domenica , 22 Dicembre 2024

QUARTETTO AVOS
LunedA� 13, Sala Filarmonica Trento

LunedA� 13 dicembre 2010
ore 20.45
Sala SocietA� Filarmonica
Trento

Quartetto Avos
Mario Montore, pianoforte
Mirei Yamada, violino
Diana Bonatesta, viola
Amedeo Cicchese, violoncello

G. Mahler
(1860 a�� 1911)
Quartettsatz, op. 1, in la min.
Nicht zu schnell. Entschlossen

A. Schnittke
(1934 a�� 1998)
Klavierquartett

R. Schumann
(1810 a�� 1856)
Quartetto op. 47 in Mib Magg.
Sostenuto assai. Allegro ma non troppo a�� Scherzo: Molto vivace a��
Andante cantabile a�� Finale: Vivace

J. Brahms
(1833 a�� 1897)
Quartetto n. 2 op. 26 in La Magg.
Allegro non troppo a�� Poco adagio a�� Scherzo: Poco Allegro a�� Finale: Allegro

Il Quartetto Avos nasce nel 2007 alla��interno della��Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Si impone subito alla��attenzione musicale internazionale per la��affermazione nei due piA? importanti concorsi di musica da camera in Italia (entrambi membri della Federazione Mondiale di Ginevra): nello stesso anno (2009), infatti, si aggiudica prima il Concorso Internazionale a�?Premio Vittorio Guia�? di Firenze, conseguendo il secondo premio con primo non assegnato e successivamente il Concorso Internazionale a�?Premio Trio di Triestea�?, dove risulta vincitore del Secondo Premio con la non assegnazione del primo anche in questa circostanza. Il Quartetto si A? perfezionato con alcuni tra i piA? rinomati maestri, tra cui Dario De Rosa, Renato Zanettovich, Maureen Jones, Enrico Bronzi, Felix Ayo, Alfonso Ghedin, Rocco Filippini e il Quartetto Alban Berg. Nella sua pur breve storia ha giA� al suo attivo concerti in cittA� e sale di assoluto prestigio e la��incisione con la Sonic View del Quartetto op. 60 di J. Brahms. Il repertorio spazia dai quartetti di Mozart ai tre quartetti di Brahms, da Schumann a FaurA�, fino ai contemporanei. Con questo appuntamento continua la collaborazione della Filarmonica con il prestigioso Concorso Internazionale a�?Premio Trio di Triestea��.

Il Quartettsatz fu concepito nel 1876 come saggio per la classe di composizione del Conservatorio di Vienna, di cui Mahler fu allievo per tre anni, sotto la guida di Robert Fuchs per la��armonia e di Franz Krenn per il contrappunto. Della��opera, eseguita almeno in due occasioni fra il luglio e il settembre 1876, con lo stesso Mahler al pianoforte, si conservano solo il primo movimento completo e ventiquattro battute di uno Scherzo. Nella produzione di Mahler (piuttosto contenuta rispetto a quella dei compositori coevi e caratterizzata innanzi tutto dalle sinfonie e dalla produzione liederistica) il repertorio strumentale da camera A? alquanto ridotto e si conta sulle dita di una sola mano. Desta, perciA?, particolare interesse questo lavoro riscoperto solo negli anni a�?Sessanta del XX secolo e pubblicato ad Amburgo nel 1973. La breve introduzione pianistica ci conduce nel clima di questa��opera giovanile in cui si percepiscono giA� i caratteri della produzione piA? matura, a cavallo fra XIX e XX secolo. La scrittura A? pervasa da continui sbalzi di umore; si passa da stati di inquietudine ad una pacata rassegnazione, elementi che caratterizzano in genere la produzione tipicamente tardo romantica, alla ricerca di un nuovo linguaggio musicale che potesse affrancarsi dai principi della musica tonale oramai giunta, per alcuni aspetti, ad una fase di stagnazione. Il tutto A? pervaso da una��alea di malinconico lirismo al cui fascino la��ascoltatore non riesce a sottrarsi. Il brano, per via di tali caratteristiche, A? stato inserito dal regista Martin Scorsese nel suo recente film a�?Shutter Islanda��, dai toni fortemente drammatici e surreali.

Il secondo movimento incompleto del sopra citato Quartettsatz A? stato motivo ispiratore per il Klavierquartett, realizzato nel 1988 da Alfred Schnittke, compositore russo di origine tedesca. Le poche battute dello Scherzo mahleriano divengono il punto di partenza per una rielaborazione tematica e armonica, in cui le cellule originali, create oltre un secolo prima, vengono reinterpretate e parzialmente stravolte. Ne esce fuori un brano totalmente originale che del pensiero mahleriano conserva e accentua, in particolar modo, la��aura malinconica e struggente. Non va dimenticato che la scrittura musicale di Schnittke, uscito da un coma nel 1985 in seguito a un infarto, A? stata sicuramente condizionata da questo tragico evento. Come del resto, fu una grave malattia cardiaca a concludere prematuramente la carriera di Mahler, impegnato nella stesura della sua incompiuta decima Sinfonia. Alfred Schnittke, consapevole di ciA?, non ha potuto sottrarsi a questo drammatico confronto biografico e artistico.

Il Quartetto in mi bemolle maggiore op. 47 fu scritto da Robert Schumann tra la��ottobre e il novembre 1842 e dedicato al conte russo Mathieu Wielhorsky. La��opera venne presentata alla Gewandhaus di Lipsia la��8 dicembre 1844; al pianoforte sedeva Clara Schumann, che fu sovente la fonte da��ispirazione della produzione del marito. La creativitA� musicale del compositore di Zwickau sembra manifestarsi pienamente nella produzione cameristica; questo quartetto puA?, infatti, essere considerato un vero e proprio manifesto della��animo romantico, sempre in conflitto tra momenti di profondo lirismo, espressi mirabilmente nella��Andante cantabile del terzo tempo, e tensioni emotive evidenti nella��ultimo movimento, caratterizzato da un inquieto stile fugato e da un andamento particolarmente incisivo.

Il Quartetto n. 2 fu realizzato da Brahms fra il 1861 e il 1862 e dedicato a Elisabeth RA�sing, sua padrona di casa ad Hamm, sobborgo di Amburgo. Allora il giovane musicista studiava su un pianoforte Graf, appartenuto a Robert e Clara Schumann e trasferito poi nella��abitazione della RA�sing; proprio su questo strumento Brahms approntA? la stesura del quartetto. Presentata al pubblico viennese il 29 novembre 1862, la��opera venne data alle stampe la��anno seguente dalla��editore Simrock. Dalla��apertura del primo movimento, affidato alla��introduzione del pianoforte solo che presenta la��impianto armonico, fino al dialogo serrato fra archi e pianoforte, che caratterizza le battute della��Allegro finale, si evidenzia un sostanziale equilibrio fra gli strumenti che si scambiano il tema e concertano fra di loro in assoluta paritA� di ruoli. La solida preparazione musicale del compositore amburghese si manifesta in tutta la stesura del quartetto, dallo stile impeccabile, fondato sulla tradizione classica ma nel contempo permeato del contenuto innovativo e creativo di un Brahms romantico.

Per maggiori informazioni:
SocietA� Filarmonica di Trento
Via Verdi 30
Trento
Tel. 0461 985244
info@filarmonica-trento.it

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