martedì , 24 Dicembre 2024

IMMAGINI, PAROLE E MUSICA CON “IL MAESTRO MAGRO�
alla sala della cooperazione lo spettacolo dedicato all’emigrazione

immagini dagli anni 50Un viaggio fatto di immagini, parole e musica, un viaggio nella storia dell’ emigrazione…si parla degli anni duri e bellissimi del dopoguerra, anni che sembrano così lontani, appartenenti ad un’ altro mondo, ma che in realtà sono molto vicini, anni in cui ad emigrare eravamo noi. Il viaggio è quello proposto dallo spettacolo “Il Maestro Magro” proposto questa sera, mercoledì 13, alla Sala della Cooperazione in via Segantini a Trento. “Il Maestro Magro”, proposto dal Teatro Civile di Gian Antonio Stella e Gualtiero Bertelli, si muove fra storie, canti e immagini dei favolosi anni Cinquanta. Gli anni duri e bellissimi dell’immediato dopoguerra attraverso l’avventura, dalla Sicilia al Polesine, dal Polesine a Venaria, di Osto e di Ines. Un viaggio di parole, immagini, cinegiornali Luce e canzoni nel passato più cupo e più allegro della nostra storia, in un paese che tornava a vivere e che finalmente vedeva calabresi e veneti, pugliesi e romagnoli mischiarsi insieme nella cintura torinese. Dove le bidonville e i condomini si riempirono di personaggi irresistibili dalle fantastiche vicende umane. La rappresentazione prende dall’opera originaria soprattutto gli elementi di contesto che essa propone, raccontando in questo modo le diverse facce di un’Italia laboriosa e credulona, ottimista e disperata, povera e incantata dai segni del miracolo ormai alle porte. C’è tutto questo nello spettacolo e viene raccontato dalle canzoni, rimbalza nelle immagini e nei cinegiornali, si dipana nel racconto dell’autore. Per questo spettacolo Bertelli e Favorido hanno composto delle musiche originali; a queste prestano voce i saxofoni magici di Camardi e gli altri strumenti della Compagnia. Ma è l’intero impianto musicale che si modifica con il cambiamento d’epoca, di linguaggi, di tematiche, svelando una ricerca musicale sottile anche nelle diverse vocalità proposte . L’intera rappresentazione gioca sulla sorpresa: immagini sconosciute di un mondo così vicino, canti quasi ignoti di grandi autori, racconti assolutamente veri ai margini dell’incredibile.

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