Dal 16 novembre il Museo della��Aeronautica Gianni Caproni a�?cambia looka�? ed amplia la sua superficie espositiva: gli aeroplani della sala principale sono ora riorganizzati secondo un ordine cronologico e visionabili da nuovi punti di vista.
La parte centrale della sala A? dedicata agli aeroplani, tutti pezzi originali, del periodo pionieristico. Il visitatore entrando in Museo A? accolto dalla macchina volante ad ala battente fatta realizzare alla fine degli anni a��20 sulla base dei disegni di Leonardo Da Vinci da Timina Guasti, moglie di Gianni Caproni. Ora il velivolo dialoga visivamente col Caproni Ca.6, il piA? antico velivolo esposto, realizzato nel 1911, ai tempi del coraggio e della��ingegno dei primi sperimentatori del volo a motore. La��esposizione prosegue con aeroplani quali il Caproni Ca.9, che conquistA? il primato mondiale di velocitA� per aeroplani dotati di un motore con meno di 40 CV di potenza, il Caproni Bristol, presentato alA� concorso del 1913 per motori e velivoli indetto dal Ministero della Guerra ed il Fokker D.VIII, A�appartenente alla��ultima generazione dei caccia tedeschi della Prima Guerra Mondiale e la cui fusoliera derivava direttamente da quella impiegata sul piA? celebre triplano DR.l impiegato tra l’altro dall’asso Manfred von Richtofen, il celebre “Barone Rosso”.
Al periodo della Grande Guerra appartiene anche lo S.V.A.5, che volA? su Vienna nel 1918 ai comandi di Gino Allegri. Per la mostra a�?Gabriele da��Annunzio Aviatorea�? A? in Museo un simulatore di volo ambientato nella replica in dimensioni reali di questo velivolo, dotato di sistema di comandi di pilotaggio corrispondenti al vero e di visualizzazione dello scenario di volo affidato a tre grandi schermi. Il tutto corredato da un punto-video informativo con montaggio di immagini e filmati storici relativi alla famosa impresa compiuta dalla Squadriglia a�?La Serenissimaa�?.
Nuove ambientazioni arricchiscono la��esposizione: il velivolo Caproni Ca.100 idrovolante A? oggi in una scenografia che riproduce uno specchio da��acqua da cui poter a�?decollarea�? e sul quale si affaccia un molo ligneo, accessibile ai visitatori, che permette finalmente di osservare la��aeroplano da una nuova prospettiva; il Caproni Ca.163 A? su un prato verde ed affiancato da a�?un pilotaa�? vestito con abiti originali degli anni Trenta del Novecento.
Riapre inoltre la��hangar nord, che espone velivoli quali Il Buecker Bu.131 biplano monomotore biposto da addestramento tedesco della fine degli anni Trenta; il Saiman 202 M, monomotore da turismo sviluppato nei tardi anni Trenta; il North American T-6 Texan, monomotore statunitense prodotto dagli anni Trenta; il Macchi MB.308, primo velivolo prodotto dalla��azienda di Varese dopo la Seconda guerra mondiale; il Caproni Ca.193, monoplano quadriposto bimotore di costruzione interamente metallica costruito nel secondo dopoguerra.
La��esposizione in hangar A? oggi inoltre arricchita da nuovi velivoli quali il Macchi M.20, il piA? antico aeroplano di progetto originale Macchi esistente in Italia; il Macchi MC.200, vincitore del concorso per Caccia del 1939; il Reggiane RE.2005 caccia del 1942 appartenente alla cosiddetta a�?Serie 5a�? realizzata attorno ad un motore tedesco.
Dal 14 dicembre 2013, poi, il Museo ospiterA� finalmente presso la��hangar nord la��esemplare originale preserie del Caproni Vizzola C22J marche I-GIAC, concesso in prestito da Aeronautica Militare in sostituzione del simulacro dello stesso velivolo precedentemente esposto.