VenerdA� 16 febbraio alla��Auditorium a�?Melottia�? di Rovereto ilA�concerto del Kamaal Williams Trio alle ore 21.00. SeguirA� a partire dalle 23.00 la��esibizione di Nicky Siano
Il jazz, in mano a Kamaal Williams, A? una creatura mutevole, visionaria, avventurosa, ma al tempo stesso profondamente intrisa di notevole impatto dinamico: questo il sofisticato equilibrio che si potrA� vivere venerdA� 16 febbraio a Rovereto negli spazi della��Auditorium Melotti per il primo appuntamento nel 2018 della rassegna Jazza��About. Un appuntamento che, ancora una volta, pone questa proposta musicale del Centro Servizi Culturali S. Chiara ai vertici nazionali assoluti.
Kamaal Williams, anglosassone, arriva alla guida di un Trio (ad accompagnarlo Peter Martin al basso e Junior Kirton alla batteria) che A? sotto tutti i punti di vista la naturale evoluzione del progetto Yussef Kamaal (creato assieme a Yussef Dayes), ovvero una delle piA? interessanti novitA� degli ultimi anni in quel territorio a metA� fra jazz, funk e sperimentazione anni a��70, con perA? un orecchio attento alle architetture sonore della contemporaneitA� digitale.
In questo, il ruolo di Kamaal Williams A? stato assolutamente cruciale: in effetti Williams, con lo pseudonimo Henry Wu, si A? fatto conoscere inizialmente come raffinatissimo producer di musica elettronica con la rara capacitA� di saper combinare il virtuosismo strumentale e le complessitA� armoniche tipiche del jazz a soluzioni stilistiche perfette per un dancefloor europeo, tra il battito in quattro quarti della musica house e ritmiche piA? spezzate. Contrariamente a molti suoi colleghi dj/producer legati alla sfera dance, dalla sua ha sempre avuto una preparazione tecnica eccezionale come compositore e tastierista: un caso davvero raro, che lo rende un artista speciale, con pochi eguali in Europa. Non A? solo questione di atipicitA�, peraltro: la grande forza di Williams A? la capacitA� di essere anche altamente comunicativo, a�?disegnandoa�? traiettorie musicali complesse, ma al tempo stesso altamente coinvolgenti per qualsiasi tipo di pubblico.
Stessa capacitA� di coinvolgere la si puA? ascrivere anche al protagonista della��ormai tradizionale aftershow post-concerto: ad essere ospitato sarA� Nicky Siano. Lui ca��era, nei party newyorkesi creati da Dave Mancuso che sono a tutta��oggi considerati il vero atto di nascita di tutto ciA? che A? a�?club culturea�?; e ca��era anche allo Studio 54, la mitologica discoteca che ha fatto la storia della musica e della mondanitA� nella Grande Mela, proprio col ruolo di resident dj. Non A? solo questione di curriculum di (enorme) prestigio, di glorie passate: ciA? che caratterizza Siano ancora oggi sono un entusiasmo e una carica quasi innaturali. Vederlo suonare A? realmente una��esperienza: anche visiva, anche emotiva. Di sicuro non gli manca una conoscenza musicale infinita, che si estende dalle gemme soul anni a��60 e disco-boogie o funk anni a��70 fino alle ultimissime uscite in campo house e techno, mondi diversi che lui riesce a far convivere nelle sue selezioni con grande naturalezza e con una dose strepitosa di adrenalina.