LunedA� 27 febbraio 2012
ore 21.00
Teatro Auditorium
Trento
Cabaret amore mio
Ad incontrare Flaubert
di e con David Riondino e Dario Vergassola
Immaginiamo che, davanti all’analfabetismo di ritorno che a detta di molti affligge l’Italia, il Ministero della Cultura lanci una campagna nei teatri, affidata ad attivisti organizzati nelle minacciose E?Brigate CulturaliE?, con l’obiettivo di alzare il livello medio degli attori di cabaret. Un comico scelto a caso tra i piA? ignoranti in letterature classiche verrA� pubblicamente torturato in scena sotto forma di interrogatorio-lezione su un classico fondamentale dell’800: E?Madame BovaryE? di Flaubert. Il sorteggio organizzato dal Ministero ha estratto un nome: Dario Vergassola. Costui si A? particolarmente distinto, tra molti, per il livello da bar della propria estetica. Trascinato sul pubblico palcoscenico, viene sottoposto da Riondino (che per l’occasione ha studiato abbastanza) a un interrogatorio su cosa egli sappia di Flaubert e dell’Ottocento. Constatato che poco o nulla ne sa, il Vergassola A? sottoposto alla pena di ascoltare la storia di Emma Bovary, che Riondino legge e illustra, costretto a commentare i passaggi della storia. Lo farA� a suo modo, individuando nella Bovary di Flaubert quei passaggi e quei momenti che ancora ci parlano, tratteggiando la psicologia di una giovane donna di provincia a fronte delle occasioni che la vita di provincia le offre. A fronte della corrosiva vena satirica di Vergassola, il romanzo, questa A? la scommessa, si rivela ancora vivo, provocatorio, sconcertante. La messa in scena, semplicissima, espone le virtA? primarie dei comici: l’argomento e la parola, il tema e il ritmo. C’A? qualcuno che legge e racconta un tema E?altoE?, e qualcun altro che, come si vuol dire, lo E?manda in vaccaE? o lo riduce a comunissimi denominatori.