Inviamo un approfondimento relativo alla conferenza del ciclo degli incontri al Museo per parlare di Fauna “La Rete Natura per la tutela della BiodiversitA�: spunti e riflessioni da un caso studio nella pianura lombarda“, in programma questa sera, mercoledA� 7 novembre alle ore 20.45 presso l’Aula magna del Museo Tridentino di Scienze Naturali.
L’erosione di biodiversitA�, ossia delle forme nelle quali la vita sulla terra viene percepita, sia sotto forma di varietA� di ecosistemi, di numero di specie o di variabilitA� entro una stessa specie, A? un processo che sta progressivamente impoverendo il pianeta.
Per impedire che le prossime generazioni siano costrette a vivere in un mondo meno ricco di forme di vita e, pertanto, di opportunitA� di trarne beneficio diretto o indiretto, gli stati europei hanno stipulato, nel lontano 1992, un “patto” di cooperazione finalizzato alla realizzazione di una rete di aree ad elevata biodiversitA�, da sottoporre a forme di gestione sostenibile.
La Direttiva Habitat prevede l’attivazione di una rete di aree, chiamate siti Natura 2000 (SIC-Siti d’interesse comunitario e ZPS-Zone di protezione speciale), la cui individuazione e perimetrazione ha visto coinvolti negli scorsi anni i naturalisti europei. In Italia, l’operazione A? ancora in corso, anche per alcuni ritardi nell’applicazione della Direttiva Habitat che rischiano di procurare pesanti sanzioni economiche da parte della Corte di Giustizia Europea. Ora che diverse regioni hanno giA� completato gran parte dei processi previsti per l’identificazione e la caratterizzazione delle aree Natura 2000, ci si puA? chiedere se i criteri adottati fino a questo momento siano tali da consentire di individuare, e quindi di conservare in uno stato adeguato alle finalitA� previste, le aree che racchiudono gli elementi principali per la biodiversitA� di un territorio. Nella maggior parte dei casi si A? giunti alle perimetrazioni attraverso l’utilizzo di pochi criteri indicatori. Per esempio si sono utilizzati i dati dei censimenti dei biotopi di interesse botanico pubblicati a piA? riprese dalla SocietA� Botanica Italiana. Per la fauna, si A? fatto largo ricorso agli uccelli; molto meno ad altri gruppi sistematici. Si A? piA? volte proposto che le aree importanti per un gruppo sistematico, per esempio gli uccelli, lo fossero anche per altri taxa. Questa assunzione merita tuttavia di essere sottoposta a verifica.
Nel corso del 2006, un nutrito gruppo di naturalisti lombardi, coordinati da Giuseppe Bogliani, dell’UniversitA� di Pavia, ha svolto un’indagine volta a individuare le aree prioritarie per la conservazione della biodiversitA� nel territorio della Pianura padana lombarda.
La ricerca ha mostrato che le aree Natura 2000 sono per la quasi totalitA� incluse nelle aree prioritarie da noi identificate. Tuttavia, solo una piccola frazione delle aree prioritarie gode di adeguate forme di riconoscimento (Parco o riserva naturale, sito Natura 2000). Il metodo di consultazione degli esperti ha consentito di identificare rapidamente le principali aree prioritarie; tuttavia, lo studio naturalistico sul campo rimane indispensabile per raccogliere dati dettagliati sugli organismi e sulle cenosi appartenenti ai gruppi tematici e sui processi ecologici, allo scopo di formulare piani di gestione realistici ed efficaci.
Nel corso della conferenza saranno presentati anche alcuni dei temi piA? urgenti da risolvere in territori ad elevata urbanizzazione, caratterizzati da un elevato grado di frammentazione degli ambienti naturali. La dinamica dell’estinzione della Lontra nei fiumi dell’Italia settentrionale e la peculiare dinamica dell’occupazione dei boschi di pianura da parte dello Scoiattolo serviranno a inquadrare il tema delle reti ecologiche sotto l’aspetto naturalistico.
La conferenza A? un’interessante opportunitA� per i docenti: su richiesta sarA� rilasciato un certificato di partecipazione valido ai fini dell’Aggiornamento.
Il prossimo incontro:
Ecologia e strategie di conservazione degli ecosistemi acquatici
mercoledA� 5 dicembre 2007, ore 20.45
Relatore: Bruno Maiolini – Responsabile Sezione Zoologia degli Invertebrati del Museo Tridentino di Scienze Naturali