venerdì , 22 Novembre 2024

SCIOPERO DEI BLOG
CONTRO IL DECRETO ALFANO
E L’IMBAVAGLIAMENTO DELLA LIBERA ESPRESSIONE IN RETE

locandinanavonaPer la prima volta nella storia della Rete oggi, martedA� 14 luglio 2009, i blog entrano in sciopero.

Causa del rumoroso silenzio il decreto Alfano ai piA? conosciuto come ddl sulle intercettazioni, denominazione che, contrariamente a quanto si potrebbe presumere, non legifererebbe solo in tema di intercettazioni ma riformerebbe anche altri aspetti tra i quali la libertA� d’espressione in Rete.

Una parte del testo legislativo, che ha giA� avuto la��ok del Senato e che verrA� discusso a settembre alla Camera, vuole infatti legiferare in merito alle responsabilitA� di chi ha un blog o gestisce piattaforme di condivisione libera dei contenuti (Facebook, Twitter, Myspace, ecc.) in merito alla diffusione di notizie che, come sancisce l’art. 8 della legge sulla stampa (datata 1948) prevede un obbligo di rettifica a�?dei soggetti di cui siano state pubblicate immagini od ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignitA� o contrari a veritA�, purchA� le dichiarazioni o le rettifiche non abbiano contenuto suscettibile di incriminazione penalea�?. La pubblicazione della rettifica dovrebbe avvenire nello stesso spazio dello scritto incriminato entro 48 ore dalla sua comparsa, pena una sanzione che potrebbe arrivare ai 13 mila euro.

Ora, tale obbligo di rettifica se imposto alla Rete e quindi anche ai blog, attraverso le pesanti sanzioni pecuniarie previste, metterebbe di fatto un bavaglio alle conversazioni on line e alla libera espressione in Internet ed abbatterebbe la vocazione alla��informazione diffusa che ha, sin qui, costituito la forza del web come unico spazio davvero libero di divulgazione di uno straordinario patrimonio di pensieri e notizie.

I sostenitori del ddl sostengono invece che la Rete, pur essendo una grande risorsa di comunicazione per tutti i cittadini, abbia ancora ampi spazi di anarchia che il legislatore deve colmare con una legge organica, capace di dare garanzie sia a chi scrive, sia a chi trova spazio sulle pagine altrui. Detto questo perA? si potrebbe controbattere col il seguente ragionamento: l’obbligo di rettifica A? stata ideato allo scopo di tutelare i cittadini da un’inappropriata libertA� della stampa la quale, proprio grazie a tale vincolo, non ha modo di esporre il soggetto all’arbitrio del direttore della testata. Questo problema perA?, a ben guardare, non sussiste nel mondo della Rete dove – salvo eccezioni – chiunque puA? pubblicare una precisazione, un commento, un altro video o, piuttosto, condividere un link su un profilo di Facebook per replicare e/o rettificare la��altrui pensiero.

Ecco quindi che alla luce di questi fatti, nella giornata di oggi, invece dei consueti post, i blog italiani mettono on line solo il logo della protesta, con un link al manifesto per il Diritto alla Rete: dirittoallarete.ning.com. L’iniziativa prevede inoltre un incontro-sit in piazza Navona a Roma, ed un simbolico imbavagliamento sia dei blogger presenti sia della statua di Pasquino, simbolo della libertA� di espressione. Aderiscono alla protesta blogger di ogni area politica (ma anche non politici), esponenti di diversi partiti e associazioni che, in compagnia del professor Derrick de Kerckhove, guru della Rete e docente alla��UniversitA� di Toronto, annunceranno la costituzione della a�?Consulta permanente per il Diritto alla Retea�? che avrA� la��obiettivo di aprire un tavolo di confronto tra il mondo della Rete e la politica, che tenga conto della libertA� di espressione e di informazione.

Precisazione: nonostante lo sciopero, TrentoBlog continua a pubblicare poichA�, essendo parte costituente della Blogosphera.it (registrata quale testata giornalistica e quindi come organo d’informazione a tutti gli effetti), il nostro urban-blog A? giA� soggetto all’obbligo di rettifica.

Jessica Ceotto

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4 commenti

  1. Mi chiedo che senso abbia fare uno sciopero contro la censura autocensurando i propri contenuti…io piuttosto che non pubblicare nulla, approfitterei della giornata per portare l’attenzione sulle mille situazioni troppo taciute dai media tradizionali…chiaro, magari così li si fa ancor più incavolare e allora il disegno di legge diventa realtà, ma tacendo li si fa solo contenti.

  2. Il problema mi sembra grave, e credo anch’io che più che stare zitti bisogna scrivere, pubblicare, parlare…

  3. e questi qui si mettono a fare leggi su leggi per poter controllare e imbavagliare tutto.. non hanno niente da fare se non che mettersi a fare il gioco dei potenti.. non sanno neanche cos’è un Blog e il WEB.. si sono svegliati tutto ad un tratto e hanno detto ”che facciamo oggi?? dai andiamo a rompere le palle ai blogger che sono troppo liberi”.. apri gli occhi italia, con quei venduti che ci sono alla RAI e quei ruffiani a MEDIASET adesso ci manca solo che imbavagliano il web, così non sapremo manco da El Pais che abbiamo una politica che invece di essere specchio di valori di un paese riflette le porcate e gli intralazzi di palazzo che questi qui fanno tra di loro, e ci vogliono pure zittire..
    in un paese civile e con delle regole che tutti rispettano non serve fare tutti questi casini di ddl e castronate varie.. vergognatevi..

  4. Sono assolutamente d’accordo con gli autori dei commenti precedenti.. Mi chiedo se possa avere un senso autoimbavagliarsi.

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