Al Teatro Auditorium venerdA� 3, sabato 4 aprile alle ore 20.30 e domenica 5 alle 16.00, vanno in scena “I due gemelli veneziani” di Carlo Goldoni.
Interpretato da Massimo Dapporto, Alessandra Raichi, Giovanna Centamore, Osvaldo Ruggieri, Francesco Gusmitta, Umberto Bortolani, Marianna de Pinto, Carlo Ragone, Felice Casciano, Adriano Braidotti e Lamberto Consani, per la regia di Antonio Calenda lo spettacolo nasce dalla coproduzione di Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia e Noctivagus Produzioni teatrali.
Una delle piA? note citazioni goldoniane avverte: A�I due libri sA? quali ho piA? meditato, e di cui non mi pentirA? mai di essermi servito, furono il Mondo e il TeatroA�: quale omaggio migliore al grande autore veneziano, nella��anno del trecentenario della sua nascita, di allestire uno dei testi che forse intrecciano al livello piA? alto il Teatro e il Mondo?
Tale riflessione ha certo guidato lo Stabile regionale nella scelta a�� con Noctivagus Produzioni Teatrali a�� de I due gemelli veneziani quale progetto produttivo per il 2007. Diretto da Antonio Calenda lo spettacolo conterA� su un protagonista da��eccezione, Massimo Dapporto che si divide equamente fra cinema e teatro (lo ricorderemo convincente Zeno sveviano in una recente messinscena dello Stabile). Versatile e completo, maturo nella��espressivitA�, Dapporto darA� vita al paradosso di Zanetto e Tonino, giostrandosi fra gli opposti caratteri dei due gemelli e sintetizzando in un unico corpo il ruolo di antagonista e protagonista, comico e spalla: un compito da a�?virtuoso della scenaa�? che Goldoni aveva concepito per il grande Pantalone Cesare da��Arbes. Ma oltre al protagonista il regista dovrA� orchestrare tutto un mondo (di sentimenti, inquietudini, emozioni e rivalitA�) e una ricca teatralitA� (fatta di scrittura sapiente, di equivoci, frenesie, mascheramenti, di preziose variazioni sul classico tema dello sdoppiamento) che fanno dei Gemelli un vero capolavoro della scrittura comica. A�Questo ci spinge ad affrontare con entusiasmo e anche con senso di responsabilitA� I due gemelli veneziani a�� sostiene Calenda a�� e se da un lato il protagonista trova nel duplice ruolo di Tonino-Zanetto un banco di prova come pochi nella storia del teatro, dal punto di vista registico A? interessante confrontarsi con un testo che coniuga con tanta abilitA� lo studio dei caratteri e la perizia comica.
Contestualmente la piA�ce si lascia percorrere da insolite inquietudini grottesche (non sottovalutiamo la��innovazione della descrizione della morte in scena, espediente che Goldoni inserisce nel finale) e adombra chiaramente, forse con qualche malinconia, il finire del gioco di scambi e travestimenti, destinato a cedere il passo al mondo borghese, con i suoi livori e le sue concrete preoccupazioniA�.
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