Una��analisi della figura scientifica e della produzione geografica negli anni che vanno dai suoi studi universitari fino alla morte.
Convegno internazionale da giovedA� a sabato organizzato dal Dipartimento di Lettere e Filosofia della��UniversitA� di Trento e dal Centro italiano per gli studi storico-geografici in collaborazione con il Castello del Buonconsiglio
Trento, 25 ottobre 2016 a�� (e.b.) Il rapporto di Cesare Battisti con la��Istituto geografico De Agostini si A? compreso di recente grazie al carteggio ritrovato tra Battisti, il fondatore della��istituto Giovanni De Agostini e il geografo Luigi Filippo De Magistris, redattore alla casa editrice. A�La De Agostini a�� spiega Elena Dai PrA�, geografa della��UniversitA� di Trento a�� ebbe un ruolo di regia nella pubblicazione nel 1915 de a�?Il Trentino. Cenni geografici, storici, economicia�?, diciassette anni dopo la monografia universitaria di Battisti, in particolare nel costruire l’apparato cartografico a corredo del “piccolo atlante”A�.
Nel centenario della morte di Cesare Battisti gli studiosi continuano a rivelare elementi nuovi, aspetti inediti. Una��occasione per approfondirli sarA� a�?Cesare Battisti: geografo e cartografo di frontieraa�?, convegno internazionale organizzato dal Dipartimento di Lettere e Filosofia della��UniversitA� di Trento e dal Centro italiano per gli studi storico-geografici in collaborazione con il Castello del Buonconsiglio e dedicato alla figura di Cesare Battisti studioso di Scienze geografiche e cartografiche. I lavori si terranno a Trento da giovedA� 27 (la��avvio A? previsto per le 14) a sabato 29 ottobre (chiusura in programma alle 11.30) nella Sala grande del Castello del Buonconsiglio. La riflessione si svolgerA� attraverso le sessioni a�?La formazione scientifica di Cesare Battisti: gli studi a Firenze, la produzione cartograficaa�?, a�?Cesare Battisti e la geografia del Trentino. Analisi regionale, produzioni monografiche, guide, itinerari, toponomasticaa�?, a�?La geografia di Battisti nel contesto delle teorie geografiche europeea�?, a�?Temi, teorie geografiche e divulgazione scientifica al tempo di Cesare Battistia�?, mentre la tavola rotonda (alle 16 di venerdA� 28) sarA� incentrata su a�?Approcci interdisciplinari alla figura di Cesare Battisti nel contesto alpino. Prospettive e potenzialitA� della ricercaa�?.
A�La produzione geografica di Cesare Battisti a�� spiega la referente scientifica Elena Dai PrA� a�� era finalizzata alla��impegno civile e politico per la formazione e la diffusione di una cultura territoriale. La sua ampia cultura e il suo proverbiale a�?senso del farea�? erano supportati da un metodo rigorosoA�. Battisti era un profondo conoscitore del Trentino, era un alpinista, si spostava in bicicletta, ma era anche un attento osservatore della societA�. A�Battisti attingeva sia a strumenti delle scienze naturali sia ad altri umanistico-storici e sociali. La��indagine sul terreno era arricchita dalla��inchiesta sociale, favorita dalla sua attivitA� di politico presente nei centri urbani e nelle campagne e dalla ricerca scrupolosa, svolta, non senza difficoltA�, negli uffici della pubblica amministrazione, di censimenti e dati statistici demografici, migratori, sociali ed economici. Grazie al suo continuo arricchimento di contenuti, la cartografia austriaca e italiana da fonte documentaria diventava strumento prezioso di lavoro e nuova rappresentazione originale del territorio. Si spiegano cosA� i lavori scientifici di mole considerevole, come le tre monografie sul Trentino (la geografica generale del 1898 e la geografico-sociale-economica e la��atlante tematico del 1915) e i tanti altri scritti civili specifici di geografia fisica, di geografia umana e di geografia del turismoA�.
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