Far tornare il commercio ad essere motore di crescita e sviluppo della vita cittadina, “incubatore di nuovi format di relazioni economiche all’interno delle mura storiche delle cittA�” trentine: questi gli obiettivi del prossimo passo della riforma del commercio in Trentino, di cui abbiamo parlato con l’assessore competente Alessandro Olivi, a margine della conferenza stampa di presentazione dell’Autunno Trentino 2012.
Il tentativo che anima questo ulteriore perfezionamento della riforma A? quello di cambiare una logica del commercio essenzialmente speculativa – quella dei grandi centri commerciali all’esterno delle cittA� – riportando l’operatore commerciale ad essere protagonista.
Quello che avverrA� conA�la riforma di settembre A? di fatto una liberalizzazione che elimina i vincoli dimensionali per le nuove superfici commerciali nei centri cittadini, nella speranza che il patronomio edilizio dei centri storici possa in parte esser riconvertito a nuove destinazioni, con interventi di riqualificazione, da parte di grossi soggetti imprenditoriali. Il commercio cittadino, quello di prossimitA�, nell’intento strategico della norma dovrebbe cosA� tornare ad essere polo di attrazione, anche delineando una nuova fisionomia della cittA�, diventando esso stesso un “centro commerciale” naturale.
La liberalizzazione riguarda anche una piA? agile programmazione urbanistica da parte della Provincia: l’Ente provinciale rimane quello che scrive le regole, ma saranno i Comuni a dover gestire il processo di gestione, nell’intento di favorire un ritrarsi della politica trentina rispetto all’iniziativa imprenditoriale privata.
Soprattutto su quest’ultimo punto accogliamo con favore l’idea, e speriamo che sia effettivamente da stimolo alla vita imprenditoriale e commerciale, attirando nuovi investimenti a favore dei centri cittadini.
Intervista e testo di Andrea Bianchi.
Riprese e montaggio: Tommaso Brentari e Matteo Menapace – Trentoblog.it