di Alfredo Nepi
I cenotafi sono le lapidi che ricordano le vittime A�stradali. Ca��A? chi le considera un simbolo della lotta agli incidenti e chi invece le vieterebbe.
Sulle nostre strade si moltiplicano i segni degli incidenti automobilistici. Succede spesso di trovare a lato della carreggiata piccole lapidi, croci, baldacchini di marmo con incise dolorose dediche che ricordano che in quel luogo ca��A? stato un lutto. Fiori secchi sporcati dalla polvere impastata di pioggia, sciarpe con i colori della squadra del cuore, piccoli A�peluche, bigliettini con parole semplici e strazianti. Se poi la vittima era giovane non di rado si nota anche qualche A�bambolina di pezza o A�un cuoricino ritagliato sul cartone. Sono il segno di una tragedia che declama il desiderio di marcare in modo permanente il dolore di un lutto straziante, improvviso e crudele. E’ una��usanza piuttosto diffusa anche tra gli alpinisti che hanno avuto la sfortuna di morire in montagna.
Alcuni pensano che questi cippi funerari disseminati lungo le strade sono moniti severi a tenere A�alla guida A�un comportamento responsabile e non allungare la A�lunga lista delle vittime della strada. Altri invece lo ritengono pericoloso per chi A? alla guida sia come distrazione sia come oggettivo elemento di pericolo. Molti si lamentano perchA� sono oggetti abusivi. Poi ca��A? anche il conducente scaramantico che alla vista di quel A�a�?memento moria�? piA? che indurlo a pigiare sul freno lo A�fa accelerare liquidando con un gesto apotropaico il transito vicino alla lapide. A�
Eppure per queste lapidi non esiste una regola. Il codice della strada non accenna in nessun modo ai A�cenotafiA�: il loro nome tecnico. Dal greco la traduzione letterale sarebbe a�?tomba vuotaa�? che significa monumento sepolcrale che viene eretto per ricordare una persona sepolta in altro luogo. A�A livello di legge quindi nel codice della strada ca��A? qualcosa nella��articolo 34 bis che si occupa di decoro ai rifiuti provocati dal materiale presente su questi cippi A�e la��articolo 20 che regolamenta la�� occupazione abusiva della sede stradale, ma nulla di piA?.
Ca��A? quindi una lotta silenziosa tra chi vuole creare delle emozioni sul ricordo di una tragedia e chi invece si appella a esigenze burocratiche sulla sicurezza. PerchA� spesso le vittime degli incidenti stradali diventano numeri nelle statistiche, materia per specialisti e addetti ai lavori; solo i familiari e gli amici sanno di chi si trattava. I gesti per ricordare sono esclusivamente individuali e questo comporta che a volte sono molto male accetti da chi vuole continuare a vivere in modo spensierato.