Anche quest’anno a Trento, nella suggestiva ambientazione della Tridentum romana presso il S.A.S.S., lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, in piazza Battisti, si terranno gli “Incontri di archeologia musicale“, un ciclo di manifestazioni culturali il cui contenuto viene riassunto dal titolo L’orizzonte sonoro del mondo antico.
La rassegna, giunta alla terza edizione e che avrA� inizio oggi, mercoledA� 11 febbraio, alle ore 17.30, A? organizzata dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Provincia autonoma di Trento e dal Conservatorio “F. A. Bonporti”, in collaborazione con la sezione cittadina dell’Archeoclub d’Italia.
La manifestazione A? nata in concomitanza del corso “Archeologia musicale del mondo antico“, istituito da Roberto Melini presso il Conservatorio e frequentato anche dagli studenti delle facoltA� umanistiche dell’UniversitA� a�� e si A? via via ritagliata una posizione di rilievo sia per il prestigio degli studiosi che sono stati finora coinvolti (nomi autorevoli, come quelli di Restani, Rocconi, Hagel, Castaldo, Bellia, oltre allo stesso Melini) che per il gradimento riscosso fra il pubblico di addetti e di appassionati che ha affollato con vivacitA� le conferenze. Un dialogo fra il mondo sonoro dell’antichitA� e quello attuale, ricco di implicazioni e spunti d’interesse: quest’anno si A? voluto allargare il campo della ricerca, affiancando alle tematiche legate alla classicitA� quelle dello studio sulla musica dell’antico Egitto e dell’Oriente.
L’incontro di apertura A? fissato per domani, mercoledA� 11/02A� e vede la partecipazione dell’egittologo Valerio Massimo Simini, autore del libro Sono venuta correndo a cercartia�� Musica e canti nella Tebe del Nuovo Regno (in corso di pubblicazione).
Il titolo della conferenza A? “Canzoni: parole in-canto dell’Egitto antico” e la tematica A? di grande interesse: se giA� grandi personaggi della Grecia antica rimasero affascinati da quella cultura musicale, A? possibile oggi intraprendere un viaggio alla riscoperta dei suoni e delle canzoni che aleggiavano lungo l’antico Nilo dei Faraoni? In effetti partendo dalle fonti figurative si puA? seguire un percorso che giunge alla lettura dei testi dei canti piA? apprezzati, fino a comprendere quanto l’arte dei suoni fosse allora radicata nella sensibilitA� di persone di ogni ceto sociale: dal contadino al nobile, dall’artigiano al sacerdote, dall’operaio al regnante; non di meno, anche gli dei amavano farsi ritrarre mentre si esibivano con uno strumento musicale.
La seconda conferenza si svolgerA� mercoledA� 11 marzo, ed avrA� per titolo “Note di pietra: frammenti musicali della Grecia antica“. La relatrice Paola Ciarlantini, docente di Letteratura Poetica e Drammatica presso il Conservatorio a�?Bonportia�? di Trento, A? autrice del volume PhonA? ed Ethos. Aspetti di estetica musicale greca, e nel suo intervento si propone di illustrare il ruolo rivestito dalla musica all’interno del tessuto socioculturale della Grecia antica e di cogliere il filo rosso che collega quell’epoca apparentemente lontana con la temperie musicale dell’etA� moderna. I cosiddetti frammenti musicali greci sono, a riguardo, testimonianze d’importanza assoluta: incisi nel marmo o annotati su papiro, parlano di una societA� viva ed eclettica che fondava sulla cultura la sua stessa identitA�.
Il terzo appuntamento, mercoledA� 22 aprile, proporrA� un incontro con le radici musicali dell’India attraverso una conferenza che sarA� un tutt’uno con un concerto per voce e strumenti: “Sulle tracce di Alessandro Magno: il sacro ed il profano nella musica classica indiana“. Protagonista sarA� Francesca Cassio – docente di Etnomusicologia presso l’UniversitA� di Trento e di Musica indiana presso il Conservatorio di Vicenza a�� che oltre a relazionare canterA� e suonerA� la tanpura accompagnata dal tablista PepA? Fiore. Verranno presentati brani della musica della��India del Nord, in una progressione tale da condurre la��ascoltatore dalla��atmosfera mistica della musica antica ai canti della tradizione romantica: insieme ai raga cantati nello stile classico dhrupad, composizioni provenienti dalla tradizione propria delle cortigiane, cantanti e danzatrici, dal carattere piA? vivace e sensuale. Nell’introduzione Roberto Melini, docente di Archeologia musicale del mondo antico presso il Conservatorio a�?Bonportia�?, metterA� in luce le ragioni dell’accostamento fra la musica di questa civiltA� orientale e la cultura classica: nel nord ovest della��India si trova Ghandhara, una regione isolata da altissime montagne, dove ancora vivono i discendenti dei soldati della��esercito di Alessandro Magno che si spinse fino all’Asia. In quella valle si sono mescolate giA� in antico la cultura autoctona e quella greca, generando un intrigante dialogo, fatto di note, fra Oriente ed Occidente.
Partecipazione libera e gratuita.
Per maggiori informazioni:
Provincia Autonoma di Trento
Soprintendenza per i Beni Archeologici
Via Aosta, 1 – 38100 Trento
Tel. 0461 492161
Fax 0461 492160
sopr.archeologica@provincia.tn.it