Serata fra rock, blues e folk sporco quella di domenica all’Auditorium di Trento. In concerto, per la Stagione di Musica d’Autore ci sarà infatti il cantante americano Willy DeVille in quella che sarà una delle tre date in Italia del suo tour teatrale attraverso il Vecchio Continente. Musicista poliedrico (canta e suona chitarra, dobro e armonica), con un look da dandy luciferino che tradisce però l’amore per il mondo gitano, è un pirata metropolitano che miscela con sapienza i generi più diversi: il blues di Robert Johnson , l’r&b di Solomon Burke , il rock’n’roll anni ’50 di Gene Vincent e il New Orleans sound di Allen Toussaint e Dr. John. Una spiccata insofferenza per il music business, unita ad una travagliata esperienza di vita, lo portano lontano dai favori dell’industria discografica americana e lo rendono un mito fuori patria, soprattutto nel vecchio continente che lo ha adottato come icona dell’artista maledetto, largamente amato ed apprezzato. Qualcuno lo ricorderà con un nome diverso, infatti i suoi primi sette album uscirono a nome della band "Mink DeVille", formula che si lascia alle spalle dopo "Sportin’ Life". Nel 1987, con Mark Knopfler (Dire Straits) alla produzione parte la sua illuminata carriera solista con il capolavoro "Miracle".Il brano "Storybook Love" (inserito nella colonna sonora "The Prince’s Bride") si conquista nientemeno che una nomination all’Oscar: da questo momento in poi sarà "Willy DeVille" e pubblica altri otto album. L’ultimo è "Crow Jane Alley" (2005) con cui Willy fa ancora centro nel cuore dei fans e della critica grazie a nove brani inediti e ispirati e due cover: "Slave To Love" di Bryan Ferry e "Come A Little Bit Closer" di Jay And The Americans.
IL SOUND AMERICANO DI WILLY DE VILLE
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sono stata a Sanremo al premio Tenco che è stato assegnato a Willy De Ville: splendido il concerto acustico! peccato solo 4 canzoni ! e che figura … nessun che sapeva l’inglese! con tanta gente al teatro Ariston…. un’occasione persa per chi non sa e non conosce il “mitico” Willy! io e la mia amica Mara siamo partite da Milano per sentirlo a Sanremo. ne valeva la pena