Il concerto di apertura della rassegna “Itinerari Jazz” in programma mercoledA� 10 ottobre, ore 21.00, all’Auditorium a�?Fausto Melottia�? a�� ROVERETO, avrA� come protagonista, con il suo quintetto, Jack DeJohnette ovvero a�� come scrive il curatore della rassegna, Vincenzo Costa a�� A�cinquanta��anni di Jazz vissuti da protagonista ai massimi livelli, colui che ha tracciato un percorso di innovazione sul ruolo della batteria per cui, a ragione, si colloca nel ristretto numero dei a�?maestria�? di questo strumento.A�
Il 7 novembre 1969, sul palco della Sala Filarmonica di Berlino, la stessa progettata appositamente per la leggendaria orchestra diretta a quel tempo da Herbert von Karajan, saliva Miles Davis con il proprio quintetto. Al suo fianco c’era Jack DeJohnette, molto giovane ma giA� conosciuto in Germania per avervi suonato con Charles Lloyd, e c’erano Dave Holland, Wayne Shorter, Chick Corea. Una voce annunciA? che il primo pezzo sarebbe stato dedicato a Duke Ellington, che aveva appena compiuto 70 anni.
Ora la ruota della storia ha girato un poco e lo stesso DeJohnette, che allora ne aveva 27, ha compiuto lo scorso agosto settant’anni. Li ha festeggiati producendo a�?Sound Travelsa�?, lavoro che traccia un viaggio nella vasta geografia della sua musica, dei suoi interessi. La ruota del tempo ha girato, e gli stessi musicisti che allora accompagnavano Miles nella Sala Filarmonica rappresentano oggi i vertici massimi della creativitA� nel jazz: Dave Holland, Wayne Shorter, e Jack DeJohnette, naturalmente.
Il pubblico di ITINERARI JAZZ ha avuto modo di apprezzare spesso il formidabile batterista originario di Chicago, sia a Trento che a Rovereto. Ne abbiamo gustato le splendide doti di musicalitA�, di elasticitA� e sapienza costruttiva nei concerti insieme a David Liebman, Dave Holland, Steve Coleman, Foday Musa Suso, Danilo Perez, John Patitucci e Jerome Harris. Quest’ultimo, bassista e chitarrista di pregio, A? insieme a DeJohnette anche nel recente quintetto che il batterista porta a Rovereto. Non mancano nell’organico altri musicisti di notevole profilo, che possiamo annoverare tra le voci piA? stimolanti del jazz di oggi: il sassofonista contralto Rudresh Mahanthappa, che dA� alimento al jazz attraverso le proprie radici dell’India, e il chitarrista David Fiuczynski, che scavalca con spregiudicato vigore i confini stilistici e tecnici del proprio strumento.