La notizia, attesa dalla comunitA� scientifica internazionale, A? stata ripresa dalle testate di tutto il mondo. Orgoglio e plauso per il ruolo che il Dipartimento di Fisica della��UniversitA� di Trento, insieme al centro Tifpa, hanno avuto nella scoperta.
La notizia della prima osservazione delle onde gravitazionali oggi domina sulle prime pagine, nei telegiornali e sui siti web delle testate di tutto il mondo. La��eccezionalitA� della scoperta, destinata a essere ricordata come epocale (si parla giA� di premi Nobel ad essa collegati), segna infatti la��apertura di una finestra nuova sui misteri della��universo e scrive un capitolo inedito e promettente per la storia della fisica.
La notizia A? stata accolta con entusiasmo e orgoglio anche a Trento, al Dipartimento di Fisica della��UniversitA� e al Tifpa (Trento Institute for Fundamental Physics Applications), dove lavora un gruppo di ricerca, coordinato dal fisico sperimentale Giovanni Andrea Prodi, che da piA? di venta��anni A? impegnato nella caccia alle onde gravitazionali e ha preso parte attivamente anche alla scoperta di questi giorni.
Trento, infatti, insieme ai colleghi di Padova e alle unitA� di ricerca di Hannover e della Florida, ha messo a punto un algoritmo di analisi (la pipeline, in termine tecnico), un programma informatico che setaccia i dati prodotti dai rilevatori alla ricerca di segnali dalla forma sconosciuta: le onde gravitazionali.
E lo scorso 14 settembre dopo solo tre minuti dal rilevamento (avvenuto alle 11.51 del mattino ora italiana), A? stato proprio il gruppo di Prodi con Hannover, prime a�?sentinellea�? a certificare per primo i dati, a classificarli come probabili onde gravitazionali e a segnalare agli altri scienziati questa importante osservazione. Un team di ricerca che si A? trovato pronto al momento giusto per validare la��osservazione.
Una doppia scoperta perchA� non solo si sono rilevate per la prima volta le onde gravitazionali, ma si A? anche potuto captare, nelle stesse, la collisione e successiva fusione di due buchi neri, un eventualitA� giA� predetta ma finora mai documentata. Un evento durato due decimi di secondo.
A margine della conferenza stampa della giunta provinciale di oggi il presidente Ugo Rossi e la��assessora alla��universitA� e ricerca, Sara Ferrari, hanno voluto esprimere ai ricercatori del Dipartimento di Fisica e, in generale alla��Ateneo, la��apprezzamento per il lavoro fatto e la soddisfazione per la visibilitA� che il Trentino ha avuto in questa occasione.
Soddisfazione anche da parte del rettore della��UniversitA� di Trento, Paolo Collini: A�Quella a cui abbiamo assistito A? una scoperta di straordinaria importanza che segna un punto fondamentale nella fisica e che vede anche questa volta il contributo della ricerca dell’UniversitA� di Trento. La qualitA� scientifica e la passione dei nostri ricercatori li porta ad essere parte di risultati di enorme importanza facendo del nostro Ateneo una universitA� molto piA? grande delle sue dimensioni. Sappiamo che questi risultati sono anche il frutto della scelta del Trentino di fare della ricerca scientifica un fattore strategicoA�. Il rettore ha poi rivolto un ringraziamento particolare A�a Giovanni Prodi, al suo gruppo di appassionati ricercatori e ai tanti che ogni giorno ci fanno sentire orgogliosi del nostro AteneoA�.
Il team, coordinato dal fisico sperimentale Giovanni Andrea Prodi, comprende per la sola parte di analisi dati, ricercatori dell’INFN di Padova (come Gabriele Vedovato e la post-doc Claudia Lazzaro) e giovani dottorandi di Trento (Maria Concetta Tringali, Shubhunshu Tiwari e Matteo Di Giovanni). Collaborano al gruppo anche l’Albert Einstein Institute di Hannover (con Marco Drago e Francesco Salemi) e la University ofA� Florida (con Sergey Klimenko). Il gruppo A? attivo anche sugli sviluppi sperimentali per migliorare la sensibilitA� dei rilevatori con i ricercatori Livia Conti e Jean Pierre Zendri (INFN Padova e i dottorandi Matteo Leonardi (Trento) e Marco Vardaro (Padova). Link al sito del gruppo di ricerca Padova-Trento: http://www.virgo.lnl.infn.it
Nella conferenza stampa di oggi A? stato poi ricordata la conferenza pubblica di questa sera alle 18 nella��aula 6 del Dipartimento di Lettere e Filosofia (Trento – Via Tomaso Gar, 14), per approfondire i dettagli della scoperta insieme agli scienziati trentini. E poi la��appuntamento con la��Assemblea del Dipartimento di Fisica (in cui inevitabilmente la notizia della scoperta avrA� peso importante), che si terrA� martedA� prossimo 16 febbraio a Povo. GiA� da lunedA� previsti momenti di divulgazione pubblica, con la proiezione di un documentario sulla storia del premio Nobel 2005 Roy Glauber che collaborA? al progetto Manhattan per la costruzione della bomba atomica.