E’ Sergio Paoli il protagonista trentino dello speciale di questa settimana; un’altra penna creativa che si aggiunge all’oramai nutrita schiera degli artisti che affollano la TrentoBlog Community.
Un autore – poliziotto, che dichiara: “approfittando del mio lavoro ho cercato di raccontare quello che nei verbali della Polizia, quella del 113, solitamente non viene detto. Gioie, emozioni, paure, lacrime, risate… insomma quanto di piA? umano possibile. Niente sparatorie o azioni al cardiopalma, uno spaccato di Trento forse non conosciuto da molti..” Ed A? proprio da questo tipo di esperienze che Sergio Paoli ha accumulat0 gli aneddotiA�che ora racconta in “Al termine del servizio redigere dettagliata relazione“.
Il libro, edito da Gingko Edizioni, si potrA� trovare in libreria nelle prossime settimane; per ora vi invitiamo a leggerne un’anticpazione sul profilo che l’autore ha creato nella TrentoBlog Community!
“Fu proprio leggendo gli atti del mio primo verbale di arresto, redatto con apprensione ed emozione, che il mio dirigente di allora, dopo un silenzio che mi sembrA? eterno, esplose: a�?Paoli, se vuole raccontare delle storie scriva un libro, qui deve redigere dettagliata relazione di quello che A? successo. Nessuna considerazione personale, nessun inutile fronzolo! Rifare!a�?. Detto questo appallottolA? la mia a�?annotazione sulla��attivitA� svoltaa�?, ricca di circostanze, di calore, di sentimento e di passione ed eseguA� un perfetto lancio da tre punti nel cestino dietro le mie spalle. Da quel giorno le mie dettagliate relazioni divennero pulite, asettiche, professionali e devo dire anche piuttosto efficaci.
I ritagli, le limature, i sentimenti e gli aneddoti di molti interventi di Polizia, li ho pazientemente messi da parte, giorno dopo giorno, nel mio personale cestino delle cose da non scrivere, tanto da formare un consistente malloppo di ‘rapporti apocrifi’….a�? (continua a leggere sulla TrentoBlogCommunity)
Post Zero.
Sergio, non ti rammaricare, in Italia, siamo agli ultimi posti nella lettura di libri. Giovani e meno giovani , laureati e non, nella stragrande maggioranza, avrà letto un libro una volta l’anno. Alcuni non l’hanno mai fatto. Pochissimi sono quelli che leggono abitualmente Poi,lostesso, che non ha mai letto neanche una pagina, una riga, ricordandosi all’improvviso dell’esistenza di quei luoghi strani, chiamate librerie e, per fare , poi, una bella figura da intellettuale, compra il solito, orribile, libro-panettone da regalare per Natale a chi conosce essere un abituale lettore. Quest’ultimo però, soltanto per non essere scortese, evita di tirarglielo sulla faccia, anche perchè, si accorge, poi, che il libro ha la copertina rigida e potrebbe anche fare molto male male.
Spero che il tuo libro abbia successo. L’ho letto. Non sono soldi buttati via. Mi sono divertito parecchio con i tuoi spassosissimi racconti.
Ciao