modo per capire che cosa A? il nostro paese oggi e cosa continuerA� ad essere negli anni, se questo a�?sistemaa�? non verrA� smantellato.

Per informazioni e prenotazioni:
Teatro Portland e Scuola di Teatro
Via Papiria, 8 – 38122 Trento
Tel/fax 0461.924470
Infomail: info@teatroportland.it
Infoweb: www.teatroportland.it

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