intervengono
Alessandro Andreatta, Tito Boeri, Innocenzo Cipolletta, Enrico Cucchiani,A�Giuseppe Laterza,A�Roberto Napoletano, Alberto Pacher
Un paese che non esiste: il Mozambico tra sovranitA� e dipendenza
Con piA? di due terzi del bilancio dello Stato finanziato dall’esterno il Mozambico si considera sovrano per leggerezza linguistica. Nella tensione tra sovranitA� e sviluppo il paese risulta piA? un artefatto dell’industria dello sviluppo. Il confronto mette ad oggetto le modalitA� attraverso le quali la cooperazione internazionale produce, tramite il suo intervento, entitA� chiamate paesi, che guadagnano il loro posto nel mondo per mezzo della loro suscettibilitA� all’intervento esterno, secondo i dettami del gergo sviluppista. Lo sguardo sarA� critico, interpellando il significato di “sovranitA�” in un contesto di cooperazione internazionale allo sviluppo.
a cura di Vita e Pensiero
Come governare la catena produttiva globale
La globalizzazione e l’innovazione tecnologica stanno “atomizzando”, spacchettando i cicli produttivi in tantissime piccole fasi distinte. CiA? sta facendo sparire i lavori di routine nei paesi avanzati, creando nuove povertA�. La creazione di posti di lavoro in questi paesi A? concentrata solo nei servizi non commerciabili e non A? spesso associata a crescita di salari e produttivitA�. Come e a che livello si possono governare questi processi e ridurne i costi sociali?
introduce Tito Boeri
I riflessi della mancata integrazione delle norme comunitarie e nazionali in campo tributario e le conseguenze sulle diverse economie degli Stati membri.
Nei suoi primi decenni l’Europa A? stata costruita pezzo per pezzo nella prospettiva dell’integrazione politica. L’euro sembrava un passo avanti nella stessa direzione e invece proprio per governarne gli effetti si A? presa un’altra direzione. Ma l’Europa intergovernativa di oggi non ha futuro. O riprenderemo la strada dell’integrazione politica o tra vent’anni vivremo tra le macerie dell’Europa.
La mappa delle autonomie. Quando, dove e perchA� il regionalismo funziona
regia di Jason Reitman
con Aaron Eckhart, Cameron Bright, Maria Bello
USA (2005)
Occidente estremo: vi racconto il nostro futuro
Il declino dell’Occidente e la sfida dell’Oriente. La decadenza e la rinascita dell’America. L’ascesa di una Cina autoritaria e attraversata da tensioni sociali. In mezzo noi e il nostro futuro. Un viaggio in tre atti e tra i continenti, con un accompagnamento musicale inedito. Un giornalista-scrittore ci accompagna da San Francisco a Pechino a New York.
Premiazione Start up dell’anno 2013
Finale del concorso per le start up della ricerca con le migliori performance tecniche e di mercato, valutate da fondi di investimento, specialisti di early-stage financing e manager. VerrA� assegnato anche il Premio speciale Start Up Parchi scientifici e tecnologici.
I fondi sovrani sono i nuovi protagonisti della finanza globale. In pochi anni hanno accumulato un patrimonio che vale oltre 3 miliardi di dollari e oggi sono tra i pochi investitori istituzionali in grado di fornire nuovo capitale di rischio, ingrediente fondamentale per la crescita economica. Da quali aree provengono? Cosa spiega la loro crescita tumultuosa? In quali settori investono e con quali strategie? Rappresentano una minaccia o un’opportunitA� per le nostre economie in crisi?
Due temi specifici all’interno di un unico evento dedicato al mondo della casa e alle nuove modalitA� di acquisto di immobili:A�rent to buy, help to buy.
Economie emergenti e crisi globale
La mano invisibile, sostiene qualcuno, sarebbe tale semplicemente perchA� in realtA� non esiste. Ed A? comunque evidente che con l’affermarsi della globalizzazione dei mercati non si A? certo ridotta la povertA�, e si sono invece accresciute le disuguaglianze sia tra gli Stati sia dentro i confini nazionali. Attraverso una critica serrata del capitalismo contemporaneo, puA? emergere una visione alternativa e piA? equa dell’economia ma anche della societA�.
