lunedì , 23 Dicembre 2024

IL PRECARIATO FA RIDERE…CON LA CORTELLESI
“Gli ultimi saranno gli ultimi� all’Auditorium

Paola Cortellesi - foto di T. Le Pera - fonte wwww.paolacortellesi.itI volti del precariato nell’Italia del terzo millennio con un attenzione per le sfumature e per quella voglia di far ridere e pensare insieme. Sono quelli al centro dello spettacolo di Paola Cortellesi  “Gli ultimi saranno gli ultimi” in scena questa sera, martedì 14, all’Auditorium S.Chiara nell’ambito del progetto “Suoni Underground…viaggio dentro le periferie”. . Uno show dai toni particolari fin dal titolo “Gli ultimi saranno ultimi” , scritto per lei da Massimiliano Bruno, che ha debuttato lo scorso 24 ottobre all’Ambra Jovinelli di Roma “ Gli Ultimi saranno ultimi” Paola Cortelles è un monologo incentrato sul dramma della precarietà, un racconto teatrale dedicato a tutte le persone “ricattabili” da una società che non garantisce il lavoro. Il testo Gli ultimi saranno ultimi scritto da Massimiliano Bruno concentra tutta la vicenda in una “nottataccia” in cui si incrociano i destini di uomini e donne normalmente distanti tra loro: una fredda dirigente d’azienda piegata alle leggi di mercato, un’ingenua poliziotta di provincia, un transessuale sarcastico e disilluso, un guardiano notturno pensionabile e trasandato, una saggia donna delle pulizie fissata con le canzonette ma soprattutto Luciana, operaia incinta al settimo mese a cui non viene rinnovato il contratto di lavoro, disperata ma decisa a difendere il suo diritto alla maternità. Paola Cortellesi interpreta tutti i protagonisti della pièce senza trucchi, senza travestimenti e senza messa in scena, affidandosi solo alla voce, alla mimica, alle caratterizzazioni dialettali. Ne viene fuori uno spettacolo che mescola i toni del dramma con quelli della commedia, svelando attraverso la comicità tutta la tragicità di un disagio sociale tanto diffuso quanto nascosto: la precarietà, il lavoro nero, la condizione femminile. Da sottolineare che le musiche dello spettacolo sono di Rocco Tanica (leggasi Elio e Le Storie Tese). Da non perdere.

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