La nascita del linguaggio cinematografico, la��inizio di un secolo di modernitA�, una guerra che per la prima volta finA� sul grande schermo.
Nella singolare cornice delle Gallerie a Trento, i due ex tunnel stradali diventati spazio culturale, le pellicole inedite di archivi italiani, europei, extra-europei che narrarono il conflitto. Il curatore Giuliani: a�?Molti inediti in anteprima mondialea�?.
Come il cinema raccontA? la Grande Guerra che sconvolse la��Europa e il mondo. Come quel conflitto venne descritto in pellicole girate prima, durante e dopo i combattimenti. Molte inedite, provenienti da archivi internazionali; altre tratte dai film piA? significativi della storia del cinema.
Nel tunnel nero il 28 luglio, a cento anni esatti dallo scoppio della prima guerra mondiale, la Fondazione Museo storico del Trentino inaugura una mostra che fa i conti con i linguaggi della modernitA�.
Partner della��iniziativa sono la Cineteca del Friuli, il Museo Nazionale del Cinema di Torino, la Cineteca Nazionale di Roma, la��Istituto Luce CinecittA� e Rai Storia.
Nella galleria nera, lunga 300 metri, oltre 60 film, 46 grandi schermi, piA? di 450 metri quadrati di proiezioni, circa 600 minuti di visione.
Un percorso cronologico, dal 1914 al 2014.
a�?Una��esposizione che mostra come per la prima volta agli inizi del secolo si utilizzarono nuove tecniche e che al tempo stesso fa delle Gallerie un luogo di riflessione a�� commenta il direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi – perchA� non dobbiamo pensare che la Grande Guerra sia stata piA? pulita, innocente o eroica delle altre. La propaganda era presente anche allora, molte immagini girate alla��epoca sono al limite della finzione. Essa ebbe anzi per prima i caratteri di tutti gli altri conflitti del a�?900a�?.
Alla presentazione erano presenti, accanto ai curatori Patrizia Marchesoni, Luca Caracristi e Luca Giuliani, il vice presidente degli alpini di Trento Marino Sandri e Pietro Calvi, sempre della sezione di Trento.
a�?Per la prima volta al mondo mostriamo materiali dagli archivi di Stato statunitensi. Abbiamo poi immagini degli archivi serbi, mai viste finora in Europa, e immagini del fronte francese visibili per la prima volta in Italia a�� ha spiegato il curatore Luca Giuliani a�� un punto di partenza per un lavoro da fare nei prossimi anni, frutto di una lunga ricerca in archivi di tutto il mondo che altrove, nei lavori digitali dedicati al Centenario, non A? sempre presentea�?.
a�?Storia e cinema sono in questa guerra moderna strettamente legati a�� ha concluso Ferrandi a�� Ad esempio, A? con la��arrivo dei soldati statunitensi che Hollywood sbarca sul Piave, con tutte le sue tecniche di ripresa. Con questa mostra stiamo cercando, nel rispetto dei formati della��epoca, di rendere il cinema fruibile, di farne un mezzo di divulgazione della storiaa�?.
Nella prima parte grandi schermi accostano sequenze che mettono in luce dualismi e ambiguitA� della modernitA�: propaganda e informazione, individuo e massa, diserzione e disubbidienza.
Protagonisti gli uomini, alle prese con la distruzione, le macchine e la��ineluttabile fragilitA� dei loro corpi sovrastati da una temperie tecnologica senza precedenti. Tra le immagini emblematiche, il trasferimento della salma della��arciduca Francesco Ferdinando e il passaggio del feretro attraverso Trieste. Ancora, la��inedito dei soldati statunitensi mentre giocano a baseball e fanno il bagno nelle acque del Garda, le sfilate delle truppe, la vita in trincea, la guerra bianca sulle vette alpine, il ritorno dei soldati italiani dal fronte francese.
Accanto alla��elogio futurista della tecnologia e alle prime riprese con visione aerea, la��alienazione della��esperienza al fronte, il difficile rapporto fra soldati in prima linea e le loro famiglie.
Tra i grandi classici del cinema, clip tratte da a�?Hearts of the worlda�? di David Wark Griffith, a�?La grande illusiona�? di Jean Renoir, a�?Uomini controa�? di Francesco Rosi, a�?Paths of Glorya�? di Stanley Kubrick.
Trento, 28 luglio 2014 / 14 giugno 2015
Le Gallerie a�� Piedicastello, Trento