L’UCRANIA, LA RUSSIA
E LA REALPOLITIK EUROPEA

Mercoledi 9 giugno, alle 17.30, a Trento, nella Sala degli Affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55) il Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale organizza la��incontro-dibattito La��Ucraina, la Russia e la Realpolitik europea. Interviene Oxana Pachlovska. Introduce Fernando Orlandi.

Le elezioni presidenziali dello scorso febbraio hanno cambiato decisamente la scena politica della��Ucraina, facendo oggi sembrare la rivoluzione arancione un episodio appartenente a una epoca decisamente remota.
La vittoria di Viktor Yanukovych ha, per impiegare una��espressione della��epoca sovietica, ha decisamente mutato la a�?correlazione delle forzea�? ai confini orientali della��Unione Europea.
Mosca ha indubbiamente conseguito una serie di successi. In violazione della��articolo 17 della Costituzione (che vieta la presenza di basi militari straniere sul suolo della��Ucraina), il 21 aprile Yanukovych ha siglato con la��omologo russo Dmitrii Medvedev un accordo in base al quale la Flotta russa del Mar Nero resterA� nella base di Sebastopoli fino al 2042. Medvedev si A? affrettato a rendere noto che la flotta russa sarA� anche ammodernata.
Qualche giorno dopo, il 26 aprile, nella��imminenza della frettolosa ratifica della��accordo alla Rada, il parlamento ucraino, il primo ministro Vladimir Putin ha fatto tappa a Kiev, quasi un monito a rispettare gli accordi presi in passato: sconto sul gas in cambio della base navale.
Il giorno dopo in parlamento A? esplosa violenta la rissa (le immagini sono state diffuse anche dalle reti televisive italiane), ma con un margine risicato (236 sA� su 450 deputati) la��accordo A? stato ratificato. Putin si A? indignato per la contestazione e ha aggiunto che il prezzo pagato dalla Russia A? stato fin troppo alto (lo sconto sul gas): a�?Per una somma simile potrei mangiarmi il vostro presidente e il vostro primo ministroa�? a�� battuta che rende bene la��idea di come siano mutate le cose nel giro di qualche mese.
proposta unificazione con Gazprom
Questa mattina, un altro voto della Rada (253 sA�) ha cancellato la��associazione alla Nato dagli obiettivi della politica estera di Kiev. Nel documento approvato, la��Ucraina A? definita un paese non allineato intenzionato ad aderire alla��UE.

Lo scorso mese Putin ha reso noto la��offerta fatta alla��Ucraina da Gazprom di unificazione dei sistemi energetici dei due paesi, offerta respinta da Yanukovych il 14 maggio. Lo stesso giorno la BBC informava sulla disponibilitA� della��Ucraina a ricevere investimenti occidentali nello stesso settore. Si tratta di una opportunitA� interessante. Saranno in grado di avvantaggiarsene le societA� e le istituzioni europee? A vedere dalla lentezza con cui reagisce la��Unione Europea, non sembra ci sia molto da attendersi. Yanukovych ha dichiarato il suo interesse ad accedere alla��UE, ma da Bruxelles, invece di proposte concrete, di una road map, sono venute solo offerte di colloqui.
Negli ultimi mesi, invece, Bruxelles sta reagendo con una particolare prontezza verso Mosca. Si A? appena concluso a Rostov sul Don il vertice UE-Russia. Negli incontri preparatori i funzionari e i diplomatici europei sono stati particolarmente a�?discretia�?, premurandosi di non sollevare le questioni ritenute a�?irritantia�? da Mosca: violazione dei diritti umani, la situazione nel Caucaso del nord, il promesso ritiro delle truppe russe dalla Trasnistria, e la Georgia.
Il successo del vertice di Rostov starebbe nella nuova partnership modernizzatrice fra Russia e UE. Ma ognuna delle due parti intende la cosa a proprio modo: per la��UE, la modernizzazione dovrebbe costituire il percorso che conduce la Russia a intraprendere riforme economiche strutturali, fondate su principi di mercato. Per la Russia, invece, sembra essere un modo per ottenere tecnologia occidentale al fine di realizzare i propri obiettivi. Con questi presupposti, la partnership potrebbe non essere reciprocamente vantaggiosa.
Ma questo rapporto particolare con Mosca testimonia la��esistenza di una politica di due pesi e due misure nei confronti di paesi che fanno parte della Parnership orientale, per i quali A? obbligatorio intraprendere riforme: sarebbe indubbiamente un problema e una ingiustizia se Mosca, ad esempio, ottenesse prima di altri la��esenzione dai visti.
In questo contesto, il 31 maggio si A? appreso che stanno per essere aboliti i posti di rappresentante speciale della��UE per la Moldova (Kalman Mizsei) e il Caucaso meridionale (Peter Semneby). Sono territori particolari, dove si trovano i cosiddetti a�?conflitti congelatia�? e dove la presenza russa costituisce un problema. La ratio addotta per questa scelta non tiene: in una lettera Catherine Ashton ha spiegato che si A? deciso di eliminare i posti geograficamente piA? lontani. Ma indubbiamenente la��Asia centrale e la regione dei Grandi laghi in Africa sono geograficamente assai piA? lontani, e non sono stati toccati.
Forse non A? stato un caso che questa notizia sia stata fatta circolare mentre i rappresentanti della��UE e della Russia si incontravano a Rostov. La nuova Realpolitik che sembra germogliare fra Bruxelles e Mosca quali conseguenze avrA� per i paesi confinanti a est con la��UE e piA? in generale verso gli stati ora indipendenti che un tempo facevano parte della��Unione Sovietica?
Soprattutto, quale sarA� il destino della��Ucraina?
Questi sono alcuni dei temi di cui si discuterA� nel corso della��incontro-dibattito con Oxana Pachlovska, organizzato dal Centro Studi sulla Storia della��Europa Orientale, che si svolgerA� a Trento mercoledi 9 giugno 2010, alle 17,30, nella Sala degli Affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55).
La��iniziativa A? realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.

Oxana Pachlovska A? italianista in Ucraina e ucrainista in Italia. Svolge attivitA� scientifica presso la��Istituto di di letteratura della��Accademia nazionale ucraina delle scienze (Kiev) e insegna Ucrainistica presso la��UniversitA� di Roma a�?La Sapienzaa�?. Al suo molte pubblicazioni in varie lingue, fra cui la��imponente CiviltA� letteraria ucraina (Carocci).