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FABIO BUCCIARELLI “La��ODORE DELLA GUERRA”
24 aprile – 10 maggio Piedicastello

Dopo aver fatto tappa a Rovereto, la mostra fotografica diA�Fabio Bucciarelli che racconta la guerra in Libia, dalla��inizio delle ostilitA� alla morte di Muammar Gheddafi, approda alle Gallerie di Piedicastello dove sarA� disponibile dal 24 aprile al 10 maggio.

Si apre martedA� 24 aprile 2012 alle Gallerie di Piedicastello la mostra a�?La��Odore della Guerra. La guerra vicina, la guerra lontanaa�?, personale fotografica di Fabio Bucciarelli vincitore del Professional Photographer of the year (PPOTY) 2011.

La mostra A? organizzata dalla��Associazione geografica 46A� Parallelo, dalla��Associazione ZonaF, in collaborazione con Comune di Rovereto, Arci del Trentino, Fondazione Museo storico del Trentino, Cgil del Trentino, Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, Associazione Artigiani.

33 fotografie in bianco e nero per raccontare gli otto mesi che hanno cambiato la storia della Libia attraverso la��obiettivo di Fabio Bucciarelli, la��unico fotografo ad aver immortalato il cadavere di Muammar Gheddafi nella casa di un ribelle a Misurata.

Le immagini in mostra, allestite alla��aperto su pannelli di 100 per 150 cm, ci trascinano fin dentro i combattimenti, tra i ribelli, la sofferenza dei civili, le violazioni dei diritti umani. E la guerra in Libia diventa metafora di tutte le guerre del mondo. La��umanitA� dei protagonisti ritratti svela la disumanitA� di tutte le guerre, in ogni luogo e in ogni tempo.

Raffaele Crocco, direttore della��Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo e curatore della mostra afferma: a�?In questi anni, film pseudo realistici, reportage televisivi discutibili, video giochi, hanno colorato la guerra, rendendola quasi irreale, immateriale, comunque lontana da noi, dalla nostra quotidianitA�. La guerra rimane confinata in un limbo estraneo: sappiamo che ca��A?, la vediamo in tv, ma non ci appartiene. I morti, cosA� colorati nel loro sangue, sembrano finti. I paesaggi devastati sembrano scenari da fiction. Le popolazioni in fuga paiono comparse cinematografiche. Troppo colore, questo A? il problema. Di qui la decisione di usare il bianco e nero, per tornare a dare tempo definito, spazio definito, emozioni definite, alla guerra e ai protagonistia�?.

Fabio Bucciarelli
Fotoreporter trentenne, torinese di nascita, laureato in Ingegneria al Politecnico di Torino, Bucciarelli ha iniziato a lavorare con una macchina fotografica nel 2009 e non si A? piu’ fermato. Iran, Turchia, Birmania, Thailandia, Tunisia, Egitto, Grecia, sono alcuni dei Paesi dove ha viaggiato per documentare le crisi, i conflitti e il dramma delle popolazioni civili. E poi la Libia, dove ha seguito la guerra dalla��inizio delle ostilitA� fino alla morte del leader libico. A Misurata, Sirte, Tripoli, Bengasi. Tra i ribelli e poi solo con il cadavere di Muammar Gheddafi. Il suo personale appuntamento con la storia. Un’immagine che ha fatto il giro del mondo e gli ha fatto vincere il prestigioso Professional Photographer of the year (PPOTY) Award 2011 nella categoria Editorial News.

Per info:
www.legallerie.tn.itwww.fabiobucciarelli.com

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