Va in scena venerdA� 22 marzo alle 21.00 presso il Teatro Portland di Trento per la stagione TrentOOltre lo spettacolo di Roberto Abbiati a�?Riccardo l’Infermoa�?, molto, ma molto liberamente ispirato al a�?Riccardo IIIa�? di William Shakespeare.
Dopo il teatrofisico di Carrozzeria Orfeo, le Serate Bastarde delle scatenate Dionisi, A? il momento al Portland di Trento della poesia e della delicatezza di uno fra i piA? importanti esponenti della clownerie italiana. Roberto Abbiati. Abbiati A? attore, ma anche inventore di macchine teatrali, A? esponente di un teatro d’altri tempi, fatto di passione, mestiere e tanta a�?bottegaa�?.
Dal taccuino di Abbiati:
a�?Sognano i clown? ed hanno mai incubi? E che incubi puA? avere un clown? Un delirio? forse, ma siamo nel mondo dei clown, dove tutto A? concesso. Ea�� impossibile costruire un discorso sensato intorno a questo Riccardo III, forse non si riesce neanche a capire la trama, forse non si comprendono neanche le parole, e anche il corpo spesso si rifiuta di raccontare si accartoccia, da queste storture salta fuori il personaggio piA? vero quello con la��esigenza di raccontare, di vivere, di non morire. Ea�� disastroso e sozzo di sangue, eppure gioca come un bambino. O forse i bambini giocano come lui.a�?
Come in un film: dopo il successo di un personaggio, come si fa ad ucciderlo? ecco dunque che dalla��ultimo spettacolo dei Clown del Teatro da��Artificio, a�?The Clown Shakespeare Companya�?, resuscita uno dei cadaveri eccellenti, quel Riccardo III che a tanti spettatori, a fine spettacolo, uscendo dalla sala, ispira la canzoncina che Riccardo disperatamente cerca di cantare mentre accoppa Falstaff… A? un delirio? forse, ma siamo nel mondo dei clown, dove tutto A? concesso.
CosA�, Roberto Abbiati, clown milanese, reinterpreta le gesta del piA? sanguinario degli eroi shakespeariani, Riccardo di Gloucester, saltando da Londra alla Brianza, dalla��inglese al dialetto delle campagne lombarde, a�?Il mio regno per una pappagalloa�? mischia brandelli shakespeariani alla storia quotidiana e ospedaliera di un attore/clown, con le sue paure e i suoi incontri, quelli veri, con le persone, con la malattia, con chi ieri ca��era e stamani al risveglio non ca��A? piA?. Un lungo sogno, un poa�� buffo ed un poa�� malinconico.
Roberto Abbiati si fermerA� anche nei giorni sabato 23 e domenica 24 marzo per tenere un workshop di clownerie e teatro comico dal titolo Elogio del gesto per 14 ore di lavoro complessivo. In questo seminario si cercherA� di scoprire il vero senso di portare il naso rosso. Il confronto con sA� stessi guiderA� i partecipanti alla ricerca del proprio clown. Questo percorso A? per tutti coloro che vogliono scoprire l’importanza e la serietA� di saper far ridere gli altri.
Scrive Abbiati: a�?Se un clown non si sente comodo nel naso non lavorerA� bene. Quando si mette il naso rosso si fa il clown e basta, non si fa gli scemi. La cosa piA? triste che ho visto, A? la��uso indiscriminato e abusivo del naso da clown, animatori, cantanti, ballerini, violoncellisti si mettono il naso perchA� si possa sembrare simpatici, tanto vale mettersi negli orecchi dei fiori, o una ventosa per cessi in testa.a�?
Per informazioni e prenotazioni:
Teatro Portland e Scuola di Teatro
Via Papiria, 8 – 38122 Trento
Tel/fax 0461.924470
Infomail: info@teatroportland.it
Infoweb: www.teatroportland.it