Uno show artistico, espositivo e performativo curato da Luca Pichenstein che ha inaugurato la��avventura de a�?#ilmagazzinodellArtea�? catapultando i presenti nei meandri piA? creativi della��introspezione umana attraverso le opere degli artisti Gilberto Borghesi, Giorgia Pasolli, Made 514.
Gilberto Borghesi, fotografo professionista sperimentatore, e Luca Pichenstein, giovane collaboratore del Mart.
Sono loro i protagonisti del progetto artistico a�?#ilmagazzinodellArtea�?.
Spazio espositivo, galleria artistica, ma anche laboratorio della creativitA� e officina delle idee.
Un’Art-factory. E non poteva essere altrimenti, vista la��intuizione di unire diverse arti e tecniche in una sintesi di pensiero che caratterizza la��intero progetto: autogestione e autofinanziamento, per una��arte che non ha confini e che si dichiara libera e indipendente.
a�?#ilmagazzinodellArtea�? trova spazio nel centro di Cles, in un deposito interrato. CosA� vicino al cuore pulsante della Val di Non, eppure distante anni luce dalla quotidianitA� e dalla��ordinario.
Ne hanno avuto la prova i partecipanti alla��evento di presentazione a�?nella��onirico del signor Ka�?, un pubblico di 30 invitati, scelti tra dirigenti museali, galleristi, personaggi di spicco e addetti ai lavori, che ha vissuto da protagonista un a�?viaggio nelle istanze della��inconscio attraverso differenti tipologie di artia�?.
Opere come a�?Evanescenzaa�?, un procedimento attraverso il quale Gilberto Borghesi riesce a sviluppare scatti fotografici su supporti e in dimensioni non convenzionali (basti pensare alla��opera di 9 metri per 3 che domina la��esposizione), escono dagli schemi e impressionano per impatto visivo ed emozionale.
Made 914, dopo i graffiti realizzati sulle facciate di alcuni edifici della Val di Non attraverso il progetto a�?Wall Letteringa�?, si presenta in questa mostra sfoggiando non soltanto il suo personalissimo stile, ma anche una notevole versatilitA� nella tecnica e nei materiali utilizzati (tela, alluminio, carta).
Giorgia Pasolli accosta immagini e musiche che dipingono luoghi sospesi tra sogni e ricordi, in cui la��immaginazione corre in labirintiche realtA�. Ne A? una prova tangibile il video presentato alla mostra, un lavoro pervaso da una��atmosfera onirica che rapisce la��osservatore e colpisce per tecnica realizzativa.
Con questo primo progetto a�?#ilmagazzinodellArtea�? si prefigge di andare oltre ciA? che si vede, abbattendo il muro che si pone tra la��osservatore e la��opera, tra il pensiero e la��azione, per dar vita a quella magia suggestiva che, come affermava Baudelaire, a�?A? la��unica in grado di accogliere insieme la��oggetto e il soggettoa�?.
Gilberto Borghesi, fotografo professionista trentino, allievo di Keith Carter e Mauro Fiorese. Nel 2005 rappresenta la��Italia alla finale europea del Fujifilm Euro Press Photo Awards. Nel 2014 mette a punto a�?evanescenzaa�?, un procedimento grazie al quale riesce a sviluppare i suoi scatti su supporti e in dimensioni non convenzionali.
Made 514, inizia a muoversi nel mondo dei graffiti agli inizi degli anni a��90, parallelamente alla carriera artistica legata alla scultura e alla pittura. Dipinge ed espone nelle maggiori rassegne in varie cittA� italiane ed estere, tra cui la Biennale di Venezia, il Museion di Bolzano, lo Stroke Art Fair di Monaco, la��Ayden Gallery di Vancouver.
Giorgia Pasolli, negli ultimi anni Giorgia Pasolli si specializza in montaggio audiovisivo alla Scuola Civica di Cinema di Milano. Nel 2013, con la ricostruzione storica a�?Come la��ombra i giorni nostria�?, vince il primo premio al concorso Montagnaambiente ed Energia del Trento Film Festival.
Tra i suoi lavori, il video a�?Accept Change as Inevitablea�? realizzato per il Mart e il docufilm a�?Wall Letteringa�?.
Luca Pichenstein, sociologo. Terminati gli studi, si dedica all’organizzazione di eventi artistici come il a�?Post-factuma�? di Trento e il Festival laboratoriale/rassegna artistica a�?Wall Letteringa�?.
Dal 2013 progetta e conduce laboratori per il Mart a�� Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
La��esposizione, curata da Pichenstein, rimarrA� visitabile solo su appuntamento fino al 17 gennaio.
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