Alcuni economisti, e tra questi Robert Gordon, hanno previsto un lungo periodo di crescita molto bassa o addirittura di stagnazione a livello mondiale. L’impatto della grande onda che si era generata ai tempi della rivoluzione industriale si starebbe esaurendo. Altri sostengono che si stia investendo troppo poco in ricerca e sviluppo, per stimolare le innovazioni e la crescita in futuro. Quali sono i meccanismi alla base di queste previsioni deprimenti? E come la politica economica potrebbe diversamente indirizzare il corso delle cose?
introduce Massimo Gaggi
Quando la donna A? esclusa dal potere e quando A? regina: costi individuali e sociali. Introduzione teatraleA�No Kids.
The Oxford handbook of the Italian economy since unification
a cura de “lavoce.info”
a cura di Ponte alle Grazie
Lo small business act dell’Unione Europea: a che punto siamo? Tra crisi e coordinamento
Lo Small Business Act adottato dall’Unione Europea nel 2008 si proponeva di riportare al centro delle politiche europee l’agenda per la crescita delle imprese al di sotto dei 250 dipendenti. La crisi finanziaria ha accelerato il bisogno di sostegno di questa classe di imprese e l’Unione Europea ha risposto, tra il 2008 e il 2011, con una serie di indicazioni sulla necessitA� di alleggerirne il carico amministrativo, facilitarne l’accesso al credito e supportarne l’ingresso sui mercati globali. Le misure messe in campo dai singoli Stati sono, tuttavia, risultate molto differenti. Oggi raggiungere una dimensione almeno europea per queste imprese A? una condizione necessaria per uscire dalla crisi e per vincere la sfida dei mercati internazionali. I problemi di coordinamento delle diverse politiche restano elevati e la necessitA� di realizzare azioni a supporto resta imprescindibile.
a cura di GEI a�� Gruppo Economisti d’Impresa
A? come se un uomo che precipita dall’Empire State Building, dopo 50 piani, commentasse: “Per ora tutto bene!”. Uomini di governo, responsabili delle istituzioni pubbliche e banchieri periodicamente insistono nell’affermare che la crisi A? sotto controllo. In veritA� non sembra questo il caso e non A? piA? nemmeno pensabile continuare a battere la stessa strada. Per far sA� che l’euro torni ad essere un elemento positivo nella vita dei cittadini europei c’A? bisogno di un nuovo, minimo e soprattutto realistico disegno istituzionale, insieme a politiche conseguenti.
Welfare e cittadinanza sociale: nuovi equilibri nel Mediterraneo
Quali possono essere gli sviluppi dei sistemi di welfare mediterranei tra crisi economica, vincoli di bilancio e forme emergenti di disuguaglianza ed esclusione sociale? Quale il ruolo e i possibili conflitti di sovranitA� con l’Unione Europea?
Inet Lecture – A? possibile il coordinamento delle banche centrali?
La globalizzazione dei mercati finanziari, tanto dei capitali quanto delle valute, pone alle banche centrali, in virtA? della loro operativitA� necessariamente nazionale, la sfida piA? impegnativa. La cosiddetta “cooperazione” tra le cinque maggiori banche centrali sembra la risposta attuale a questa sfida. Si tratta di una strategia adeguata, e cosa ci riserva il futuro?
