venerdì , 22 Novembre 2024

IL FUTURO DELLE AUTO E’ A METANO E NON ELETTRICO

In un periodo di crisi anche possedere un’auto sembra diventata una caratteristica “che pochi possono permettersi“. Non tanto per la��acquisto ma per i costi di gestione che per il prezzo del carburante sia esso benzina, diesel o a gas. Molte persone scelgono i carburanti piA? puliti come il metano o il gpl per la doppia valenza che comporta: da una parte il valore ecologico, dalla��altra la necessitA� di tagliare i costi del carburante. E su questa materia le industrie italiane di auto sembrano avere le idee piA? chiare di tanti altri costruttori. I costi di produzione delle vetture elettriche restano molto alti e un veicolo ha prezzi troppo elevati, oltre a non trovare colonnine di ricarica.

Basti pensare che nel 2012 sono state vendute solamente 456 auto elettriche in tutta Italia ( lo 0,02% sul totale delle auto vendute nel nostro paese) e i clienti sono stati per lo piA? comuni ed enti pubblici.

La Fiat stA� investendo in una scelta di tipo ecologico dotando la sua gamma prodotti di maggior successo (500, Punto, Panda, Ypsilon) con la��alimentazione a metano. Il pregio di questo gas A? quello di essere accessibile a costi contenuti per i consumatori italiani e di offrire una tecnologia giA� collaudata. Non A? un caso che nel 2012, mentre il mercato europeo A? calato del 7%, i veicoli a metano sono aumentati del 26%. In Italia il dato A? ancor piA? clamoroso perchA� di fronte a un crollo delle vendite di auto nuove pari al 20%, la��acquisto di vetture a metano A? cresciuto del 40%!

Bastano questi dati a indicare che la via del futuro prossimo non passa dalla��elettrico ma da una��ampliamento della rete distributiva del carburante verde in tutte le aree del paese e nella progressiva trasformazione del maggior numero di modelli in motorizzazioni a metano. GiA� 5 anni fa Trento Blog intervistA? la�� ing. Rinaldo Ridolfi il primo progettista del sistema common a��rail che giA� nel 2008 ci dichiarA? che il futuro era nella�� auto a metano ancor prima di quella elettrica perchA� era la�� unica strada percorribile in questi prossimi 10 anni, per una serie di vantaggi: costo del carburante, minori emissioni dannose e vita del motore piA? lunga.

di Alfredo Nepi

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Un commento

  1. “Il futuro delle auto è a metano e non elettrico”, chi lo dice? Merchionne, forse?
    Caro Marchionne, tu dici che in California, dove sei costretto a vendere auto elettriche per la legge locale, perdete 10mila dollari per macchina venduta. Allora perché non le prezzate 10mila dollari in più? Probabilmente, dico io, perché non potreste confrontarvi col mercato, le altre auto elettriche (Nissan, etc.) in media costerebbero molto di meno al pubblico. Perché? Allora siete voi che non sapete produrle o non volete produrle su scala sufficiente – anche come learning curve – ad abbassare i prezzi di produzione. Come mai Volkswagen punta sull’elettrica? Ah, già perché sono masochisti. Il metano? Diminuisce solo del 14 percento le emissioni di CO2, anche se è vero che abbassa le emissioni legate alla produzione (niente raffinazione) e distribuzione del carburante. Ma purtroppo non è sufficiente. Bisogna – è necessario – pensare a ridurre le emissioni al limite. L’elettricità non necessariamente viene prodotta con fonti di combustibili fossili, questa è una scusa. Questo rifiuto a un impegno serio contro le emissioni legate al cambiamento climatico non è accettabile. Per quanto mi riguarda, io non la Fiat non lo supporto più, e non credo che il governo dovrebbe più supportarla, né con aiuti sindacali, nè con altri possibili aiuti finanziari. Lo Stato dovrebbe usare i soldi per costruire decine di migliaia di colonnine di ricariche per l’elettrica (ora ce ne sono sole poche centinaia, concentrate a Roma, Firenze e Milano, ed è una vergogna).

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