mercoledì , 18 Dicembre 2024

LAVORO: a�?ANNI DI RITORNO?a�? Una chiacchierata con nonna Rosy sul tema lavoro

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Una domenica mattina, mi sono svegliata con una forte voglia di fare colazione dalla nonna che abita vicino a me. CaffA?, pane fatto in casa e marmellata di fragole della��estate scorsaa�� una vera coccola popolare, sana e genuina! Finita la colazione, arriva la��invito della nonna: a�?vorrei fare gnocchi di patate oggi, ti fermi a pranzo?a�?. BA?a�� ovviamente la��invito mi ha riempito di gioia ed ho accettato.

Un invito a pranzo o a cena di una nonna, A? un evento che arricchisce sempre, non solo per imparare gustosissime ricette della tradizione, ma anche per raccogliere una miriade di informazioni storiche e curiose degli anni passati (quelli che in dialetto si definiscono a�?sti ania�?). Si, le storie ogni tanto non sono originali, ma nessuno A? sempre cosA� interessante se ci pensate!!

Questa volta, io e nonna abbiamo parlato di lavoro e di come ad oggi la situazione appaia molto simile a quella degli agli anni Cinquanta. Tra le varie cose, nonna Rosy mi ha raccontato un fatto curioso: ad oggi un periodo abbastanza lungo di stage, ha lo stesso valore di quello che una volta era chiamato il periodo del a�?rubare la��artea�?. Mio nonno ad esempio, ancora ragazzo, ha lavorato gratis da un idraulico per un anno. Questa era una��esperienza comune in quegli anni e la��obiettivo era semplice: imparare un mestiere. Era una vera fortuna trovare un artigiano disponibile ad ospitare un ragazzo in quegli anni, anche se rappresentava un aiuto gratis. Nonna Rosy A? stata chiara: a�? i nostri genitori ci dicevano di stare attenti e di rubargli la��arte!a�?. In effetti, uno degli scopi dello stage consiste proprio nel comprendere e sperimentare pratiche lavorative specifiche di una professione.

Ma al giorno da��oggi, il fare o meno uno stage o un tirocinio presso una��azienda, rappresentano alcune decisioni che dobbiamo prendere noi giovani, soprattutto dopo aver conseguito un titolo secondario. In alcuni casi si tratta di una scelta, in altri aimA? rappresenta la��unica alternativa in assenza di una��occupazione appagante. Lo so bene, quando ci si butta in una��esperienza simile noi giovani pensiamo: a�?intanto imparoa�?, a�?faccio networka�?, a�?fa curriculuma�?a�� ecc. Io personalmente non ho mai sottovalutato questo tipo di esperienza, credo che apra molte possibilitA�, tra queste quelle di farsi conoscere da una��azienda, piuttosto che mettersi alla prova e sperimentarsi, capendo meglio ciA? per cui si A? portati a fare meglio (che non A? cosa da poco). (continua sul blog di Debora Odorizzi)

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