Il primo maggio alle 10.30 a palazzo Roccabruna Enrico Camanni – giornalista, alpinista e scrittore – e Luciano Ferrari a�� presidente sosat – hanno discusso del ruolo dei rifugi nel seminario dal titolo a�?incontro con i rifugia�? organizzato da accademia da��impresa (cciaa di trento) in collaborazione con accademia della montagna del trentino, associazione gestori rifugi del trentino e sat.
a�?Nella��immaginario collettivo la montagna A? il luogo del sacrificio, il mare quello della��erotismoa�?. Lo scalpore destato dalla��immagine della pin up in lingerie che dal rifugio fotografa le cime, apparsa nei giorni scorsi sulla pagina Facebook della��Associazione rifugi del Trentino, nasce – secondo Enrico Camanni – da questo semplice clichA�. Ancor oggi questa immagine A? alimentata da una retorica della montagna, quale spazio della prova e della fatica, che A? stata da piA? parti evocata come antagonista di una moderna valorizzazione del turismo montano nel dibattito sul ruolo dei rifugi, organizzato questa mattina da Accademia da��Impresa nella sede di Palazzo Roccabruna.
Se in origine il rifugio A? stato a�?la vittoria sulla nottea�?, luogo di riparo e riposo per la��alpinista donde ripartire verso la vetta, oggi – ha osservato Camanni – esso A? a�?teatro di un turismo di massa sempre meno sostenibile, cioA? di un turismo privo di prospettive future da un punto di vista sia ambientale che economicoa�?. Secondo lo scrittore la grande sfida per il turismo montano consiste nella valorizzazione della stagione estiva: a�?gli impianti sciistici a�� ha ricordato a�� funzionano solo con contributi pubblici. La montagna non puA? essere solo sci. Il ruolo dei rifugi diventa allora strategico: essi devono proporsi come crocevia di incontri, di confronti, di narrazione del territorio. Il recupero di un turismo montano sostenibile A?, prima di tutto, una questione di metodo e di rinnovamento del linguaggioa�?. Gli ha fatto eco Mauro Leveghi, direttore di Accademia da��Impresa che ha ricordato come nella��indagine sul futuro del turismo in Trentino, realizzata nel 2013 dalla��Azienda speciale della CCIAA di Trento in collaborazione con Domenico de Masi, sia emersa la necessitA� di trasformare la��offerta turistica per alimentare una domanda piA? attenta ai valori del paesaggio e della��ambiente: a�?Nel turismo A? la��offerta che genera la domanda, non viceversa.
Il che implica un salto concettuale profondo: da un turismo della destinazione, dove il rifugio A? semplicemente un luogo di consumo, un non-luogo, ad un turismo della motivazione, dove il rifugio diventa la sede della narrazione e della valorizzazione del territorioa�?. Infine, Luciano Ferrari, presidente Sosat, ha ricordato il contributo che fin dal 1921 ha dato la��associazione da lui presieduta alla conoscenza della montagna quale esperienza fruibile anche dai ceti meno abbienti.
a�?Oggi che la classe operai non esiste piA?, la Sosat continua la propria missione con i giovani. Ma mentre per i soci di un tempo la montagna era solo la��occasione per trascorrere una domenica di svago, oggi i giovano sono preparati, competenti ed esigenti, e questo stimola i gestori a recuperare il senso profondo del rifugio, come punto di incontro fra la��uomo e la montagnaa�?. A margine del dibattito, che ha visto la partecipazione di numerosi gestori, alpinisti e semplici appassionati, A? stato presentato il seminario di Accademia da��Impresa dal titolo a�?Rifugi allo specchio: una��immagine riflessa nelle storie e nelle vocia�? rivolto ai gestori dei rifugi – in programma per il 15 maggio – in cui saranno indagate le aspettative dei visitatori emerse in una recente esplorazione condotta dalla��Azienda speciale della CCIAA di Trento.
(P.M.)
Servizio fotografico: Romano Magrone