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Appuntamento questa sera, 13 giugno ad ore 21.30 con l’attesissmio concerto di Paolo Benvegnù che aprirà Università Estate, ricca rassegna di eventi, appuntamenti e proiezioni cinematografiche, organizzata dall’Opera Universitaria di Trento.
A partire dalle 18.00 sul prato del palazzo delle Albere, un aperitivo musicale (analcolico!) con l’incontro con Benvegnù, con il contributo delle esibibizioni di capoeira, dei The Bastard Sons of Dioniso, vincitori di Suoni Universitari e i padovani Charlotte Bean, vincitori del Concorso Studenti Sonici 2007.
Paolo Benvegnù, in tour in questi giorni con “Kindergarten Tour” presenta in anteprima il nuovo album in via di preparazione, uno spettacolo che ancora una volta unisce musica, cabaret e un po’ di follia. La bravura e la creatività di Benvegnù fuoriescono dallo stretto ambito musicale, testimonianza ne sono le collaborazioni che negli anni lo hanno visto al fianco della compagnia di danza Company Blu o di David Riondino nello spettacolo “Presepe Vivente (cantante)” o ancora di Petra Magoni e Ares Tavolazzi per il festival Suoni delle Dolomiti del 2006. Il suo concerto sarà solo il punto di arrivo di una lunga serata, che partirà con le attività ideate e realizzate dai ragazzi del Consorzio della Cooperazione Sociale ConSolida. Già verso le 17.00 per le vie della città tamburi e musiche africane che richiameranno quanti più giovani possibili verso il Palazzo delle Albere.
I The Bastard Sons of Dioniso ovvero “i figli illegittimi di Dioniso� sono un gruppo rockettaro della Valsugana nato nell’agosto del 2003 con l’intenzione di riesumare un po’di vecchio e sano rock anni ’70 grande passione dei componenti. Questa sera prato delle Albere tutta l’energia del loro primo disco “Great tits heat�, la potenza di basso e batteria si mescolano in un sound che ricorda Incubus, Foo Fighter e Queens of The Stoneage. 
I Charlotte Bean, vincitori del concorso Studenti Sonici sono quattro ragazzi innamorati marci di Hives, International Noise Conspiracy e tutto il punk & roll gialloblù svedese. Vestiteli di camicie di raso e cravatte sgargianti. Abbiate cura di far spuntare da quei colletti almeno un paio di chiome afro. Ora agitatevi. Voi. Perchè i Charlotte Bean lo stanno già facendo sul palco pestando duro sulle chitarre.
