Nuovo appuntamento mercoledA� 14 maggio alle 20.45 con gli a�?Incontri al museo per parlare di faunaa�? il ciclo di appuntamenti mensili dedicati al mondo degli animali, per scoprire le abitudini, le caratteristiche, i comportamenti degli altri esseri viventi che popolano il nostro Pianeta. Il prossimo incontro sarA� dedicato al cinghiale e alla sua espansione sul territorio alpino. A parlarne sarA� Barbara Franzetti della��ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Il Cinghiale A? la��Ungulato di maggior successo in Italia cosA� come in Europa: la sua distribuzione geografica A? in continua crescita cosA� come la dimensione delle sue popolazioni. In Italia, dopo aver rischiato la scomparsa tra le due grandi guerre, oggi la specie conta non meno di 900.000 capi. Se sulla��arco alpino occidentale ed orientale A? presente in maniera piuttosto diffusa, nel settore centrale la sua presenza rimane discontinua e frammentata in nuclei piA? o meno numerosi, sebbene il numero di cinghiali risulti in costante aumento. A tale successo hanno concorso, e continuano a farlo, oltre alla��intrinseca capacitA� di accrescimento demografico (il numero di animali puA? naturalmente raddoppiare o, eccezionalmente, triplicare di anno in anno) anche diversi altri fattori: il recupero del bosco in aree montane e collinari precedentemente destinate alla��agricoltura ed alla pastorizia, la riduzione della persecuzione diretta e, in ultimo, le immissioni (soprattutto a scopo venatorio), iniziate negli anni a��50.
Nonostante la sua ampia diffusione, permane, praticamente su tutto il territorio nazionale, una grave carenza di informazioni circa il numero di cinghiali effettivamente presenti. Tale situazione A? determinata principalmente dalla��oggettiva difficoltA� di censire correttamente la specie (per via delle abitudini prevalentemente notturne e la preferenza per le zone con vegetazione fitta e impenetrabile) e della��assenza di una capillare raccolta delle informazioni riguardanti la gestione venatoria. In questi ultimi anni, infatti, la��interesse venatorio per questa specie A? in crescita, con inevitabili conseguenze dal piano faunistico e gestionale. Se da un lato, la gestione venatoria tende a massimizzare le presenze della specie sul territorio, l’impatto che il cinghiale A? in grado di esercitare sulle attivitA� agricole richiede sempre piA? spesso di intervenire per mantenerne la sua presenza entro livelli biologicamente ed economicamente accettabili. Al riguardo, si evidenzia che nelle aree a vocazione agricola, il cinghiale A? in grado di esercitare un forte impatto negativo sulle coltivazioni, sia perchA� si nutre direttamente dei prodotti (castagne, uva, spighe, pannocchie) sia perchA� puA? danneggiare indirettamente i campi attraverso l’attivitA� di scavo.
Il format delle conferenze, prevede al termine della��incontro una degustazione offerta dalla distilleria Marzadro. Grazie alla��iniziativa MUSE Fuori Orario, mercoledA�, il MUSE resterA� aperto fino alle 23.00 con ingresso ridotto.
INCONTRI AL MUSEO PER PARLARE DI FAUNA
Il cinghiale tra leggende e veritA�
Conoscere e gestirne la��espansione sulle Alpi. Conferenza con Barbara Franzetti, ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
MercoledA� 14 maggio, ore 20.45 – MUSE a�� Museo delle Scienze
Corso del Lavoro e della Scienza, 3. Trento