La dottrina Obama e il governo della globalizzazione
Esiste una “dottrina Obama” che prefiguri un governo diverso della globalizzazione? Dalla critica dell’austerity germanica in Europa, fino alle nuove proposte di trattati di libero scambio che incorporano tutele sociali e sostenibilitA� ambientale: qualcosa si muove nel centro dell’impero … Tra Casa Bianca e Federal Reserve, il neoliberismo ha perso il suo fascino. L’America riscopre perfino una vocazione manifatturiera, e ripensa le regole del gioco nei confronti della Cina. Per il Vecchio continente A? un’opportunitA� …
Autonomia dei territori: la sfida della��housing cooperativo sociale
intervengono Roberto Bortolotti, Andrea Grata,A�Alessandro Maggioni, Sergio Porta, Diego Schelfi
L’Italia A? un paese a sovranitA� limitata? Sembra di sA�, se si considera che in alcune regioni italiane la presenza dello Stato A? sostituita da potenti organizzazioni criminali. Le quali hanno una vasta platea di soggetti che ne riconoscono il potere e una ancora piA? vasta cittadinanza che si rassegna al loro dominio. Ecco allora che Cosa Nostra, camorra e ‘ndrangheta, in alcune zoneA�d’Italia, svolgono funzioni legislative, imponendo regole; esecutive, facendo affari; giudiziarie, emettendo sentenze contro affiliati e nemici.
introduce Stefano Feltri
L’unione bancaria per salvare l’euro
Abbiamo una moneta in comune in Europa, ma le banche, che sono le istituzioni che la maneggiano, rimangono nazionali. E quando in un paese le banche si ammalano contagiano la moneta. Una vera unione monetaria ha pertanto bisogno anche di un’unione bancaria, come insegna anche l’esempio degli USA, dove nessuno mette in discussione la moneta comune anche quando le banche vanno male.
Come rimettere a posto l’area dell’euro
La crisi del debito europeo A? la diretta conseguenza dell’errore commesso nel 1997 con l’adozione del Patto di stabilitA�. Un patto destinato a fallire giacchA� si basava su un equivoco di fondo: immaginare di poter imporre una disciplina fiscale a Stati sovrani. D’altra parte c’A? una strada virtuosa per affermare la disciplina fiscale nell’area dell’euro e parte dall’ovvio riconoscimento che i Parlamenti sono e debbono rimanere sovrani. Quello di cui hanno bisogno sono gli incentivi giusti: il modello da seguire A? quello degli Stati Uniti.
SovranitA� e dignitA� della persona
SarA� Tiziana Ferrario a introdurre e coordinare l’incontro con il Presidente della Camera Laura Boldrini che interverrA� il prossimo 31 Maggio alle ore [20,00] a Trento per l’VIII edizione del Festival dell’Economia, dedicata quest’anno alla “SovranitA� in conflitto”.A�L’intervento di Laura Boldrini avrA� come tema la “SovranitA� e dignitA� della persona”, le domande che i diritti delle persone di cui si A? occupata nelle agenzie delle Nazioni Unite dal 1989, e in particolare negli ultimi 15 anni, fino al 2013, in qualitA� di portavoce dell’Alto Commissariato per i rifugiati, pongono alle legislazioni degli stati sovrani, nei loro rapporti con le istituzioni internazionali, in quest’epoca di globalizzazione.
introduce Tiziana Ferrario
regia diA�Edouard Molinaro
conA�Michel Piccoli, Claude Brasseur, Claude Rich
Francia (1992)
In che senso possiamo dirci europei? Che cosa significa essere spagnolo, francese, tedesco, russo, oppure brasiliano, cubano o africano? Eisiste una nazione piA? a�?sovrana’ delle altre? E che cosa significa “sovranitA�”? Da Erodoto a Claude LA�vi-Strauss. Straordinari brani della letteratura antica e moderna, selezionati da un economista e messi in scena da due interpreti del teatro contemporaneo.
a cura di Fabio Ranchetti
a cura di Rcs
Lo spread A? percepito come un tiranno. Il suo aumento fa lievitare il costo dei prestiti delle nostre imprese e quello dei nostri mutui; peggiorando il disavanzo dello Stato prelude a nuove imposte e a tagli di servizi come la sanitA� e la scuola, che innescano un avvitamento dell’economia. Eppure non possiamo farne a meno. Anche perchA� lo spread ci rende brutalmente consapevoli che la gestione della cosa pubblica a�� assistenza, pensioni, giustizia… a�� ci riguarda non solo come utilizzatori ma anche come finanziatori ultimi. Questa consapevolezza, e le azioni che ne seguono, sono il primo passo verso una riduzione duratura dello spread, nostro alleato indispensabile per resistere.
