venerdì , 22 Novembre 2024

ECCO IL MANUALETTO PER UN CORRETTO COMPOSTAGGIO DOMESTICO
A cura di Iasma

Lo sapevate che per un buon compostaggio domestico occorre miscelare il legno alla��umido? E che una volta in settimana il materiale va rivoltato con la��aiuto di una forca per rendere piA? omogenea la massa? E ancora, che il composter non va appoggiato
direttamente sulla terra, ma su un bancale di legno coperto da una rete metallica? Le principali regole pratiche per una corretta trasformazione dei rifiuti organici sono contenute nel piccolo manuale voluto dalla ComunitA� Valle di Non, messo a punto alla��Istituto Agrario di San Michele alla��Adige e distribuito in occasione del ciclo di incontri promosso dalla ComunitA� sul tema del compostaggio domestico. Dopo le serate che hanno riscosso un buon successo di partecipazione a Tuenno e Sarnonico, i prossimi appuntamenti sono in programma lunedA� 6 giugno alle 20.30 al municipio di RevA?, mercoledA� 8 giugno alle 20.30, alla sala consiliare di Denno, giovedA� 9 giugno alle 20.30 alla sala polifunzionale di Livo, martedA� 14 giugno alle 20.30 alla Biblioteca di Coredo, mercoledA� 15 giugno alle 20.30 alla sala blu di Vigo di Ton.
a�?Il compostaggio domestico A? un processo naturale che consente di trasformare la sostanza organica presente nei nostri rifiuti organici della cucina e della��orto o giardino (circa un terzo dei rifiuti prodotti da ciascuno di noi A? rappresentato da rifiuti organici) in compost, ovvero in un prodotto utile per fertilizzare il terrenoa�? spiega Aldo Valentini della��unitA� biomasse ed energia rinnovabile del Centro Trasferimento Tecnologico di San Michele alla��Adige nonchA� relatore delle serate informative.
Nel processo di compostaggio la matrice organica di partenza viene aggredita da una miriade di organismi viventi, che in fasi successive e in presenza di ossigeno e di acqua la decompongono e la mineralizzano, trasformandola in vapore acqueo, anidride carbonica, sostanze minerali e soprattutto in humus, componente fondamentale della fertilitA� del terreno. Possono essere usati tutti gli scarti e residui biodegradabili, ovvero aggredibili dai microbi; devono invece essere evitati tutti i materiali non biodegradabili e quelli che contengono sostanze pericolose.

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