Molte case automobilistiche sono ancora gestite dalle famiglie che le hanno costituite. Anche se al timone di comando,ultimamente ci sono manager esterni, il controllo azionario A? sempre in mano agli eredi dei fondatori.
In una��azienda industriale il passaggio generazionale comporta diverse problematiche, sia di tempi che di modi. La bravura e la��esperienza del fondatore non sempre riescono ad essere trasmesse ai propri eredi per via cromosomica. Eppure nel campo delle industrie automobilistiche mondiali, i principali marchi automobilistici, oggi in piena globalizzazione, sono per la maggior parte amministrati dalle famiglie fondatrici.
Nel panorama nazionale ed internazionale gli esempi sono numerosi ed illuminanti. Nel nostro paese ad esempio, la generazione degli Agnelli detengono ancora il controllo del gruppo FIAT come ai tempi del fondatore. In Francia, Peugeot A? ancora saldamente al comando della propria industria. Diversi membri della famiglia siedono alla��interno del consiglio di amministrazione. La storica famiglia francese attualmente controlla ancora la maggioranza delle azioni del gruppo PSA- Peugeot-CitroA�n.
In Germania una��altra storica famiglia A? al comando della propria industria. Si tratta della famiglia Quandt. Il facoltoso nucleo familiare detiene una grossa fetta del pacchetto azionario della BMW. Nei paesi asiatici – dove la tradizione familiare A? molto sentita- abbiamo gli esempi di passaggio generazionale di padre in figlio, con due grandi costruttori: Toyota e Honda. Nei due casi citati, gli anziani fondatori, dopo la loro scomparsa, hanno passato il testimone di comando della propria industria automobilistica, ai propri congiunti. I quali, in silenzio ed in umiltA�, hanno saputo ripagare la fiducia dei loro padri sviluppando le loro aziende e raggiungendo risultati storici. Anche negli USA esiste una famiglia famosa nel campo dei motori: i Ford.
Oggi nello scenario mondiale dei produttori automobilistici sono presenti anche nazioni come la Corea e la�� India. In questi paesi emergenti che per la prima volta si affacciano sul mercato mondiale della produzione automobilistica, troviamo industrie patriarcali. In India ad esempio la produzione automobilistica A? solidamente nelle mani della famiglia Tata. Purtroppo le famiglie originali, oserei dire patriarcali, cosA� come le conosciamo noi, perA?, per una serie di motivi macroeconomici e politici, stanno lasciando spazio alle a�?pubblic companya�? e spesso (purtroppo) i risultati si vedono.
A. Nepi