Dal liberismo alla nazionalizzazione: quale futuro per le banche
La proposta di nazionalizzazione delle banche A? solo una provocazione o, in seguito alla crisi, potrebbe diventare un’ipotesi concreta? Quali sono i confini della regolamentazione, dell’ingerenza statale e dellaA�moral suasion?
Potere politico e potere economico: separati in casa?
Nei modelli economici tradizionali, il potere politico A? separato da quello economico. In realtA�, i due vanno di pari passo. In alcuni paesi A? il potere politico a trasformarsi in potere economico. In altri A? quello economico a trasformarsi in potere politico. Quali sono le determinanti se una direzione prevale sull’altra e quali sono gli effetti distorsivi?
SovranitA�, biodiversitA� e finanza
Viviamo lo squilibrio di attori finanziari privati globali, troppo grandi per fallire e troppo complessi per essere regolati, con attivi piA? grandi dei loro paesi di origine e di istituzioni che faticosamente cercano di ampliare la loro scala, come nel caso della vigilanza bancaria europea. Quali sfide questo mondo asimmetrico pone alla sovranitA� degli Stati? Di quali regole abbiamo bisogno per evitare nuove crisi finanziarie? E a quale livello di sovranitA� a�� mondiale, continentale, nazionale a�� tali regole devono essere stabilite?
a cura della Federazione Trentina della Cooperazione
Diseguaglianze globali: come possono essere affrontate?
La crescita sostenuta delle economie nei mercati emergenti e nei paesi in via di sviluppo ha fatto uscire dalla povertA� milioni di individui riducendo il gap tra i ricchi e i poveri del pianeta. Tuttavia, allo stesso tempo, in molti dei paesi dell’area OCSE, le disuguaglianze interne sono cresciute. CiA? pone una sfida globale alla politica: come ottenere una forte e consistente crescita i cui dividendi, perA?, siano equamente distribuiti? Parte della risposta risiede sicuramente nell’investire in istruzione e formazione, nel garantire l’accesso a servizi pubblici di qualitA�, oltre che nel migliorare l’efficienza dei sistemi redistributivi.
Dolomiti UNESCO, un modello di gestione sovraregionale
Il riconoscimento UNESCO delle Dolomiti del 26 giugno 2009, qualificando a livello mondiale l’eccezionalitA� di queste montagne, ha portato un importante elemento di innovazione nella gestione territoriale: identificarsi in un territorio unico, che come tale va valorizzato, promosso e tutelato. Il progetto Dolomiti UNESCO ha l’obiettivo di migliorare e rafforzare le politiche di governo del territorio, esteso su cinque diverse Province, attraverso processi di partecipazione e confronto.
Politica, economia e conflitti
Sulla spinta della globalizzazione economica molti dei tradizionali confini tra gli Stati si sono erosi. Se da un lato questo processo ha condotto al superamento delle identitA� nazionali e a un comune senso di solidarietA�, dall’altro ha fatto riaffiorare particolarismi identitari, fonte di nuove tensioni.
Viviamo in un mondo dove le risorse a disposizione dei grandi gruppi imprenditoriali sono straripanti rispetto a quelle su cui possono contare gli individui e dove il potere di cui i privati usufruiscono, agendo sui mercati, va ben oltre quello degli Stati sovrani. Si tratta di una faticosa dinamica, difficile da maneggiare per le moderne democrazie che infatti stentano a dare risposte responsabili. Rimane il fatto che si tratta di una delle sfide che caratterizzerA� lo sviluppo delle societA� democratiche nel XXI secolo.
Il neoliberalismo, nei fatti, piA? che un’ideologia del libero mercato A? molto spesso una visione dell’economia dominata dalle grandi corporations. Non di rado politici e portavoce dei grandi gruppi imprenditoriali si riferiscono al mercato e alle loro aziende come se fossero nei fatti la stessa cosa ma, benchA� questi gruppi vivano nella libera competizione economica non rappresentano, essi da soli, “il mercato”. Al contrario, laddove c’A? una condizione di non perfetta ed equa competizione, condizione quasi costitutiva dell’attivitA� dei grandi gruppi, questa equivalenza svanisce.
