Con la tradizionale Cena Benedettina si sono aperte le danze per le Feste Vigiliane 2010 la cui programmazione, iniziata giovedA� 17 giugno, volge al termine il prossimo sabato 26/06.
Momenti di festa e folclore a cui anno, dopo anno la nostra cittA� ci abituato a suon di Palio dell’Oca e Tribunale di Penitenza.
Ma sappiamo tutti che cosa abbia fatto e chi fosse il Vescovo Vigilio a cui si dedicano le due settimane di festa piA? caratteristiche della cittA� di Trento?
Era un trentino di origine romana, 3A� vescovo della cittA�, vissuto tra la fine del IV e l’inizio del V secolo quando ancora, buona parte del territorio non era stata evangelizzata. Per adempiere a questa necessitA� al vescovo manca del personale qualificato e fu cosA� che dovette rivolgersi ad Ambrogio, vescovo di Milano, per ottenere dei validi missionari. Quest’ultimo gli segnala tre orientali della Cappadocia (regione della��attuale Turchia), una��area che al tempo si distingueva per dare alla��intera Chiesa apostoli e maestri fidatissimi. Fu cosA� che arrivarono in Trentino Sisinnio, Martirio e Alessandro suo fratello.
Il vescovo Vigilio affida loro la predicazione nella��Anaunia (Val di Non) e, secondo il suo personale stile di pastore, arricchito dalla conoscenza delle popolazioni da raggiungere, li prepara al difficile compito. Non vuole farne dei travolgenti conquistatori, ma piuttosto – attraverso la��esempio, la��amicizia e la caritA� -A� erigerli a modelli di vita cristiana.
Dopo dieci anni di evangelizzazione, ecco perA? una tragica crisi: una lite a Sanzeno, tra i seguaci dei vecchi culti ed un cristiano che si rifiuta di venerare il Dio Saturno. Da questo episodio si scatena una rivolta che porta una parte degli abitanti ad accanirsi contro i tre missionari, percossi a morte e poi bruciati.
Vigilio accorre a raccogliere quanto rimane di loro; tuttavia, anche di fronte alla tragedia, il suo stile non muta: onorati i martiri, si oppone risolutamente al castigo dei colpevoli, li perdona e poi chiede per loro la grazia alla��imperatore Onorio. E’ proprio in questo gesto che si riassume tutta la linea pastorale del vescovo che, come esso stesso scrive in un’epistola, si deve “Vincere soccombendo“. Manda poi reliquie dei tre evangelizzatori a Costantinopoli e a Milano dove a riceverle ca��A? san Simpliciano, successore di Ambrogio. Nel XX secolo, Milano donerA� parte di questi resti alla chiesa di Sanzeno.
Non sappiamo come sia morto Vigilio: un tardo racconto in cui si narra di un martirio, non convince gli studiosi. La leggenda racconta che il buon vescovo sia stato ucciso a zoccolate in Val Rendena. I suoi resti sono custoditi nella cattedrale di Trento.
Ripassate le origini della tradizione vigiliana, vi segnaliamo il programma degli ultimi giorniA� di festa!
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