mercoledì , 18 Dicembre 2024

GUIDA ALLA SPESA BIOLOGICA… RISPARMIANDO!
Audiointervista a Rita Imwinkelried

Guida alla spesa biologica - Fonte: http://www.ibs.itChi ha detto che il biologico – alimenti, abbigliamento o altre necessità di vita quotidiana – sia qualcosa di nicchia, per pochi "fissati" e per giunta costoso? Scegliere biologico significa fare una scelta per l’ambiente, per l’etica e in definitiva per un futuro migliore, e questa scelta può essere alla portata di tutti: basta rivolgersi direttamente al produttore! Questo in sintesi il messaggio lanciato dalle due giornaliste autrici della "Guida alla spesa biologica" (Sperling Paperback 2006), Rita Imwinkelried e Nicoletta Pennati, presentata sabato 4 novembre nell’ambito della fiera sull’economia solidale "Fà la cosa giusta".

 

Intervista a Rita Imwinkelried (3’04") >     [audio:Imwinkelried041106.mp3]

Nel corso della presentazione Nicoletta Pennati ha sottolineato come ad esempio il prezzo di un chilo di carote non-biologiche (o "chimiche", prodotte cioè con l’utilizzo di fertilizzanti, diserbanti e concimi chimici) sia sì più conveniente di quello delle carote bio, ma nasconda in realtà un costo ben più alto, che nel prezzo finale non viene riportato e che paghiamo però in ben altro modo: si tratta proprio dei costi ambientali, di inquinamento del terreno causato dai metodi di agricoltura intensiva utilizzati per poter produrre quelle carote, oltre che di inquinamento per il trasporto delle stesse spesso per commercializzarle in regioni molto lontane da quelle di produzione.

La "Guida alla spesa biologica" propone, regione per regione, un elenco testato di aziende italiane produttrici di alimentari biologici e materiali ecologici, tutte selezionate secondo precisi criteri, tra cui: essere in possesso della certificazione biologica da Enti accreditati, fornire vendita diretta riconoscendo un certo risparmio rispetto al prezzo di vendita in negozio (è proprio il concetto della "filiera corta" quello che consente il risparmio), garantire il controllo della filiera; sono state inoltre preferite aziende che offrono una certa varietà di prodotti o che coltivano varietà rare o antiche.

Alla presentazione – che è diventata di fatto anche l’occasione per un confronto di opinioni ed esperienze tra i presenti, alcuni dei quali produttori biologici direttamente interessati all’argomento – è intervenuta anche Michela Luise di A.T.A.BIO (Associazione Trentina per l’Agricoltura Biologica-dinamica) la quale ha evidenziato come i progetti di filiera corta rivestano una grande importanza nel favorire un’economia attenta alla biodiversità e alla salvaguardia del territorio.

Intervista e report di Andrea Bianchi
© Etymo srl

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5 commenti

  1. Roberto Savioli

    Ma c’è da vfidarsi di queste aziende biologiche?n Chi ci garantisce? E quanto si risparmia. Se la Guida è attendibile mi interessa perchè consumo bio da temopo. Ho un po’ di dindirizzi e mi piacerebbe confrontarli. Dove si trova la guida? Grazie

  2. Buongiorno Roberto, la guida è disponibile in tutte le principali librerie; la casa editrice (Sperling) è del resto una delle più distribuite. Per le altre domande le giriamo alle rispettive autrici…

  3. Rita Imwinkelried

    Caro Roberto
    abbiamo fatto tutto il possibile perché la guida sia attendibile, confrontando esperienze di amici e gruppi di acquisto, chiedendo informazioni alle enti certificatori e alle associazioni del bio, servendoci dell’intervista che abbiamo fatto a ogni azienda e facendo la spesa in prima persona. Il risparmio c’è, tra il 15 e il 50/60 % rispetto ai prezzi praticati nei negozi bio della zona dove si trova l’azienda. Quindi fidati…

  4. Per avere maggiori informazioni sia sulla certezza e correttezza del comparto biologico potete trovarle sul maggiore portale dedicato a questo argomento: http://www.greenplanet.net è possibile anche iscriversi ad una newsletter settimanale gratuita “Bollettino Bio”

  5. Ciao, a chi non è convinto della autenticità della guida o più generalmente della genuinità e utilità del consumo bio io consiglierei di frenquentare i vari “mercatini bio” locali (a Roma, dove vivo, ogni domenica se ne può trovare uno). Nel mio caso, anche attraverso il mio lavoro di collaborazione con L’A.I.A.B. e con alcune aziende agricole bio anni fa, ho avuto modo di conoscere personalmente realtà produttive dove è possibile acquistare alimenti biologici a prezzi concorrenziali perfino confrontati con i prezzi al mercato dei prodotti cosiddetti “convenzionali”.
    Buon consumo critico a tutti.
    Massimiliano

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