La crisi che viviamo, la cui fine non sembra all’orizzonte, ha avuto il suo inizio negli Stati Uniti tra il 2007 e il 2008. In questo incontro si cercherA� di analizzare le cause di tale crisi, perchA� essa ha avuto effetti cosA� devastanti sulle economie mondiali, la risposta delle autoritA� pubbliche e quali lezioni possiamo trarne per evitare che si ripeta.
a cura di “lavoce.info” e “Limes”
Tra crisi e “grande trasformazione”. Libro bianco per il piano del lavoro 2013
a cura di Chiarelettere
Abbiamo ancora bisogno delle agenzie di rating?
Come misurare le prestazioni delle agenzie di rating e la loro capacitA� di valutare la qualitA� dei debiti sovrani? Aggiungono o sottraggono valore ai mercati finanziari? Proteggono la stabilitA� del sistema o ne moltiplicano la volatilitA�?
Quanta (e quale) Europa vogliamo
Cresce, anche in Italia, la sfiducia verso le istituzioni comunitarie. Ma qual A? oggi la narrazione che si fa dell’Europa? A? possibile contrastare l’euroscetticismo? E, se sA�, come e con quali tecniche comunicative?
Tra crisi umanitarie e azione umanitaria: l’esperienza di MA�decins Sans FrontiA?res
Gli scenari geopolitici, sociali ed economici internazionali hanno subito mutamenti che hanno messo a dura prova l’azione umanitaria intesa nel suo senso originale. La pressione a cui sono spesso sottoposti i principi fondanti del mandato umanitario in situazioni di crisi e di emergenza a�� tra i quali indipendenza, imparzialitA� e neutralitA� a�� porta con sA� la pericolosa riduzione della possibilitA� di intervenire. Quali sono i possibili scenari futuri, quali le nuove sfide?
Democrazia, autoritarismo “efficiente” e crescita economica: la sfida asiatica e la crisi europea
Sullo sfondo della grave crisi che colpisce il Sud Europa e della spettacolare crescita asiatica, l’autoritarismo a�?illuminato’ di regimi come quello cinese pone una sfida globale alle moderne democrazie di massa per l’apparente maggiore efficacia con cui riescono a condurre politiche di lungo termine, meno influenzate da pressioni populistiche e piA? indipendenti da interessi contingenti.
SovranitA�, autoritA� e cooperazione spontanea
SovranitA�, autoritA� e cooperazione spontanea: tre ingredienti necessari, a volte complementari, altre volte reciprocamente esclusivi, per la crescita di una societA� bene ordinata. Fino a che punto A? necessaria l’autoritA� per il buon funzionamento della societA� e delle istituzioni? Quanto forme di autoritA� arbitrarie possono scalzare la sovranitA� legittima recando danno alla societA�? E quanto invece possiamo affidare a meccanismi di cooperazione spontanea, come quelli analizzati dalla teoria dei giochi?
a cura di Castelvecchi
Dobbiamo davvero temere gli stranieri nelle nostre banche?
PiA? che la proprietA� (straniera o italiana) quello che dobbiamo temere A? una cattiva governance bancaria che invariabilmente porta a una distorta allocazione di risorse e a un sistema bancario che non serve l’economia reale. Una riflessione sul ruolo delle banche nell’economia, sui diversi modelli di governance del sistema bancario con riferimento a quello italiano, una chiave di lettura delle sfide che le banche italiane dovranno fronteggiare nel futuro.
La sovranitA� dimezzata: l’Italia e la Chiesa da Cavour a Crispi, da Mussolini a Berlusconi
La complessa vicenda dei rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica, con Roma simbolo e sede delle massime istituzioni di entrambi a�� un unicum rispetto a ogni altro paese a��, A? lunga ormai un secolo e mezzo e non sempre A? stata un modello di armoniosa collaborazione. Spesso, prima e dopo il Concordato del 1929, si A? trattato di una convivenza vissuta fra reciproche diffidenze e convenienze. Una ricognizione tra laicitA� e religione, in cui la delimitazione dei rispettivi ambiti A? stata non di rado turbata o addirittura contraddetta da inopportune invasioni di campo.
