di Serena Costa
Due bambini di due anni e mezzo e quattro uccisi in casa dal padre a martellate, prima di essere accompagnati a scuola.A�Poi la fuga in auto della��uomo, verso la collina di Sardagna, e il salto nel vuoto dalle rocce sotto la stazione della funivia. Questo il terribile evento accaduto ieri a Trento. Al di lA� dei dettagli di cronaca, abbiamo voluto tentare di trovare una possibile spiegazione ad eventi di questo genere, in contesti apparentemente a�?normalia�?, con la��aiuto di una psicologa.
a�?Ucciderea�?, una parola davvero cruda che solo a sentirla nominare fa venire i brividi. Ma quando aA�questa azione vengono associate le parole a�?padrea�? e a�?figlioa�? diventa ancora piuI� terribile e dolorosaA�per la menteA�umana. Se per giunta il luogo in cui si verifica questo orribile gesto eI� una cittadinaA�piuttosto tranquilla come Trento, il fatto diventa ancora piuI� incomprensibile e scioccante per i suoiA�abitanti.
Ebbene siI�, nella nostra amata Trento eI� accaduto un fatto terribile. Due bambini di 2 anni e 4 anniA�sono stati trovati morti in casa dalla madre ritornata dal lavoro. La sorella piuI� grande in gitaA�scolastica. Il padreA�a cui erano stati affidati i figli piccoli eI� stato trovato morto in una scarpata aiA�piedi di Sardagna, un paesino vicino a Trento; ed eI� proprio lui che viene sospettato dell’orribileA�gesto.
Ma come puoI� un padre uccidere due figli? Due figli cosiI� piccoli che avrebbe dovuto semplicementeA�proteggere? E per di piuI� in una famiglia che a tutti appariva a�?normalea�?, anzi, addirittura benestanteA�visto il tenoreA�di vita che dimostrava, senza conflitti di coppia?
La famiglia rappresenta un luogo sicuro, il luogo in cui i membri trovano protezione, l’amore e ilA�sostegno reciproco per realizzarsi personalmente. Un gesto simile, quindi, dalla mente umana vieneA�immediatamenteA�
A quanto sembra dalle ultime informazioni il padre dei due bambini aveva impostato la sua vitaA�proprio per dare il meglio alla sua famiglia ma ad un certo punto qualcosa eI� andato storto. Cosa?A�Tra i fattori che laA�letteratura sul fenomeno dell’infanticidio paterno mette in luce, pare aver giocatoA�un ruolo importante il problema finanziario che solo il padre conosceva e che lui stesso aveva creatoA�a causa a sua volta del suoA�bisogno di possesso, di potere economico a tutti i costi, anche quando gliA�affari non stavano andando come previsto. Aveva, infatti, lasciato il lavoro di carabiniere per fareA�l’operatore finanziario che sembravaA�garantirgli maggiori entrate economiche necessarie perA�mantenere quello stile di vita che desiderava: aveva una macchina importante, aveva iscritto i figliA�alle scuole migliori, coltivava regolarmente i suoi hobbyA�preferiti e per di piuI� stava per comprareA�l’attico di lusso in cui si erano trasferiti in affitto qualche anno prima. Se all’inizio il lavoro andavaA�bene, successivamente sono arrivati i fallimenti e il padre cosiI� premurosoA�che, lavorando da casa, siA�occupava di portare i figli a scuola mentre la madre era al lavoro, si eI� trasformato in un padreA�assassino. Probabilmente schiacciato dal peso di quell’immagine di uomo di successo che siA�eraA�costruito e alla quale probabilmente non riusciva a rinunciare. Una sorta di narcisismo patologico,A�direbbero gli studiosi, che lo ha fatto sentire al centro di un mondo perfetto in cui il fallimento eA�l’umiliazioneA�non erano contemplati. La confusione e la frustrazione generata dalle difficoltaI�A�economiche non previste ad un certo punto eI� scoppiata nel folle gesto, quasi per ristabilire unA�controllo che ormai aveva perso. InA�letteratura si dice anche che alcuni padri figlicidi uccidono iA�figli percheI? vogliono alleviare o togliere una sofferenza presente o futura. SaraI� stato il caso diA�questo padre? AvraI� anche lui desiderato preservarli dalleA�conseguenze disastrose dei suoiA�comportamenti?
Non eI� ancora chiaro peroI� se si eI� trattato di un raptus, di una perdita di controllo o di un attoA�premeditato dal padre. Colpisce il fatto che siano stati uccisi solo i due figli maschi e non la figliaA�femmina che, molto piuI�A�grande dei fratellini, era in gita scolastica. Un caso fortuito che l’haA�preservata dal folle gesto oppure un’intenzione del padre di eliminare solo i componenti maschiliA�della famiglia?
Tanti ancora gli interrogativi aperti su questa terribile vicenda che ha sconvolto tutto il Trentino perA�la sua atrocitaI� in assenza di segnali premonitori. Nessuno se lo sarebbe immaginato tanto che ilA�vicino stesso, intervistato poco dopo l’incidente ha affermato di essere davvero sbigottito dal fattoA�percheI? tuttoA�sembrava fuorcheI? una famiglia in difficoltaI�, un padre che non amava i figli e la moglie.A�E la letteratura ci dice anche questo: molte volte accade che i genitori che uccidono i propri figliA�vengano descritti dalleA�persone come genitori amorevoli e premurosi. Questo percheI? il problemaA�non eI� solo individuale ma trova le sue radici in un ambiente relazionale.
E questo forse spaventa di piuI� la societaI�, una societaI� come quella di Trento, che non eI� abituata aA�gesti simili soprattutto se accadono in contesti familiari che per nulla fanno pensare al disagio. UnaA�sorta diA�scollamento tra realtaI� interiore e apparenza sociale.
Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia