Dobbiamo avere l’intelligenza e la capacitA� innovativa per concepire nuove politiche di sviluppo agricolo, regole e meccanismi che assicurino un commercio internazionale non solo libero ma anche equo, e che soprattutto garantiscano la sicurezza alimentare a tuttiA�e offrano agli agricoltori, tanto nei paesi industrializzati quanto in quelli in via di sviluppo, i mezzi per guadagnarsi una vita decente.
Jaques Diouf, ex Direttore Generale della FAO
Secondo le stime della FAO, nel periodo 2010-2012 i sottonutriti cronici hanno rappresentato il 12,5% della popolazione mondiale, ovvero 870 milioni di persone, con percentuali piA? alte comprensibilmente concentrate nei Paesi in via di sviluppo. Seppur rapportati ai primi anni Novanta questi dati evidenzino un miglioramento della situazione globale, essi ritraggono ancora una criticitA� diffusa e a cui difficilmente si potrA� dare una soluzione senza un approccio multisettoriale che rafforzi le diverse componenti alla base dello sviluppo delle comunitA�. Si parla oggi di sicurezza alimentare, in base a una definizione proposta in occasione del World Food Summit della FAO del 1996 e comunemente accettata, secondo cui a�?La sicurezza alimentare esiste quando tutta la popolazione a�� in qualsiasi momento a�� ha accesso fisico ed economico ad alimenti sicuri, in quantitA� sufficienti e nutrienti, in modo tale da soddisfare i propri bisogni nutrizionali e condurre una vita attiva e salutarea�?. La disponibilitA�, la��accesso, la��utilizzo e la stabilitA� delle risorse alimentari sono le dimensioni che sottendono il raggiungimento della sicurezza alimentare.
Marco Pertile, docente della��UniversitA� degli Studi di Trento e del Graduate Institute for International and Development Studies di Ginevra, illustrerA� il quadro internazionale del sistema di sicurezza alimentare con riferimento al problema della a�?maledizione delle risorsea�?. AffinchA� una comunitA� possa dirsi sicura dal punto di vista alimentare, infatti, essa deve poter accedere alle risorse di cui necessita anche in situazioni di shock, come le carestie o i conflitti armati. Sono numerosi gli strumenti adottati dalla comunitA� internazionale per far fronte a situazioni di instabilitA�, sia essa temporanea o perdurante, ma talvolta risultano di limitata efficacia.
Bisogna poi riflettere sulla��apparente innaturale correlazione tra la ricchezza di risorse e la��instabilitA� di uno Stato, e sulle ragioni di questo legame come causa di un mancato sviluppo e di insicurezza alimentare, specie nel continente africano.
Franca Covini, responsabile COOPI per la Repubblica Democratica del Congo, metterA� la��accento sul legame tra garanzia di sicurezza alimentare e pieno sviluppo umano, portando la sua esperienza pluriennale nel coordinamento di progetti di cooperazione allo sviluppo.
Se la sicurezza alimentare va perseguita adottando un approccio integrato, attento sia alle attivitA� produttive, sia alle fasi di conservazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti, essa non puA? perA? non procedere di pari passo con la��accesso alla��acqua, ai servizi igienici e sanitari, cosA� come quello alla��istruzione in quanto veicolo di diffusione di buone pratiche nutrizionali e igieniche, ma anche tecniche e gestionali. Nonostante la centralitA� di una garanzia di tutti i diritti umani a ogni individuo, non si puA? non intuire che senza cibo, acqua, cure sanitarie risulta difficile poter parlare di diritti civili e politici. Il progetto coordinato da COOPI Trentino nel Plateau de BatekA? in Repubblica Democratica del Congo, finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento, costituisce un esempio tangibile di questo approccio.
Fabio Pipinato, presidente della��Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli del Trentino, A? tra gli ideatori della campagna a�?Sulla fame non si speculaa�? che dice a�?basta con la speculazione finanziaria sul ciboa�?: ancha��essa costituisce un elemento di forte instabilitA� e un ostacolo al raggiungimento della sicurezza alimentare.
La volontA� di dare un segnale forte a livello internazionale e di chiedere nuove regole perchA� queste speculazioni che rendono incerti i prezzi di beni alimentari come il grano, il riso e il mais (che costituiscono la dieta di base soprattutto nei Paesi piA? poveri), non siano piA? possibili. In aggiunta, la campagna italiana ha scelto di interpellare gli enti locali, tentando di indurli ad adottare un codice etico che impegna le amministrazioni pubbliche a non detenere titoli derivati legati a beni alimentari. Un impegno a cui la Provincia Autonoma di Trento ha aderito lo scorso anno e di cui Unimondo, Ipsia Trentino, COOPI e diverse altre organizzazioni della FOCSIV sono promotori.
Francesco Terreri, giornalista della��Adige e presidente della��Associazione Microfinanza e Sviluppo, modererA� la��incontro apportando agli interventi le sue competenze come operatore in progetti di microcredito e sostegno a microimprese, giornalista economico e formatore sui temi dello sviluppo, della��economia internazionale, della finanza etica e della��economia sociale.