Quanto deve essere indipendente la BCE?
Le banche centrali hanno il monopolio della creazione della moneta e storicamente i governi fanno pressione perchA� quella moneta si stampi finanziando il debito pubblico, ciA? che perA? crea inflazione. Nella maggior parte dei paesi le banche centrali sono, per questa ragione, formalmente indipendenti, pur rendendo periodicamente conto al parlamento del loro operato. A? sufficiente questo controllo democratico? A? giusto separare la politica monetaria dalla politica di bilancio dello Stato? Il caso della BCE negli anni della crisi.
Globalizzazione finanziaria: sciagura o opportunitA�?
Nel recente passato i policy-makers hanno consentito ai capitali di transitare liberamente attraverso le frontiere nazionali. Questo permette una maggiore diversificazione ed efficienza degli investimenti. Ma puA? anche generare bolle speculative e causare deficit delle partite correnti. Dovremmo allora favorire ancora l’integrazione finanziaria oppure fermare questo processo?
Calcio-scommesse: la corruzione sovrana
A livello internazionale, quasi settimanalmente, la stampa riporta di inchieste legate al mondo delle scommesse e delle partite di calcio truccate. In Europa sono centinaia i casi oggetto d’investigazione, non singoli eventi ma una rete di episodi corruttivi. L’Interpol parla di un giro d’affari di centinaia di miliardi di Euro, l’equivalente dei profitti della Coca-Cola. Quale tipo di coordinamento internazionale A? richiesto per mettere sotto controllo questo fenomeno?
coordina Fausto Panunzi
L’autonomia come risorsa di (multi)sistema: Catalogna e Trentino a confronto
Alla prova della crisi economica e finanziaria, le autonomie regionali devono prospettare percorsi e progetti di razionalizzazione dei propri assetti, che corrispondono ad interessi sistemici articolati. Trentino e Catalogna, due modelli diversi a confronto nel quadro europeo.
a cura diA�Editori Laterza
SovranitA�, proprietA� e diritti
Nello spazio globale, nella sovranitA� sospesa o comunque incerta che si determina quando non ci si puA? piA? chiudere nell’angustia delle storiche frontiere, tra gli imperativi della sicurezza e la prepotenza del mercato A? tutto un incessante riscrivere il catalogo dei diritti. A? un mondo nuovo quello con il quale questo catalogo si confronta: emergere di comuni bisogni materiali, innovazione tecnologica, finanza senza regole, nuova distribuzione dei poteri. E tutto questo sfida le due categorie fondative della modernitA�: sovranitA� e proprietA�.
L’unione monetaria A? stata ed A? ancora la decisione giusta per l’Europa. Ma si puA? ben dire che i processi alla base della sua effettiva realizzazione si sono rivelati a dir poco imperfetti. Parafrasando Quarto potere si potrebbe commentare che “… A? la politica, bellezza!”, e non ci si puA? fare nulla. Ma se tornare indietro sarebbe un disastro, la sopravvivenza non A? per questo assicurata.
regia di Francesco Rosi
con Rod Steiger, Salvo Randone, Guido Alberti
Italia (1963)
Il danaro del narcotraffico. Come l’Europa sta diventando una colonia del riciclaggio
Nell’ambito della cooperazione allo sviluppo la condizionalitA� A? una pratica che accomuna l’Unione Europea e le istituzioni finanziarie multilaterali. Ma fino a che punto A? possibile e giusto imporre a Stati terzi una determinata condotta economica e politica sotto il “ricatto” di un aiuto finanziario? E fino a che punto, riforme realizzate per ottenere tranches di aiuti, possono durare nel tempo se non supportate da un reale convincimento socio-politico-culturale interno circa la loro efficacia?
Dov’A? e dove sta andando l’economia globale
Il vicedirettore generale del Fondo Monetario Internazionale ci presenta la sua visione sulle sfide dell’economia mondiale. Quali politiche servono a livello nazionale e comunitarie per far uscire l’Europa dalla crisi? Cosa sta succedendo nei paesi emergenti? E in Nord Africa? Quale cooperazione economica puA? assicurare crescita e lavoro a livello globale?
Che il termine “troika” sia di etimo russo e origine staliniana, indicando la struttura che, in sostituzione di quella normale, perseguitava in modo molto rapido e determinato i dissidenti, puA? considerarsi casuale, nondimeno appare significativo. I rappresentanti di Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale e Unione Europea, chiamati a volte “emissari” a volte “negoziatori”, sono presentati come temibili inviati, tutto fuorchA� inclini alla mediazione. L’esperienza e l’analisi di un ministro delle Finanze di uno Stato sovrano sotto tutela.
L’artigianato tra welfare nazionale e crisi della sovranitA�
Nell’artigianato modifiche del welfare hanno portato alla costituzione di fondi contrattuali destinati agli ammortizzatori, alla sanitA�, alla previdenza integrativa, in un rapporto di sussidiarietA� pubblico privato. Il nuovo welfare si svilupperA� su base nazionale, o si dovrA� articolare su base territoriale?
coordina Luca Nogler
intervengono Bruno Anastasia, Gianfranco Cerea, Luca Romano
Il concorso “EconoMia”, bandito per tutte le scuole secondarie superiori, trova il suo momento di ufficiale celebrazione. Svolto sul tema del Festival dell’Economia 2013, “SovranitA� in conflitto”, porta in dote un premio speciale: l’ospitalitA� al Festival dei 20 studenti risultati i migliori nelle prove in tutta Italia. L’interesse e la comprensione dimostrati dai giovani vincitori vengono premiati con l’opportunitA� di seguire da vicino il Festival, approfondendo uno dei grandi temi dell’economia contemporanea.
a cura de “lavoce.info”
Favole & Numeri. L’economia nel paese di santi, poeti e navigatori
a cura di Egea
Minima mercatalia. Filosofia e capitalismo
CiA? che il denaro non puA? comprare
Da tempo ormai la logica del mercato ha pervaso ogni ambito della nostra vita: la salute, l’educazione, l’arte, lo sport, la politica … Senza accorgercene siamo passati da un’economia di mercato a una societA� di mercato, con effetti fortemente distorsivi nelle relazioni tra le persone. Come possiamo tutelare i nostri beni morali e civili che il denaro non puA? comprare?
Cessioni di sovranitA� oltre la politica monetaria
L’opinione comune fra gli addetti ai lavori prima della crisi era che la stabilizzazione finanziaria sarebbe stata una conseguenza immediata del successo nella lotta all’inflazione. La crisi ha dimostrato il contrario. Prezzi, stabilitA� fiscale e finanziaria sono cosA� strettamente intrecciati, che su scala internazionale A? necessaria una piA? forte cooperazione tra banche centrali, autoritA� fiscali e soggetti regolatori della finanza.
SovranitA� sotto tutela o tutela della sovranitA�? L’Unione Europea al tempo della crisi
La crisi europea mette in discussione l’autonomia degli Stati nazionali e risveglia spiriti nazionalisti apparentemente sopiti. La riflessione piA? avanzata sull’Unione Europea mostra come gli Stati membri siano chiamati a ridefinire “verso l’alto” la propria sovranitA�. Attraverso gli interventi di tre studiosi di fama internazionale verranno esplorate le opportunitA� insite nel processo di integrazione europea per un ampliamento e un elevamento del concetto di sovranitA� nazionale.
Devono i paesi contagiati dalla crisi del debito della zona euro abbandonare la moneta unica? O devono invece cercare una soluzione coordinata a livello sovranazionale per uscire dalla crisi? Fino a poco tempo fa la prima non sembrava un’opzione, ma se la crisi si aggrava potrebbe esserlo.