La scienza e la ricerca possono richiedere tempi di indagine molto lunghi per avvicinarsi alla descrizione, se non addirittura alla comprensione della natura. Che cosa influenza la durata degli esperimenti scientifici? Al MUSE, mercoledA� 14 maggio alle 18.00, un fisico, un microbiologo e un botanico si confrontano per evidenziare quanto e come una��idea o un procedimento possano accelerare – o frenare – il progresso scientifico.
La proposta si inserisce nella��ambito di MUSE Fuori Orario Special Night, che un mercoledA� al mese apre il museo fino a tarda sera, con ingresso a tariffa agevolata, musica, dj set e speciali degustazioni.
I tre relatori analizzeranno il processo da tre ambiti diversi: per quanto riguarda la fisica a�� ad esempio a�� si partirA� dalla constatazione che per scoprire la��atomo, la cui prima intuizione risale alla��antica Grecia, ci sono voluti piA? di 2300 anni. Da��altra parte, A? possibile che un rivoluzionario come Copernico, a causa di alcuni compromessi storici accettati per pubblicare il suo De Revolutionibus orbium coelestium, abbia frenato lo sviluppo della fisica?
A trattare lo scollamento tra tempi della teoria e della pratica nella fisica, sarA� Leonardo Colletti, Phd del Dipartimento di Fisica della��UniversitA� degli Studi di Trento.
In biologia, lo studio dei meccanismi evolutivi A? vincolata alla scala temporale nei quali questi processi si svolgono, di gran lunga superiore alla durata di una vita umana. Oggi, A? perA? possibile analizzare le dinamiche della��evoluzione nella��arco di pochi anni, testando le teorie di Darwin su organismi come i batteri che, con la loro velocitA� di riproduzione ripercorrono in tempi brevissimi, il corrispettivo di millenni. A raccontare questo aspetto della ricerca sarA� Olivier Jousson, del Centro di Biologia Integrata a�� CIBIO.
I botanici, infine, da tempo studiano il rapporto tra le piante e il clima, annotando le date in cui determinate specie indicatrici iniziano e terminano la fioritura, maturano i frutti e disperdono i semi, mettono le nuove foglie in primavera e le fanno cadere in autunno. Questi dati assumono significativitA� solo in tempi lunghi e oggi, i dati raccolti a partire dal 1800, assumono significato e diventano utili per studiare i cambiamenti climatici e la��evoluzione delle piante. Costantino Bonomi, conservatore della sezione di botanica del MUSE approfondirA� le ricerche condotte dal museo in questi anni e le tempistiche ad esse collegate.
La presentazione del libro si inserisce nella��ambito di una speciale serata del MUSE, la MUSE Fuori Orario Special Night, che offre la��apertura prolungata fino alle 23.00 con musica e dj set nella lobby e degustazioni grazie alla presenza dei produttori della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino. Grazie a uno speciale allestimento, il MUSE si trasforma in un luogo unico da vivere in compagnia degli amici, una piazza aperta alle contaminazioni artistiche, musicali, tecnologiche, un posto dove stare bene e divertirsi in modo intelligente a�� e gustoso.
MUSE FUORI ORARIO SPECIAL NIGHT
alle 18.00, Slow Science, conferenza con Costantino Bonomi (MUSE), Leonardo Colletti e Olivier Jousson (UniversitA� degli Studi di Trento)
MUSE Fuori Orario Special Night
Museo aperto con ingresso ridotto, musica, dj set e degustazioni.
Ingresso alla conferenza gratuito, ingresso al museo con tariffa ridotta
dalle 19.00 alle 20.00 i primi 50 entrano gratuitamente!