Lo scorso sabato 9 gennaio una corriera con quaranta ragazzini a bordo esce di strada a Brentonico durante il ritorno da una gita sulla neve, sotto una fitta nevicata, e rimane in bilico sulla carreggiata… in quell’istante due ragazzi transitano in direzione contraria a bordo di un’auto mentre si stanno divertendo a riprendere con una telecamera le auto ferme per la neve, e casualmente riescono a riprendere la sbandata del pullman.
L’audio si commenta da solo: dal divertimento e dalla goliardia del sorpasso alla sorpresa di un incidente “vero”, all’ebbrezza di poterli riprendere in tempo reale, e infine quasi subito di nuovo alla goliardia non perA? senza aver prima verificato che non A? accaduto nulla di grave e aver attirato l’attenzione di una ruspa per i soccorsi. Infine la pubblicazione del video su internet, che naturalmente attira subito l’attenzione e il passaparola di molti…
Fin qui nulla di strano, in un tempo in cui la multimedialitA� e il quotidano che diventa reality – con la possibilitA� di pubblicare tutto su Facebook e You Tube e mostrare se stessi al mondo intero – sono ormai la normalitA� soprattutto fra i giovani.
Nulla di strano, se non che un quotidiano della provincia – l’Adige – decide oggi di dedicare al video addirittura la prima pagina, titolandolo “VIDEO SHOCK” e “IN RETE IL FILMATO SUL PULLMAN DELLA PAURA“: titoli degni da film horror, da evento drammatico e ripresa la cui visione potrebbe essere adatta solo ai cuori forti, naturalmente con il rimando al sito del giornale per corrrere a vedere il video.
E’ ben vero che l’articolo che descrive nel dettaglio i contenuti del video – la cui visione, come potrete appurare senza impressionarvi troppo in coda a questo post, non minaccerA� il vostro sonno – A? supportato da un breve corsivo di riflessione sull’atteggiamento delle giovani generazioni di fronte alla vita (protagonismo, pericolo, spettacolarizzazione, ma anche invidiabile luciditA� o distacco); ma il dubbio che tutto questo sia una facile tentazione di attrarre lettori sul proprio sito – magari per tirare le somme in numero di page view alla fine della giornata – A? forte.
Di per sA� non A? nemmeno questo che ci colpisce – in quanto rientra nella normale “lotta” per la visibilitA� che tutti noi, mezzi di informazione come singoli cittadini aspiranti all’X Factor di turno, ingaggiamo quotidianamente. Prima ancora quello che ci chiediamo A? il messaggio che stiamo dando – soprattutto chi fa informazione – ai giovani: You Tube A? pieno di bravate in macchina abilmente riprese per il gusto di pubblicarle e farle girare in rete… se poi si ha la fortuna di incontrare sulla propria strada un incidente magari si puA? anche guadagnare l’onore della prima pagina!
Poi ci ritroviamo tutti quanti – i mezzi diA� informazione in prima linea – a commentare scandalizzati gli stessi giovani che riprendono e pubblicano in rete i torteggiamenti agli amici, le bravate con l’alcol, gli incidenti non piA? veri ma “simulati”… Forse un’informazione piA? matura, con titoli piA? equilibrati e prioritA� diverse potrebbe dare un contributo a ridimensionare questi fenomeni anzichA� rischiare di esaltarli… Ma se siamo qui a scriverne – e a dedicareA� tanto spazio ad una notizia per la quale sarebbe stato sufficiente un breve richiamo e al massimo un link al video come completamento dell’informazione – significa probabilmente che ne abbiamo ancora bisogno.
Andrea Bianchi
noi pasen via tuti….
varda la coriera…..
e poi fanno retromarcia…
e la corriera frena per non andare addosso …..
forse a quelli che avevano superato tutti?
Interessante, lo ha visto anche la polizia il filmatino?
Diaolin
Ma…che dire: da un lato è normale e dovuto che il multimediale rappresenti una fonte (anche improvvisata) da cui trarre spunto informativo e possibilità di diffusione, dall’altro però è anche vero che bisognerebbe saper dare il giusto peso ai contenuti.
Bastava presentare il video come un corredo dell’articolo di cronaca, ma il sensazionalismo dello “shock” e della “paura” è in effetti esagerato e fuori luogo….del resto si sa, molto spesso le informazioni non esistono ma si costruiscono e come in qualsiasi cosa, ci sono modi di costruire diversi….
Insomma..”lo shock dell’informazione” o “l’informazione da paura”…potrebbero essere le descrizioni del giornalismo sensazionalista del nostro paese.
Il problema è che purtroppo, pare che la notizia non sia la corriera ribaltata, ma i ragazzi che hanno fatto il video. Trovo un po’ deviato questo modo di fare cronaca e questo uso e abuso di un linguaggio sempre esagerato e pomposo ma che, purtroppo, sta caratterizzando sempre di più la cronaca regionale e nazionale. Quindi, mi trovo pienamente d’accordo con l’articolo!
Andrea hai ragione,
i quotidiani locali, che per fortuna non hanno molti omicidi da raccontare ogni giorno, vivono anche di quello che si chiama “creare la notizia”. Questo video sarebbe passato inosservato o quasi su LiveLeak ma il giornalista, definendo raccapricciante ciò che non lo è, crea una notizia che di fatto non c’è.
Approfitto, però, del tuo articolo per impostare un ragionamento. Cosa spinge chi ha girato questo video a mandarlo al giornale? Certo non ne viene fuori un ritratto particolarmente edificante dell’autore. Eppure lo ha pubblicato per vederlo on-line. In un certo senso siamo oggi tutti reporter, vogliamo tutti comunicare agli altri quello che vediamo. Non lo chiamerei protagonismo, questa parola non mi è mai piaciuta, ha una connotazione eticamente negativa. E’ comunicazione, invece. I giovani hanno strumenti per interagire in modo diretto con il resto del mondo che chi non li ha vissuti non può capire. Postare su YouTube vuol dire esserci, essere parte di un gruppo immenso ancorché virtuale.
Possiamo discutere a lungo sul fatto che sia bello o no, che sia meglio comunicare sciocchezze al mondo rispetto a giocare a briscola in un bar di paese. Ma la nostra discussione non influenza il fenomeno, inarrestabile nel suo sviluppo, né ha la possibilità di darci una risposta. Il mondo cambia e tutti noi, anche i giornalisti della carta stampata, dobbiamo fare i conti con il cambiamento.
@diaolin, secondo me non c’è nulla di sbagliato o illegale in quello che hanno fatto i giovani, sai quante volte mi capita sulle strade di montagna di superare turisti impegnati a togliere e mettere catene, mentre con la jeep si va via benone e tranquilli.
Per quanto riguarda i giornali e i titoli spettacolarizzanti sono perfettamente daccordo con te… l’adige quella domenica non aveva molto da dire a questo punto se ritiene così shockante un evento e una situazione come quella vista nel video….
soliti media sensazionalisti …