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Dal 9 al 13 gennaio il Teatro Sociale di Trento ospiterA� “L’Ultimo Harem“, uno spettacolo creato da Angelo Savelli intorno alla personalitA� della brava e estroversa attrice turca Serra Yilmaz, presenza carismatica di quasi tutti i film del celebre regista turco, ormai naturalizzato in Italia, Ferzan Ozpetek, (Harem suarA?, Le fate ignoranti, La finestra di fronte) alla cui originale sensibilitA� artistica si deve lo stimolo per la prima idea di questo progetto.
Una sera del 1909 ad Istanbul, alla vigilia della definitiva chiusura degli harem, nel palazzo d’Yildiz una seducente favorita circassa attende, insieme all’anziana guardiana ed al capo degli eunuchi imperiali, l’incerta visita del sultano, ingannando l’attesa con il racconto di storie fantastiche.
Quasi cent’anni dopo, una casalinga dimessa e la sua spumeggiante amica sognano improbabili fughe dalla prigione del loro indecifrabile malessere quotidiano. Ma l’harem non A? tanto una cinta di mura invalicabili quanto piuttosto un luogo dello spirito, un’attitudine vischiosa e pericolosa in cui cadere prigionieri, sia ieri che oggi, sia in Oriente che in Occidente, sia uomini che donne.
Accanto a Serra Yilmaz, nel ruolo di coprotagonista, troviamo la bella ed intensa attrice romana Valentina Chico, nota al grande pubblico per la partecipazione nella parte di protagonista della terza serie dello sceneggiato televisivo di Rai uno “Incantesimo”.
Completa il cast il versatile attore fiorentino Riccardo Naldini, impegnato in una singolare carrellata di ambigue e contraddittorie figure maschili.
Lo Spettacolo fa parte della rassegna “TRENTOOLTRE” organizzata dal Centro Culturale S.Chiara; per maggiori informazioni su date ed orari vista: www.centrosantachiara.it
Bellissimo! Uno spettacolo che parla al cuore delle donne ma non solo. Attrici straordinarie. Serra Yalmez carismatica, Valentina Chico bellissima ma la citazione d’obbligo è per l’unico attore della compagnia, Riccardo Naldini, che tutto da solo interpreta, diversificandoli meravigliosamente, i tre personaggi maschili dello spettacolo, emozionandosi ed emozionando. Raro per un uomo. La regia è molto curata anche se talvolta penalizzata da un testo non sempre convincente. Dettaglio trascurabile. Lo spettacolo resta imperdibile.