Prosegue la campagna di Greenpeace per chiedere ai marchi della��Alta Moda di produrre vestiti senza sostanze chimiche pericolose. In 14 cittA� da��Italia i volontari della��organizzazione ambientalista hanno manifestato davanti alle vetrine dei negozi di Versace, Dolce&Gabbana e Louis Vuitton. Lo hanno fatto vestiti da Re e cortigiani per svelare alla��opinione pubblica che a�?Il Re A? nudoa�? e che la��Alta moda nasconde un incubo tossico dietro i proclami di esclusivitA� dei propri vestiti.
La mobilitazione principale A? partita da Roma, dove tre volontari vestiti da imperatore, banditore e cortigiano hanno proclamato un editto che bandisce le sostanze tossiche dai vestiti dei marchi da��Alta Moda. Gli attivisti hanno consegnato una lettera agli store manager di ciascun negozio, nella quale si dettagliano le richieste di adesione alla��impegno a�?Detoxa�?. A Venezia i volontari hanno proseguito la��azione unendosi alla parata del Carnevale.
A�A� ora che i marchi della��Alta moda siano alla��altezza della loro reputazione e inizino a produrre capi di abbigliamento che non costino la salute del nostro Pianeta e il futuro dei nostri figli. Impegnandosi a Detox, marchi come Valentino e Burberry hanno giA� dimostrato che si puA? produrre una��Alta moda che non costi nulla al Pianeta. Cosa aspettano invece Versace, Louis Vuitton e Dolce&Gabbana?A� afferma Esperanza Mora, Campaigner di Greenpeace Italia.
La mobilitazione segue la pubblicazione della��ultimo rapporto di Greenpeace International a�?Piccola storia di una bugia fuori modaa�? che ha svelato la presenza di sostanze chimiche pericolose nei vestiti per bambini prodotti da alcune delle piA? famose aziende da��Alta Moda, tra cui Versace, Louis Vuitton e Dolce&Gabbana. Queste sostanze vengono rilasciate nei corsi da��acqua non solo durante i processi produttivi, ma anche quando li laviamo nelle nostre lavatrici, mettendo a rischio la salute di adulti e bambini in tutto il Mondo. Alcune di queste sostanze, una volta rilasciate nella��ambiente, possono interferire con il sistema endocrino degli esseri viventi e accumularsi nella��ecosistema
Al rapporto, pubblicato in concomitanza con la��apertura della Settimana della Moda di Milano, hanno fatto seguito due azioni degli attivisti alla Galleria Vittorio Emanuele e al teatro Metropol di Milano nel corso della sfilata di Dolce&Gabbana. In entrambe le occasioni i giganteschi striscioni raffiguranti la top model russa Eugenia Volodina e un giovane re hanno denunciato la presenza di sostanze chimiche pericolose nei vestiti dei marchi da��Alta Moda proclamando a�?#TheKingIsNakeda�? e hanno svelato al pubblico le bugie tossiche di Versace e Dolce&Gabbana.
Sono venti le aziende che finora si sono impegnate con Greenpeace ad azzerare gli scarichi di sostanze chimiche pericolose entro il 2020.